22 October 2013

Specialized 2014

Due versioni per la Epic, una per il Xc, l'altra alternativa per Xc e granfondo. L'alluminio torna anche per l'agonismo

Specialized 2014

Cross country e Marathon, per quanto abbiano molte affinità, sono due discipline differenti. Per competere ai massimi livelli in ciascuna di esse, quindi, servono bici specifiche. Parte da questo assunto il rinnovamento della gamma Specialized, che anche per il 2014 continua nella strada intrapresa di offrire, attraverso una gamma molto ampia, mountainbike sempre più specializzate che, in ogni caso, per la stragrande maggioranza dei modelli in gamma, hanno la ruota di 29", vera e propria cifra stilistica negli ultimi anni della produzione dell'azienda di Morgan Hill. Specialized, infatti, è stato un grande fautore della diffusione della ruote grandi nella mtb, nonché il primo marchio a vincere nella World cup di Xc con una 29", per di più ammortizzata.

Nella gamma 2014 la famiglia Epic, proprio quella delle full suspension con tecnologia Brain (l'ammortizzatore intelligente che si blocca e si attiva automaticamente) che con Jaroslav Kulhavy ha vinto negli ultimo anni, World cup, Mondiale e Olimpiade, si sdoppia. Nel senso che saranno disponibili due versioni di mtb, quella denominata World cup, specifica per il Cross country agonistico e quella "standard" per Xc granfondo. Entrambe hanno in comune tutte le innovazioni apportate con il nuovo telaio in fibra di carbonio Fact is 11m che, rispetto alla versione precedente è più leggero. Il design, inoltre, è più snello e pulito, perché le tubazioni sono state rimodellate per essere compatibili con il sistema Swat, per poter montare la doppia borraccia all'interno del triangolo anteriore e per aumentare ulteriormente la rigidità della zona trasmissione. Per gli stessi motivi anche il posizionamento dell'ammortizzatore è stato leggermente variato, inoltre è ora servito da una bielletta concentrica che lavora su due cuscinetti (prima era solo uno), pensata sostanzialmente per migliorare la fluidità di movimento della sospensione, ma di fatto il sistema risulta anche più rigido e un po' più leggero. Per il resto il nuovo telaio si caratterizza per i "must" tecnico-stilistici più attuali, quali passaggio cavi interno, tubo sterzo conico, movimento Pf30 e battuta del carro 142+.

Quella del campione

La versione World Cup, nemmeno a dirlo, è la più esasperata, pensata senza troppi compromessi in termini di versatilità, per l'impegno agonistico ai massimi livelli nel Cross country. Si tratta, quindi di un mezzo aggressivo, estremamente leggero, rigido, scattante e con una sospensione molto efficiente e poco dispersiva in fase di pedalata. Per ottenere questi risultati, partendo sempre dallo stesso telaio Facts Is 11m che caratterizza anche le versioni "Marathon", sono state apportate alcune modifiche a livello geometrico, ma non solo. La World cup, innanzitutto, ha un angolo sterzo di mezzo grado più verticale rispetto alla collaudata geometria Specialized per ruote da 29" che, invece, continua a caratterizzare il modello standard. Poi ha il carro più corto (439 mm), quindi più reattivo, che insieme all'angolo sterzo più chiuso determina anche un interasse più corto di 10 mm e un altezza del movimento da terra maggiore di 1,5 mm (un'inezia, per la verità). Diverso è anche l'ammortizzatore, che ha un'escursione ridotta a 95 mm e una taratura più "severa" e rigida (per essere più scattanti) invece dei 100 mm standard.

Per quello che riguarda il telaio, a livello visivo le differenze tra le due versioni, quindi, sono minime, ma decisamente più marcate in termini di comportamento sul campo. Più evidenti sono anche le differenze per quello che riguarda la componentistica, che poi determina anche il peso complessivo del mezzo. La World cup innanzitutto è disponibile esclusivamente nella soluzione mono corona, quindi con gruppi Sram 1x11, mentre la versione "standard" ha la trasmissione 2x10 e poi monta il sistema Swat. È l'acronimo di Storage water air e tool e si tratta di una novità introdotta quest'anno da Specialized, sviluppata sulla presumibile necessità per chi partecipa alle Marathon, o anche a lunghe escursioni, di avere direttamente sulla bici (perché lo zaino non si usa nelle Marathon) tutto quello che serve per la reidratazione e il "pronto intervento" meccanico, anche sacrificando un po' di quella leggerezza che, invece, è più importante nelle brevi gare di Cross country.

Nel concreto il sistema consta di un contenitore, affrancato sul telaio, che contiene camera d'aria, cartuccia Co2 e leva gomme, mentre il multi tool dedicato trova spazio in un incavo appositamente realizzato sul tubo orizzontale, proprio vicino all'ammortizzatore. Inoltre il triangolo anteriore, in tutte le taglie, è sempre predisposto per la doppia borraccia. Il kit Swat e? di serie sulle Epic Marathon e Expert, non si trova invece sulle World cup, che sono però lo stesso compatibili con il sistema Swat. Sono stati introdotti nella ampia gamma Epic anche alcuni componenti, come la nuova guarnitura S-works, (piu? sottile e leggera grazie al design dello spider integrato), con giro bulloni di 104 mm e perno di 30 mm, quindi compatibile con tutti i sistemi di doppia e tripla, e le nuove ruote Royal in fibra di carbonio. In particolare due modelli, le Roval Control Carbon SL 29” senza ‘dente d'aggancio" nel profilo del cerchio tubeless sul modello S-Works e le Roval Control Carbon 29” sui modelli Marathon e Expert. Una novità importante è anche il nuovo ammortizzatore Mini brain con sistema di autosag e nuova taratura Xc. Realizzato in collaborazione con Fox si avvale di una nuova taratura idraulica, ulteriormente migliorata nel passaggio tra "chiuso e aperto". Ricordiamo che il Brain è sostanzialmente un "sistema ammortizzatore intelligente" con una valvola inerziale che tiene la sospensione in modalità "Firm" (quasi bloccata, ma efficiente per pedalare) fino a quando la bicicletta riceve una sollecitazione dal terreno. Solo allora la valvola inerziale del Brain si apre, permettendo il passaggio dell’olio e l’ammortizzatore passa immediatamente dalla “Firm” a quella completamente attiva. Con il registro esterno Brain fade si i può regolare la durezza in compressione sul terreno scorrevole.

Le prime impressioni di guida

Durante la presentazione organizzata da Specialized Italia abbiamo avuto modi di provare le due versioni della Epic su un tecnico percorso sulle colline di Como. Un breve assaggio, per la verità, ma sufficiente a capire le principali differenze tra i due mezzi. La World cup è rapida quanto nervosa: gira facilmente anche attorno ad un albero, ma lo sterzo è più leggero e meno stabile alle alte velocità. In compenso accelera furiosamente, anche pedalando in fuorisella, sia per il controllo del Brain, sia per la reattività della geometria. La "Marathon", pur essendo un mezzo d'agonismo dalle alte prestazioni, anche perché molto leggera, è un po' più paciosa e meno reattiva nei rilanci e nei cambi di direzione, ma più facile e intuitiva da guidare, anche sullo sconnesso dove è più "morbida e mansueta e, oltre ad essere velocissima sui fondi più sconnessi, perdona qualche errore in più

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