Mercato delle biciclette. La nave incastrata nel Canale di Suez sta ritardando migliaia di consegne

Se la nuova bici che stai aspettando non arriva, potrebbe essere anche colpa della Evergiven, la portacontainer incagliata che blocca il canale navigabile più trafficato al mondo

Una delle rielaborazioni della foto orginale della Evergiven (Immagine da Twitter Urban Cycling Institute) 

Se avete visto uno dei tanti meme sulla nave incagliata nel Canale di Suez che faceva riferimento anche alla nuova bici che state aspettando, potrebbe non essere semplicemente una battuta. Ma una verità.

Alla notizia che una nave cargo grande quanto quattro campi da calcio stava bloccando la principale via commerciale tra Europa e Asia c'è stata subito molta apprensione anche nel mondo delle due ruote. Nei gruppi social si sono moltiplicate le frasi di preoccupazione, soprattutto tra chi sta aspettando il suo nuovo mezzo o qualche ricambio, e hanno iniziato a circolare anche dei fotomontaggi ironici sull'argomento. Da questo itinerario passa infatti il 12% del commercio mondiale ed è inevitabile che anche la produzione e la distribuzione delle biciclette siano, in una parte non ancora quantificabile, interessate dall'incagliamento di martedì scorso della portacontainer Evergiven. In queste ore si sta cercando di spostarla, sfruttando anche la luna piena e l'alta marea, ma è possibile che ci vogliano ancora molti giorni prima che si trovi una soluzione definitiva. Intanto le navi bloccate, da un lato e dall'altro, sono oltre 300, con pesanti ripercussioni sulle consegne di materie prime e di beni in tutto il mondo. In più, oltre all'inevitabile "effetto collo di bottiglia", si teme il conseguente "effetto frusta", che potrebbe intasare i porti europei per settimane.

La nave disincastrata

La Ever Given, la portacontainer che da martedì della scorsa settimana è arenata nel Canale di Suez, è stata raddrizzata lunedì 29 marzo e potrà riprendere il suo viaggio.

In coda ci sono 370 navi (tra le quali almeno 25 petroliere) che dovranno transitare dal canale, con ritardi che si ripercuoteranno per settimane.

Come riportato da Pinkbike, il marchio tedesco Canyon Bicycle ha detto di avere un carico proprio a bordo della nave incagliata, la Evergiven, di proprietà della società Evergreen. Altri carichi sono invece sulle navi bloccate nel canale, che trasportano componenti provenienti dai loro fornitori asiatici come Shimano, Sram, Fox e molti altri. La preoccupazione è che, se la crisi dovesse perdurare e si dovesse optare per il giro più largo attorno all'Africa, ci siano inevitabili ripercussioni. L'itinerario di circumnavigazione del Capo di Buona Speranza, infatti, causerebbe quasi 10 giorni di ritardo su ogni spedizione. Questo, riferisce ancora l'azienda Canyon, provocherebbe una riduzione della produzione e quindi uno spostamento in avanti delle consegne. Una soluzione potrebbe essere quella di virare sul trasporto aereo Air cargo. Alla domanda se la situazione possa portare come conseguenza a un aumento dei prezzi delle biciclette, la risposta della Canyon è stata che cercheranno di minimizzare le ripercussioni, anche se ci dovesse essere un aumento dei costi di produzione. Anche l'azienda britannica Orange, come riporta sempre il giornale online canadese, ha ammesso di avere circa 1000 biciclette in fase di transito, non ancora nel Canale di Suez, ma comunque su quella stessa rotta e potrebbero subire notevoli ritardi.

Passando dalle bici alle moto, anche l'azienda italiana Ducati ha riferito di avere delle moto destinate al mercato asiatico che sono ferme nel limbo del Canale di Suez.

Questo ulteriore intoppo, si inserisce in un contesto già difficile. Tutti abbiamo presente gli scaffali completamente vuoti alla Decathlon o le vetrine disadorne di piccoli e grandi negozi di bicilette. In questo anno di pandemia, con molte aziende bloccate dai lockdown, infatti, la produzione ha fatto molta fatica a rispondere a una domanda che è stata enorme e imprevista, anche in Italia. Adesso mancava solo questo "battito d'ali di farfalla" a provocare un uragano commerciale in tutto il mondo. Ma in fondo questo è stato l'anno dell'attesa continua, e forse ci ha insegnato la pazienza di saper aspettare. Ancora un po'.

In qualsiasi momento leggiate questo articolo, se vi state chiedendo "La nave sarà ancora lì bloccata?", c'è un sito che è nato proprio per rispondere a questa domanda e consentire un monitoraggio della situazione: eccolo.

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