L'Aquila ha accolto la nazionale femminile afghana di ciclismo

Sessantuno persone - tra atlete, staff tecnico e accompagnatori - sono arrivate in Italia attraverso un corridoio umanitario

Fonte: FB sindaco Biondi

Accolte personalmente dal sindaco de L'Aquila, Pierluigi Biondi, sono arrivate in Italia le atlete della nazionale femminile di ciclismo dell'Afghanistan, in fuga dopo il ritorno al potere dei talebani. Il gruppo, composto in tutto da 61 persone tra cui, oltre alle atlete anche lo staff tecnico e gli accompagnatori, è arrivato a Fiumicino attraverso un corridoio umanitario, e sarà ospitato nel capoluogo abruzzese in alcuni degli alloggi del progetto Case.

Il gruppo di donne e uomini è arrivato in Italia da Pakistan con un volo speciale.

Siamo orgogliosi di poter essere parte attiva di un corridoio umanitario straordinario, dedicato a garantire un rifugio sicuro e certezze alle ragazze della nazionale di ciclismo afghana e allo staff tecnico che agli occhi del regime hanno la sola “colpa” di voler praticare sport. Per questo motivo il ritorno a casa può rappresentare un rischio persino della stessa vita per molte e molti di loro. L’Aquila metterà a disposizione una quota degli alloggi antisismici realizzati nel post terremoto, confermando il modello di accoglienza e inclusione sociale già attuato negli ultimi mesi con l’ospitalità offerta agli atleti della nazionale giovanile di ciclismo ucraina e ai giovani calciatori della Dinamo Kiev, in fuga dalla guerra e che attualmente vivono in alcuni degli appartamenti del progetto Case. Non dimentichiamo l’enorme solidarietà ricevuta dalla comunità nazionale e internazionale all’indomani del terremoto del 6 aprile 2009 ed è naturale restituire, con lo stesso spirito di collaborazione e sentimenti di amicizia, soccorrere chi soffre per gli orrori del conflitto bellico e dell’oscurantismo talebano” ha dichiarato il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi.

E già lo scorso marzo, l’amministrazione comunale de L'Aquila aveva attivato un'altra importante macchina di solidarietà che aveva permesso di garantire ospitalità a circa 60 rifugiati provenienti dall’Ucraina, tra componenti della nazionale U23 e Juniores di ciclismo e calciatori delle formazioni giovanili della Dinamo Kiev -oltre alle relative èquipe di assistenti e allenatori.

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