05 July 2012

Mtb transformer

All mountain grintoso e divertente questa Devinci con buona versatilità di comportamento

Mtb transformer

Devinci è una piccola azienda canadese (85 dipendenti e circa 35.000 bici l'anno) che da circa un paio d'anni è distribuita anche in Italia. Il marchio, per la verità, da noi non è ancora molto noto, ma tra gli appassionati più preparati gode di ottima reputazione. In buona parte il successo di critica e pubblico è dovuto all'utilizzo di un sistema di sospensione originale. Nel 2007, infatti, l'intera gamma vien rivoluzionata e grazie alla stretta collaborazione con Dave Weagle, l'ideatore della sospensione Dw Link, inizia a sviluppare in proprio un inedito sistema cinematico che sarà poi finalizzato con l'attuale schema Split Pivot, tutt'ora in uso su tutta la gamma full suspended. (continua..).

Il telaio

La Dixonè stata presentata ad Interbike 2010. Oltre alla sospensione Split pivot, salta subito all'occhio che è realizzata in alluminio. Scelta ben precisa, nonostante la Devinci ha anche in catalogo modelli in fibra di carbonio, sia per quello che riguarda le hardtail sia per la Dh. La lega utilizzata è 6066-T6, caratterizzata da ottime caratteristiche meccaniche, con le tubazioni che sono state sottoposte a diversi trattamenti di idroformatura e una cura maniacale nelle saldature. Ne consegue il design a triangolo chiuso, spigoloso e un po' aggressivo. Elementi distintivi sono il collegamento tra orizzontale e parte alta del piantone, che crea un triangolo d'irrigidimento nella zona del nodo sella, e la massiccia scatola conica sull'anteriore. A determinare il look aggressivo e "muscoloso" ci sono poi gli elementi della sospensione, in particolare il bilanciere anodizzato e gli imponenti perni degli snodi, con tanto di dado a vista. In tempi di bilancieri in carbonio e snodi sempre più piccoli e integrati, sembra quasi una scelta estetica vintage che, in ogni caso, mantiene grande fascino. La sospensione Split Pivot è sostanzialmente un quadrilatero deformabile con il link coassiale al mozzo posteriore (per intenderci, perno ruota e perno che collega lo snodo tra i foderi sono sono un'unica cosa). Questa soluzione garantisce un comportamento sempre attivo della sospensione, anche in fase di frenata. (continua..).

Componentistica e gamma

La trasmissione 2x10 è un mix di elementi Sram X.0 (comandi, deragliatore cambio e pacco pignoni) abbinati con la guarnitura doppia E Thirthenn Xcx con pedivelle forgiate in alluminio 7050 e accessoriata con sistema tendicatena per doppia Heim 2 che consta anche del bash "Turbo charger" per proteggere le corone da eventuali "toccate". Altro elemento distintivo dell'assemblaggio "4 Guimp" sono le ruote E Thirthenn Xcx+. Sono il modello specifico per All mountain (c'è anche una versione più resistente per l'Enduro) con cerchi da 24 raggi in scandium da 21 mm tubeless ready e mozzi con perno da 15 mm per l'anteriore e 12x142 mm per il posteriore. Il peso è di 1.444 grammi la coppia. Non meno caratterizzante è il reggisella telescopico della Ks, si chiama Super natural, con 150 mm d'escursione, comando idraulico al manubrio e un cuscinetto brevettato che elimina il gioco laterale. Completano l'allestimento il sistema frenante Formula r con rotori da 160 e 180 mm, attacco e piega Production privèe. Il peso del frame kit con perno posteriore è di 3,2 kg. (contninua..).

La prova

Per l’utilizzo All mountain il compromesso, in ogni caso, è più che ottimo. In discesa e sullo sconnesso la sospensione posteriore è piuttosto sensibile alle lievi asperità (considerando l'ammortizzatore ad aria e rigorosamente con Propedal chiuso) e poi affonda ben progressiva fino ad arrivare ad un fine corsa molto attenuato che consente di sfruttare bene i 145 mm di corsa. In salita, invece, garantisce una notevole stabilità in fase di pedalata, sia con il Propedal inserito che disinserito: è una delle prime verifiche che eseguiamo per valutare una sospensione. Quella della Devinci è piuttosto stabile anche senza Propedal. Una volta raggiunto il valore di Sag, pedalando composti, rimane ferma, per niente ballerina, ma pronta ad intervenire in caso di sconnessione. Con la Devinci, quindi ci si arrampica piuttosto bene, meglio se senza troppa fretta, ma comunque senza timori reverenziali per nessun tipo di salita. Per la verità, il peso non contenutissimo e la geometria raccolta, ne limitano un po' le prestazioni nelle salite dal fondo più scorrevole, ma in quelle tecniche il comportamento è molto positivo, anche se la geometria compatta richiede una buona tecnica nel bilanciamento dei pesi. In questo sono molto d'aiuto sia la sella Dirty squad, dotata di un design che favorisce l'appoggio in "punta di sella" (fondamentale nelle salite tecniche) sia il preciso reggisella telescopico che grazie al comando remoto idraulico, che favorisce anche aggiustamenti di altezza minimi, diventa uno strumento molto utile per incrementare le prestazioni sia in discesa sia in salita. Più discutibile per il tipo di bici l'utilizzo del guida catena. Assicura che la catena non cada per via delle sconnessioni in discesa, ma a nostro avviso crea un attrito e soprattutto un "ronzio" non sempre sopportabile in salita. (continua..). La prova completa sul fascicolo di Ciclismo di maggio 2012.

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