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Thok presenta TP4, la prima e-mtb stampata in 3D

L’azienda pimontese sta lavorando al Thok Project 4, la prima full a pedalata assistita realizzata con stampa tridimensionale del telaio. Debutto previsto nel 2024

TP4, cioè Thok Project 4: una nuova sfida per l’azienda di Alba (CN) che per questo prototipo adotta la stampa 3D in metallo di derivazione spaziale. Passo indietro: a giugno scorso Thok e-bikes porta a Eurobike una e-full perfettamente funzionante realizzata con procedimento di stampa 3D. È in alluminio ed è un prototipo. Ed è una novità assoluta.

Non tanto per la tecnologia di stampa tridimensionale, che è ormai sperimentata, anche se non ancora molto diffusa. Quanto perché si tratta del primo telaio che alloggi motore, batteria e doppia sospensione realizzato con questo processo che sia completamente pedalabile. Il che significa calcoli per la corretta distribuzione di pesi, per la dissipazione delle sconnessioni, per gli indici di robustezza e rigidità, per la lavorazione delle sedi dei cinematismi, per la maneggevolezza e la manovrabilità eccetera, in modo da mettere la bici in strada (ops... sui sentieri. E nella fattispecie quelli tecnici di Finale Ligure) per fare dal vivo e non in laboratorio i successivi test di sviluppo.

Il tutto con un occhio particolare al peso, perché nelle intenzioni di Stefano Migliorini - ex biker (campione del mondo di bmx e pro di DH) e ora CEO di Thok - a regime la e-bike dovrebbe essere una light e-mtb, la prima “peso piuma” dell’azienda.

I vantaggi del 3D

Quando si parla di bici, leggerezza significa carbonio. Ma la prototipazione con questo materiale è impossibile, per via dei tempi e dei costi. Per quanto riguarda i tempi, infatti, se non si adottano telai open mould (cioè quelli forniti a catalogo da terzisti), la creazione da zero di una bicicletta richiede normalmente almeno due anni di lavoro tra riunioni, studi di mercato, disegni, sviluppo, test di durata e di fatica, confronto con i fornitori e, appunto, creazione di prototipi. E tutto questo comporta, appunto, costi: la realtà del carbonio è nota a tutti i biker.

Pertanto, il modello definitivo sarà effettivamente in fibra e resina, ma tutti gli studi preparatori - tra cui questo esemplare portato anche al recente Italian Bike Festival - sono stampati in 3D utilizzando una polvere di alluminio e silicio, che viene fusa e solidificata utilizzando un raggio laser. Più precisamente sono stati stampati sei pezzi e poi saldati tra loro a formare il telaio, con il vantaggio che grazie alla stampa 3D tutti i sei pezzi sono immediatamente ridisegnabili e riproducibili in un nuovo telaio, man mano che i test richiedano aggiustamenti nelle geometrie o modifiche nel set up. Tempi di lavorazione (esclusa la fase di disegno): quattro settimane!

«È impossibile ottenere un prototipo marciante e riprodurre la necessaria integrazione con batteria e motore utilizzando un metodo tradizionale», spiega Luca Burzio, industrial designer Thok. «Ci sono dei componenti che sono realizzati per idroformatura, che richiedono degli stampi e che non sarebbero diversamente prototipabili. Lo stesso carbonio, inoltre, non è funzionale perché non regge lunghe sessioni di test sul campo. In questo senso, la prima e-bike full-suspended interamente stampata 3D che abbiamo realizzato risolve un grosso problema».

Tutto questo, va da sé, da una parte abbatte i tempi di progettazione e dall’altra permette di utilizzare meno materiale. «In passato realizzavamo revisioni successive del progetto, non meno di tre prototipi di telaio destinati allo studio prima di realizzare il primo modello marciante. Con il Thok P4 la prima revisione è già un modello con gli spessori e le distanze tipici della fibra di carbonio, prodotto per essere assemblato e soprattutto pedalato con un feeling molto vicino alla bici definitiva», conferma Stefano Migliorini che, in quanto biker, mette sotto stress in prima persona ogni progetto della sua azienda per valutarne le modifiche necessarie.

Il “cuore” di Thok Project 4: si nota lo snodo della sospensione posteriore, con l’attacco del carro; la zona del movimento sagomata sul motore; la batteria integrata con l’obliquo che porta anche un generoso range extender.

Esordio nel 2024

Il Thok Project 4 esposto all’Italian Bike Festival è nell’ultima fase di sviluppo: geometrie, posizionamento della batteria, soluzioni tecniche potrebbero registrare ancora piccoli aggiustamenti prima del lancio del modello definitivo, che avverrà verosimilmente nel 2024.

La nuova e-bike, oltre a segnare l’ingresso dell’azienda piemontese nel settore della light e-mtb, utilizzerà il neonato motore Bosch SX e avrà massima modulabilità di batteria (400, 500, 625 e 750 Wh, più range extender da 250 Wh), consentendo al biker la totale personalizzazione in base alle proprie esigenze, alla durata del tempo in sella e al peso complessivo (mezzo + biker).

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