19 January 2016

Ritchey: dal passato al futuro

Vi parliamo di Timberwolf, Ascent e Ascent Break-Away, Swiss Cross e Swiss Cross disc, Road Logic, Carbon Break-Away, P-29 e P-650, Commando

Ritchey: dal passato al futuro

Vi parliamo di Ritchey. Da oltre 40 anni un ciclista “baffuto” continua a deliziarci con novità a raffica che oltre ad arricchire il suo già vastissimo catalogo, propone al grande pubblico dei telai molto interessanti, alcuni già noti altri invece novità assolute.

Dal passato al futuro

Sfogliando i cataloghi dei marchi concorrenti non possiamo fare a meno di notare come ormai la “standardizzazione” di mercato passi per il carbonio e l’alluminio. Altri materiali rientrano invece in una nicchia di appassionati e/o nostalgici che non cedono alle sirene della tecnologia preferendo la robustezza dell’acciaio o la preziosità del titanio. Proprio l’acciaio è il comune denominatore di una gamma invero molto nutrita che guarda alla tradizione ma senza tradire la vena tecnologica di Tom Ritchey.

Le radici di Tom Ritchey affondano nella mountain bike e come tale non poteva esimersi dal creare novità che ricalcassero tale filosofia ma in chiave moderna, inserendosi in alcune categorie che sembra appassionino diversi biker in cerca di un prodotto semplice, robusto, affidabile ma anche estremamente versatile ed emozionante.

Le due novità si chiamano Timberwolf e Ascent, quest’utlima declinata anche nella versione smontabile Break Away, entrambe progettate per ruote da 27.5.

Timberwolf

Il nome non suona nuovo agli estimatori del marchio ed in effetti una ragione c’è. La Timberwolf debuttò nel 1984 proponendosi come una mountainbike in grado di soddisfare la maggior parte degli utenti (nei limiti di quell’epoca) con una geometria agile e caratteristiche che la pongono subito in risalto al grande pubblico.

Trent’anni dopo Ritchey rispolvera tale nome e butta fuori la nuova Timberwolf, una front in acciaio che rispecchia i canoni della categoria senza per questo venir meno aglli standard minimi imposti dal mercato.

Dal tubo sterzo tapered al carro con forcellini da 142x12 ad asse passante o convertibile con quick release e spaziatura per coperture di 2.4” e oltre, tubo sella da 30.9 per eventuali reggisella telescopici con passaggio interno del cavo, geometria ottimizzata per l’utilizzo di forcelle da 140 mm definiscono un quadro molto interessante di una front destinata all’All Mountain, categoria che sta affascinando sempre più bikers alla ricerca di mountain bikes dalla geometria spinta, senza fronzoli e le complicaioni di una full in tema di manutenzione ma disposti a sacrificare il comfort in nome di gusto nella guida.

Tre le taglie a catalogo, la S (15”), la M(17”) e la L (19”) ed un’unica scelta grafica, un vivace Orange con grafiche nere a contrasto.

Ascent e Ascent Break-Away

Niente gravel come parrebbe a un primo acchito ma un concetto di bicicletta che sta crescendo sul mercato, quello delle Adventure-Commuting bikes. Biciclette semplici, robuste ed affidabili che vantano una geometria e scelta dei componenti adatte sia al commuting urbano che al bikepacking o turismo a medio-largo raggio. Versatilità quindi per una bicicletta che si candida a scelta obbligata per coloro che cercano una bicicletta che possa assolvere a più utilizzi senza averne la specificità a limitarne l’utilizzo.

Telaio in acciaio, scelta obbligata per un mezzo che deve anche essere facilmente riparabile in caso di rotture su percorsi in cui trovare dealer o meccanici diventa impresa ardua, tubo sterzo classico da 1-1/8 per serie sterzo di tipo integrato, forcella in acciaio al CrMo, predisposizione per portapacchi posteriore ed anteriore sulla forcella, geometria ottimizzata per lìutilizzo di ruote da mountain bike da 27.5 fino a 2.1” o ciclocross (o touring) da 700x40 mm.

A incrementare l’indole giramondo della Ascent anche la versione Break-Away, ovvero scomponibile cosi da essere riposta in una valigia ed adatta al trasporto. Cinque le taglie disponibili, dalla XS alla XL.

Swiss Cross e Swiss Cross disc

Crediamo non vi sia nulla di più iconico in gamma dei modelli da ciclocross come la Swiss Cross e l’ultima derivazione predisposta per i freni a disco, la Swiss Cross Disc. Tutta l’esperienza di Ritchey viene riversata in due modelli che se da una parte deliziano anche i palati più fini in barba agli ultimi modelli in carbonio, dall’altra rappresentano il top in tema di ciclocross bikes in acciaio.

Base comune con un telaio prodotto in acciaio trattato termicamente a triplo spessore. Il tubo sterzo lavorato al cnc con serie sterzo integrata inferiomente per contenere l’altezza dell’avantreno, forcella full carbon sono alcune delle caratteristiche salienti che vedono le Swiss Cross delle autentiche opere d’arte.

Riviste per entrambi le geometrie al fine di adattarle alle esigenze delle nuove competizioni da ciclocross, le uniche differenze si celano in dettagli che consentono alla versione Disc di utilizzare freni a disco, quindi carro dalla spazitura più ampia (135 mm contro i 130 della Swiss Cross tradizionale), forcella più robusta per contrastare le forze torsionali maggiori dell’impianto a disco e livree differenti passando per il classico Swiss Red della versione tradizionale all’affascinante ed aggressivo Black della versione Disc.

Ben 6 le taglie a catalogo (49, 51, 53, 55, 57 e 59) comuni a entrambe le versioni.

Road Logic

Poche biciclette possono vantare il fascino emanato dalla Road Logic. Vi chiederete se in un mercato che pullula di carbonio da tutti i lati vi sia ancora anacronisticamente spazio per una bici stradale in acciaio? In questo sì. L’eredità della Road Logic risale a 40 anni addietro quando Tom Ritchey, in un garage in affitto, iniziò a saldare 9 tubi e dare vita ad una delle più belle biciclette stradali sul mercato.

Modern Classic, questo il termine che in Ritchey usano per dare spazio alla Road Logic.

Telaio in acciaio a triplo spessore trattato termicamente, saldature a TIG, tubo sterzo forgiato in un unico pezzo e predisposto per serie sterzo semi-integrata, forcellini Ritchey socket, forcella Ritchey Carbon WCS Logic definiscono un quadro succulento per gli appassionati ma anche per coloro che non rinunciano al blasone di un marchio che ha fatto la storia del ciclismo oltreoceano ed in europa.

Geometria ottimizzata sia per gare e criterium sia per pedalate di fondo anche di diverse ore. La Road Logic viene proposta in 6 taglie (le medesime della Swiss Cross) con un peso di circa 1.769gr in taglia 55cm a cui si aggiungono 345gr per la forcella.

Carbon Break-Away road frame

Se strizzando l’occhio alla tradizione Ritchey ha sfornato una gamma in acciaio davvero eccellente sotto tutti i punti di vista, con la Carbon Break-Away si apre una nuova categoria, quella delle biciclette in carbonio… scomponibili. Sì, scomponibili perché Ritchey applica per la prima volta in assoluto il concetto Break Away ad un telaio full carbon. L’idea è semplice: coniugare la facilità di trasporto disassemblando il telaio in più parti con le performance di una fuoriserie in carbonio.

La Carbon Break-Away strizza cosi l’occhio a coloro che alle prestazioni di una bicicletta in carbonio cercano anche la facilità di trasporto con il vantaggio di poter essere riposta in una apposita borsa riducendo notevolmente gli imbrombri rispetto ad un telaio tradizionale.

Concezione “Right Sized” attraverso il quale si ottimizzano le caratteristiche dei tubi in funzione della taglia al fine di garantire il perfetto equilibrio tra rigidità e comfort, geometria classica Ritchey, forcella Ritchey WCS Carbon con serie sterzo WCS Carbon inclusa, la Carbon B-A viene venduta con la borsa dedicata per il trasporto e chiave dinamometrica per il riassemblaggio dopo averla estratta dalla borsa e predisporla per l’utilizzo.

Cinque le taglie, dalla S alla XL per un peso in taglia L di appena 1810gr completa di forcella e serie sterzo.

P-29 e P-650

Da un paio d’anni in gamma le hardtails mountain bike rimangono invariate forti di una progettazione calibrata in tutti i suoi particolari arricchendo cosi una nicchia di settore che ha ancora negli estimatori delle hardital classiche lo zoccolo duro.

Linee semplici grazie al fascino dato dai sottili tubi in acciaio, tubi sterzo lavorati al cnc con serie sterzo semiintegrate, geometria studiata per offrire le massime performance, acciaio triplo spessore trattato termicamente e grafiche semplici ma accattivanti definiscono un quadro invitante per coloro che scelgono le hardtails Ritchey come compagna di avventura.

In entrambe le versioni, sia da 29 che 27.5, le taglie sono 4 (S, M, L e XL), la 29 viene offerta in nero abbinato al fluo yellow mentre la 27.5 in un nostalgico celeste abbinato al rosso delle grafiche.

Commando

Anche qui nulla di nuovo, Commando è la fat bike secondo Ritchey. Presentata in veste di prototipo l’anno scorso, la Commando si fregia di tutte le caratteristiche costruttive appannaggio degli altri modelli in acciaio.

Nonostante il settore abbia sfornato novità a raffica spingendosi persino su carbonio e dimensioni ruote esagerate, Ritchey utilzza un classico acciaio triplo spessore trattato termicamente, di analogo materiale la forcella in CrMo, battuta mozzi rispettivamente anteriore e posterire da 135 e 170mm e spaziatura per coperture fino a 3.8.

Anche il colore tiene fede al nome scelto, un bel Army Green con grafiche bianche, la Commando viene prodotta in 4 taglie rispettivamente S, M, L e XL.

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