28 July 2014

Ridley Fenix Classic C

Il carbonio 24t e i pendenti del carro a sezione piatta ne fanno un'arma per chi cerca comfort sulla lunga distanza e sui terreni più ostici

Ridley fenix classic c

Per il 2015 Ridley ripropone la Fenix C come modello top della propria gamma Endurance confermandone in toto la piattaforma e rinnovandone le grafiche. Con questa bici la casa belga ha voluto creare un mezzo robusto e dalle elevate capacità di assorbimento di urti e vibrazioni. In una parola: da classiche del Nord. Obiettivo centrato se si pensa che quest'anno è stata scelta per correre il Giro delle Fiandre da Jürgen Roelandts (1,85 m per 78 kg) e Jens Debusschere (1,83 m per 78 kg) del team Lotto-Belisol che normalmente gareggiano sulle leggerissime Helium Sl. I loro compagni di squadra si sono invece divisi optando per due telai agli antipodi: chi per la X-night da ciclocross e chi per la Helium. Ancora prima, André Greipel testò la Fenix C durante le classiche nella primavera del 2012.

Il telaio e la forcella

La forma al servizio della funzione. È questa la filosofia guida di Ridley nella definizione di sezioni e geometrie che mette al centro affidabilità, rigidità e resistenza, ma anche stabilità e maneggevolezza. Il cuore del telaio è il tubo obliquo con sezione "a diamante" (o meglio, un pentagono a base allargata e vertice rivolto verso il basso) che è tra l'altro la forma ripresa dal logo aziendale.

Il tubo è rinforzato lateralmente con strati supplementari di carbonio allo scopo di aumentarne la resistenza agli impatti. Il tubo sterzo è massiccio e scatolato, deriva dall'esperienza maturata con Damocles ed Excalibur, due dei più famosi telai di Ridley, e ospita una serie sterzo integrata Fsa con cuscinetti da 1” 1/8 sopra e 1" 1/2 sotto.

Obliquo e sterzo, insieme alla scatola del movimento Pf30 e ai foderi orizzontali asimmetrici, sono dimensionati per conferire al telaio elevati valori di resistenza a torsione e flessione. I foderi verticali a sezione piatta hanno invece il compito di massimizzare l'assorbimento delle vibrazioni. Il wishbone in cui confluiscono prosegue oltre il nodo sella nel tubo orizzontale la cui sezione a diamante si amplia procedendo verso il tubo sterzo. Questi due elementi, seatstay e top tube, costituiscono la comfort zone, ovvero la porzione del telaio deputata all'assorbimento di vibrazioni e urti provenienti dal fondo stradale grazie a una dosata cedevolezza verticale. Il materiale utilizzato mira a massimizzare questo effetto: si tratta del carbonio unidirezionale da 24t molto meno estremo, per esempio, del 60t impiegato sullo Helium Sl, telaio peso piuma (da 0,750 a 0,850 kg a seconda della misura) caratterizzato da un elevato rapporto rigidità/peso. La bilancia parla chiaro: una massa tra 1,1 e 1,3 kg è la ovvia conseguenza dell'impiego di una fibra meno rigida e della volontà di costruire una struttura comunque performante. Il piantone è predisposto per accogliere un reggisella da Ø31,6 mm, in controtendenza rispetto alla maggioranza delle bici votate al comfort della concorrenza che adottano quasi tutte quello da Ø27,2 mm.

Il telaio ha i forcellini posteriori in carbonio protetti da due lamierini in acciaio inox ed è realizzato in un'unica versione compatibile con tutti i gruppi meccanici ed elettromeccanici e predisposta per il passaggio cavi completamente interno. La forcella è anch'essa monoscocca in carbonio 24t con puntalini in alluminio e ha un rake di 45 mm che privilegia la stabilità.

La prova

Ho avuto la fortuna di testare la Fenix Classic C in due uscite sulle strade del Belgio. Le sue strade. La prima, circa 40 km, dallo stabilimento Ridley fino all'albergo di Hasselt, è stata giusto una presa di contatto utile per il set up. In realtà la guida del gruppo, ben attrezzata con tubolari da 28 mm (e forse anche da 32) gonfiati a 4 massimo 5 bar, ci ha accompagnati su un tratto di circa 1.500 m di pavé. Un'esperienza impressionante: dopo aver pedalato per pochi metri sulle enormi "cobblestones" (cubi di pietra di 15 cm di lato distanti 2 cm l'uno dall'altro) si realizza subito perché i professionisti preferiscano di gran lunga percorrere la banchina sterrata o erbosa: tutto è più scorrevole del pavé.

I copertoncini da 23 mm non lasciano margini su un fondo del genere in quanto non li si può sgonfiare alla ricerca del comfort perché si rischia di pizzicare la camera d'aria. Quindi non mi è restato altro da fare che stringere il manubrio a più non posso cercando di tenerlo diritto. Nonostante le vibrazioni fortissime dovute agli pneumatici completamente inadeguati a tale terreno, non ho avuto problemi di guida: la Fenix ha risposto senza scomporsi alle piccole variazioni di direzione necessarie per evitare i tratti di strada più disastrati. Ho effettuato la seconda uscita il giorno dopo, sabato 26 aprile scorso, sulle strade della Liegi-Bastogne-Liegi cicloturistica: un doppio anello di circa 100 km con partenza e arrivo a Remouchamps e alcune delle più famose salite affrontate dai pro in gara il giorno dopo: la Côte de Wanne, la ardua Côte de Stokeu, la Côte de la Haute Levée e infine la famosissima Côte de la Redoute, trampolino di lancio di alcune delle più famose vittorie di Philippe Gilbert. In questa zona delle Ardenne non ci sono grandi salite, ma è anche vero che è impossibile trovare un solo chilometro di pianura. La Fenix si è sempre dimostrata all'altezza: in discesa ad alta velocità, su strade nervose e talvolta sconnesse, si è rivelata stabile e ben manovrabile con un livello di comfort e assorbimento davvero notevole.

Scheda tecnica

Telaio: Ridley Fenix C monoscocca in carbonio 24t alto modulo unidirezionale

Forcella: 4za Fenix monoscocca in carbonio 24t alto modulo unidirezionale, puntalini in alluminio; rake 45 mm

Sterzo: integrato Fsa no.42/acb; Ø1 1/8" sopra; Ø1,5" sotto

Piega: 4za Cirrus Compact (drop 140 mm; reach 90 mm) in Al6061 doppio spessore

Attacco manubrio: 4za Cirrus Al6061-T6 3d forged; inclinazione ±7°

Gruppo completo: Campagnolo Super Record Eps compact 50/34

Ruote: Fulcrum Racing 5

Copertoncini: Continental Grand Prix 4000s 700x23c

Reggisella: 4za Cirrus Al2014-T6 3d forged; arretramento 13 mm; Ø31,6 mm

Sella: 4za Cirrus Light Men

Peso telaio: da 1,110 kg (dichiarato per telaio mis. xxs verniciato) a 1,320 kg (mis. xl); forcella: 0,390 kg (dichiarato con stelo 300 mm)

Prezzo frame kit: 1.470 euro

Peso: 1,110 kg a 1,320 kg (solo telaio) Taglia: M

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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