24 January 2016

Van der Poel a Hoogerheide: vittoria in casa

Il giovane iridato vince la corsa intitolata a suo padre Adrie con un attacco netto sin dal primo giro. Alle sue spalle Wout Van Aert ottiene il piazzamento sufficiente per conquistare la Coppa del Mondo. E tra una settimana arriva il mondiale...

Van der poel a hoogerheide: vittoria in casa

Tecnicamente, una gara di ciclocross dura circa un'ora e a seconda del tracciato si sviluppa in genere su un numero compreso tra 7 e 10 giri del circuito. Tecnicamente funziona così, ma in alcuni casi una gara di ciclocross può durare anche meno di sette minuti e concludersi prima ancora della fine del primo giro. E' quanto accaduto quest'oggi a Hoogerheide, dove Mathieu Van der Poel ha bissato l'esibizione muscolare di dodici mesi fa e reso il pomeriggio degli spettatori una monotona registrazione del progressivo aumento dei distacchi.

Ma procediamo con ordine. L'ultima tappa di Coppa del Mondo si disputava a Hoogerheide, villaggio del Brabante olandese che ha legato le sue fortune al ciclocross: qui infatti si disputa sin da 28 anni la prova più classica del calendario olandese, il GP Adrie Van der Poel, che per ben due volte (nel 2009 e nel 2014) ha assegnato anche la maglia di campione del mondo. Una sorta di grande classica del ciclocross che deve il proprio nome a una leggenda di questo sport, quel Van der Poel vincitore di medaglie iridate nel fango e su strada, nonchè di Fiandre, Liegi e tappe al Tour de France. Un campione a tutto tondo, insomma, che rischia però di essere ricordato un domani più che altro come il padre di Mathieu Van der Poel. E' chiaro che per il giovane iridato questa non possa essere una corsa come le altre, ma una semplice spiegazione affettiva non sarebbe sufficiente per spiegare quanto il campione olandese riesca ad esaltarsi su questo tracciato: qui spiccò il volo 12 mesi fa verso il trionfo mondiale di Tabor, e qui ha voluto ripetersi un anno dopo su un percorso reso ancora più difficile. L'organizzazione ce l'ha messa tutta infatti per offrire una prova di alto livello, con i saliscendi sulla collinetta del parco di Hoogerheide resi ancora più complicati dal fango -finalmente abbondante- e una massacrante scalinata da ben 44 gradini a tagliare le gambe nel finale del circuito. Le premesse per una grandissima gara c'erano tutte, insomma, ma a stroncare ogni speranza ci ha pensato l'idolo di casa, e l'ultima tappa di Coppa del Mondo è durata lo spazio di un attimo, il tempo di un respiro prima che fosse lo stupore a intervenire, lasciando tutti senza fiato come quando si assiste ad un opera d'arte, come quella dipinta nel fango questo pomeriggio da Mathieu Van der Poel.

Sulla svolgimento della corsa c'è poco da dire: dopo una partenza velocissima di Laurens Sweeck, Van der Poel è balzato al comando alla seconda curva e da lì non ha più ceduto la testa. Nella prima metà del primo giro l'unico che ha saputo tenergli la ruota è stato un redivivo Gianni Veermersch (a sottolineare che siamoa fine stagione e che chi è partito forte è ormai in riserva) ma era evidente che la situazione dovesse durare poco. Mentre gli avversari arrancavano nel fango, Mathieu Van der Poel non scendeva mai di sella e alternava progressioni di potenza a passaggi di tecnica sopraffina. Al termine del primo giro il vantaggio era di pochi secondi, da lì in poi è cresciuto in maniera algebrica sull'unico avversario che ancora riesce a tenere a vista l'olandese, un Wout Van Aert che seppur certo della sconfitta non si è mai dato per vinto, conscio che al traguardo avrebbe potuto festeggiare ugualmente per una Coppa del Mondo vinta con pieno merito. A rendere più semplice il lavoro del campione belga ci si è messo un Lars Van der Haar in giornata no, sicuramente provato dalle notizie giunte dal ritiro spagnolo della sua Giant-Alpecin, che ha chiuso addirittura in settima posizione, rischiando quasi di essere raggiunto in classifica dal miglior Kevin Pauwels dell'ultimo mese. Il belga ha chiuso in terza posizione, anticipando Laurens Sweeck, Tom Meeusen e Toon Aerts: un quartetto che rappresenta in chiaroscuro l'aspettativa della nazionale tricolore per il mondiale di Heusden-Zolder di domenica prossima. I primi tre saranno le uniche carte alternative a capitan Van Aert, l'ultimo ha tagliato il traguardo in lacrime proprio per la mancata convocazione alla prova iridata. L'avrebbe meritata questa chance probabilmente, ma nel corso della stagione ha dimostrato di meritarla anche Sven Nys, arrivato contrariato a oltre 3' dal vincitore ma applaudito platealmente dal pubblico olandese nel giorno dell'ultima gara di Coppa del Mondo in carriera. Una chiusura quasi malinconica quella del campione di Baal, se non fosse che il passaggio del testimone ora, con un fenomeno come Van der Poel pronto a raccoglierlo, può dirsi davvero completo.


Ordine d'arrivo:
1. Mathieu Van Der Poel 1h07'31"; 2. Wout Van Aert a 48"; 3. Kevin Pauwels a 59"; 4. Laurens Sweeck a 1'30"; 5. Tom Meeusen a 1'49".

Classifica finale di Coppa del Mondo:
1. Wout Van Aert 476 punti; 2. Lars van der Haar 433; 3. Kevin Pauwels 421; 4. Sven Nys 389; 5. Mathieu Van Der Poel 385.

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