Turku, l'arcipelago da pedalare

Al largo della costa occidentale della Finlandia, l’Arcipelago di Turku è considerato un paradiso per ciclisti. Un giro ad anello di 250 chilometri (fra terra e mare) per scoprire alcune delle sue 20.000 isole (prima parte)
Viaggiare in bici vuol dire minor impatto sull’ambiente e maggior tempo per gustarsi il paesaggio, ma anche riempire i polmoni di aria purissima se si sceglie una meta ancora incontaminata come l’Arcipelago di Turku, al largo della costa occidentale della Finlandia. Pedalare con slancio su alcune delle sue 20.000 isole, a stretto contatto con la natura, è il modo migliore per scoprire un territorio definito “paradise for cycling”.
Un viaggio da isola a isola, da traghetto a traghetto, in uno dei Paesi più egualitari e sicuri al mondo. Si segue un itinerario circolare con partenza e ritorno a Turku, che si raggiunge con mezz’ora di volo da Helsinki oppure con due ore abbondanti di treno. Si fa tappa a Pargas, Nagu, Korpo, Houtskär, Inio, Kustavi, Taivassalo, Askainen, Merimasku e Nanntali. Ci si immerge in una campagna verdeggiante con casette in legno e rimesse rosse per le barche, si attraversano ponti panoramici e ci si ferma per raccogliere i frutti che crescono nel bosco.

L'anello di 250 km

Turku è subito una gradevole sorpresa. Durante la dominazione svedese, fino al 1812, è stata la capitale della Finlandia, e di quel periodo conserva l’eleganza dei palazzi e il bilinguismo. Quando è subentrato il dominio russo ha passato il testimone a Helsinki, più vicina geograficamente alla Russia.
Questa cittadina di origine antichissima è piena di giovani e occasioni di svago, basta fare una passeggiata lungo il fiume Aura (Grande Carro) con le sue navi attraccate trasformate in bar, ristoranti e musei per rendersene conto. Considerata la capitale finlandese della birra, è il luogo giusto per assaggiare il “sahti”, la birra “vecchia scuola”. La combinazione di cereali come avena, frumento, segale e orzo cambia in base alla ricetta, con bacche di ginepro in aggiunta o in sostituzione del luppolo per aromatizzarla.
Alla foce del suo fiume sorge l’imponente castello, uno dei più grandi di epoca medievale presenti in Scandinavia, e dopo una rilassante passeggiata di due chilometri si raggiunge la più importante cattedrale luterana evangelica del Paese. Sulla stessa riva ci si imbatte in un veliero di inizi Novecento che fa stropicciare gli occhi, il Suomen Joutsen.
Nel 2011 Turku è stata eletta capitale della cultura e da anni è punto di partenza e arrivo per un percorso ad anello di 250 chilometri molto amato dai pedalatori di tutto il mondo: the Archipelago Trail.
La nostra prima tappa è l’isola di Nagu (Nauvo). La prima cosa che salta agli occhi sono i gruppetti di ciclisti che colorano lingue sottili di strada avvolte da una natura rigogliosa. Per fare il giro completo dell’Arcipelago si percorrono dai 160 ai 190 chilometri in sella (dipende dai tragitti che si scelgono), ai quali bisogna aggiungere quelli via mare. Si attraversano 12 ponti e ci si fa trasportare da 9 traghetti (clicca qui) navigando dai 30 ai 50 chilometri.
“Il giro completo si può fare da giugno ad agosto, quando tutti i traghetti sono in funzione: fra questi solo due sono a pagamento. Ho amici che hanno fatto il giro completo in poco più di un giorno nel fine settimana, ma la maggior parte delle persone vi dedicano tre giorni e due notti. Si prendono tutto il tempo per trascorrere ore in riva al mare, fare qualche escursione in canoa e scoprire i sapori della nostra cucina, salutista ma anche molto gustosa”, mi racconta Matilda Åberg, Tourism Developer della città di Pargas.
La cultura marinara si assapora in chioschi e ristoranti pittoreschi che servono pesce freschissimo, ma anche nelle varie declinazioni sportive. “Ci sono angoli ben riparati in cui si può vivere l’avventura della canoa in mare anche senza essere esperti”, mi spiega Åsa Sundström, guida esperta che da anni accompagna i turisti nelle acque tranquille e di colore verde scuro che lambiscono l’isola. “Le sfumature di verde dipendono dalle alghe, l’acqua è pulita e lo scenario è differente da quello che ci si aspetta di trovare al mare, per via degli arbusti lungo la costa. Il nostro giro prevede tre ore in una baia ben riparata, con una sosta per fare merenda sugli scoglie. È quello che piace ai tanti ospiti che accompagno, si prendono una pausa e ammirano la natura dall’acqua. Anche tanti cicloturisti provano l’esperienza e apprezzano la sosta per rifocillarsi”.

L'arte incontra la natura

Il grande capolavoro della natura riempie il panorama mentre si pagaia e poi quando si sale in bici alla volta dell’isola di Korpo (Korppoo).
“Viaggiare su due ruote ti fa entrate in armonia coi luoghi che attraversi, spesso ti capita di fermarti per riposare e scambi due chiacchiere con le persone che incontri. Se sei fortunato avvisti anche un cerbiatto nel bosco e quando torni alla tua quotidianità di porti un bagaglio di esperienze indimenticabili”, commenta James Simpson, scozzese trasferito a Pargas diversi anni fa per ragioni di cuore. “Quando si esplora l’Arcipelago si può combinare la voglia di fare sport con la praticità dei mezzi pubblici, che per la quasi totalità sono gratuiti. Per me i periodi migliori per farlo vanno da aprile a giugno, e poi da agosto a ottobre. In estate ci sono parecchie ore di luce, puoi pianificare gli spostamenti includendo le varie divagazioni in base agli interessi personali e culturali”.
L’arrivo a Korpo è un ulteriore (e incredibile) tuffo nella natura, maestosa e a perdita d’occhio. La strada che conduce nel piccolo villaggio di Österretais è di quelle che restano ben impresse nella memoria, anche olfattiva. Quando arriviamo a destinazione (nei pressi dell’Hotel Nestor) visitiamo un originale museo a cielo aperto con installazioni artistiche integrate nel bosco. Seguiamo il consiglio, lasciamo le scarpe dove inizia un piccolo sentiero che porta in una vegetazione fitta e pratichiamo il barefooting. “Camminare a piedi nudi migliora la postura, rilassa, ossigena il corpo e la mente. Senza scarpe le dita si possono distendere in modo naturale, si riscontrano svariati benefici psico-fisici. È naturale e rigenerante”, mi spiega James.
La mappa della rasserenante escursione è riprodotta proprio sul muro posteriore dell’hotel, che dopo una cena deliziosa e prima di dormire (nelle camere collocate sopra al ristorante) offre un’altra esperienza tipicamente finlandese: la sauna. Il calore apre i pori della pelle con un effetto purificante per il corpo. E anche in questo caso è bene seguire i consigli, e usare rami di cedro o di betulla per stimolare la circolazione. Un toccasana per rimettersi in forma per la pedalata di domani, a cui fa seguito una passeggiata rilassante al tramonto quando l’orologio segna all’incirca le 23.

Fine prima parte.
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