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La folle gara degli "Insonni in sella"

In Germania, nello stato della Renania, nei primi giorni di agosto, si tiene un evento, Schlaflos im Sattel, che è anche raduno goliardico, ma soprattutto una notturna in bici (qualsiasi), su un circuito di 11 km, fra unicorni e fenicotteri rosa...

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Tutti i partecipanti a questo evento sono iscritti ufficialmente (i posti si esauriscono molto presto), e ricevono una tabella con un numero di gara, sia che abbiano 60 anni, sia che ne abbiano uno solo. 

 

Tra tutti gli eventi che ci sono a disposizione per chi ama le bici, trovare una collocazione o una categoria per l’ultimo a cui abbiamo partecipato, Schlaflos im Sattel, è difficile. Non ha bandiera nè regole (o quasi). Ha solo una lingua ufficiale: il tedesco (anche se ci si capisce bene anche in esperanto); un luogo: il paesino di Weidenthal, nella regione tedesca della Renania; una data: la notte tra il sabato e la domenica di inizio agosto, con un corollario di giorni intorno variabile in base a chi vuole immergersi maggiormente nell’atmosfera di festa. Per il resto si è liberi di fare o non fare, vestirsi seriamente o meno, dormire, non dormire, mangiare, bere, ballare, suonare o tuffarsi in un lago. Tutto è lecito, basta rispettare il giuramento che viene recitato in coro alla partenza, ogni anno. Questo giuramento è, ovviamente, scherzoso, anche se serve a ripassare l’essenza di questa specie di raduno. Quando sabato sera il sole tramonta ci si schiera sulla linea di partenza, il “padre” dell’evento Phaty sale sull’impalcatura montata allo start, accende il microfono, la musica per un attimo si ferma e tutti insieme si recita ad alta voce, con le mani che formano un cuore, la promessa di comportarsi bene, con rispetto, gareggiando e vivendo la notte in modo onesto e pacifico.

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Indossare cappelli a forma di fenicottero e addobbare la bici con gadget fantasiosi sono la base della partecipazione al pazzo weekend di Weidenthal, dove anche i più performanti non si negano mai un look alternativo.

CHE LA FESTA COMINCI

Poi parte il conto alla rovescia, tutti gli schierati allo start accendono le luci e si parte verso il percorso a circuito nei boschi intorno. C’è chi gareggia da solo, chi in coppia, chi alla fine è stroppo stanco per i festeggiamenti della sera prima e fa solo il tifo, c’è poi chi qualche ora prima ha partecipato alla gara single speed, o chi è ancora piccolo, e ha fatto una delle gare più brevi nel pomeriggio. Ce ne è per tutti, basta solo capire il significato di “gara” di questo evento. Qui, fondamentalmente, non vince nessuno. Vince chi è travestito in modo più fantasioso, chi ha portato più birre per gli amici, chi balla fino a notte fonda, chi applaude ogni passaggio di bici in mezzo alla foresta, chi mette i dischi di musica elettronica per due giorni di fila. Insomma, vince chi sa stare con gli altri e partecipare a modo suo usando la fantasia e lasciando il telefono in qualche borsa nella tenda, tanto a Weidenthal il telefono non prende. Il cuore della festa è un grande campo sportivo dove dal giorno prima inizia a prendere forma un grande campo tendato circondato da qualche camper o van, poi compaiono le strutture dell’organizzazione, una tenda della cantina di vini locale, del meccanico, del cibo, del DJ e dei gadget. Il paesino di Weidenthal si trova in una piccola valle un tempo piena di fabbriche di carta, ora dismesse. La maggior parte dei nemmeno duemila abitanti aspetta queste giornate per esserci, tifare o dare una mano in cucina o nell’allestimento del percorso. I bagni delle scuole sono messi a disposizione degli iscritti alla gara, il percorso è sempre perfettamente tenuto, squadre di soccorritori e coordinatori si fanno in quattro affinché tutto vada per il meglio. Tutti sorridono, a volte senza motivo. Un’accoglienza d’altri tempi per un evento senza tempo i cui simboli sono gli unicorni, i fenicotteri, tre cuoricini rossi e qualsiasi cosa rosa. Anche i partecipanti più seri qui si trasformano in personaggi da fiaba, e tutti sono amici. Noi siamo solitamente gli unici italiani, capitati qui per via di amicizie internazionali che fanno parte di questo “giro” da anni. Facciamo parte di una squadra di simpatici “scapestrati” composta da belgi, olandesi, inglesi, americani e tedeschi chiamata Big Wheel Racing Team, accomunata dalla passione per il ciclocross, single speed e endurance, oltre che per lo stare insieme per divertirsi. Per i bambini esiste un mondo di attività e le gare per loro sono suddivise per fasce di età dove tutti vincono, quindi non sono vere e proprie gare.

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La mattina, quando si compie l’ultimo giro, tutto appare diverso: la magia del buio sparisce per far spazio a una visione più ampia dei boschi, delle radure, delle case in fondo alla valle. 

LE GARE DAL TRAMONTO ALL'ALBA

Una gara vera e propria in realtà c’è e dà il nome all'evento, Schlaflos im Sattel, tradotto letteralmente “insonni in sella” e consiste in una sfida su circuito di poco più di 11 km e circa 270 metri di dislivello da ripetere il più volte possibile nel tempo che corre tra il tramonto del sabato e l’alba della domenica, quindi al buio, con un controllo di passaggi tramite un transponder fatto a braccialetto…rosa, ovviamente. Per curiosità, sappiate che chi ha vinto nella categoria “solo” ha concluso con 12 giri, il che significa aver percorso 140 km e 3.240 metri di dislivello, non proprio una passeggiata!

Noi, in coppia, siamo riusciti a compiere sette giri, dormendo un po’ nel mezzo della notte e classificandoci così secondi. Il primo giro è adrenalinico perché si è carichi di energie e sempre in compagnia, poi la notte ha portato anche una fitta pioggia nordica, alternata a momenti di cielo stellato, quando però sul percorso non si incontrava più quasi nessuno. Qualche postazione di simpatici supporter improvvisa servizi come una vasca idromassaggio gonfiabile, un cocktail bar in una roulotte, musica disco o rock tedesco, distribuzione di caramelle gommose o falò per scaldarsi, tutte cose che per chi continua a pedalare per ore aiutano, motivano, danno energia tra le lunghe salite e i veloci tratti di discesa un po’ tecnici. Ci sono anche dei premi, solitamente assemblati da qualche partecipante: sculture di lego, pupazzi fatti a uncinetto o trofei di pezzi di bici saldati. Niente soldi, niente coppe, solo una premiazione molto calorosa durante la colazione della domenica mattina, quando i "non dormienti" iniziano ad avere sonno e fame, mentre altri si svegliano per smontare le tende e tornare subito a casa.

I “non dormienti” - o “Schlaflos” esistono, però, anche il giorno prima, quando il venerdì sera la zona ristorante si trasforma in un palco, dove si susseguono concerti più o meno rock, che per alcuni segnano il dispendio maggiore di energie durante tutto il weekend. Per i più appassionati di cose strane, il sabato pomeriggio c’è anche una gara (o, meglio, una pedalata in compagnia) di single speed, che segna il culmine dello sfogo delle più perverse fantasie in tema di travestimenti: c’è chi pedala in costume da bagno, chi travestito da cavaliere medievale, chi da unicorno, chi con gli scarponi da sci, chi con biciclette assurde, ma sempre senza cambio, come questa disciplina impone: uso di una sola corona per tutto il percorso, qualsiasi esso sia. I più allenati, poi, gareggiano anche la notte con questo settaggio, accettando di spingere per qualche tratto la bici.

Quando il weekend finisce e si lascia questo luogo soprannominato “Volks Republik Erdbeertal”, che si traduce come “Repubblica Popolare della Valle delle Fragole” ci si ritrova nel traffico con le bici caricate in auto, il telefono riprende la linea, vengono in mente impegni rimossi per 3 giorni e scompaiono dalla vista unicorni e uomini dalla barba rosa, si torna alla normalità e si attende l’inizio di agosto 2024 per tornare a far parte di questa pazza famiglia ciclistica.

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