Un albero per ogni ciclista: ecco il nuovo progetto verde del Giro d'Italia

Il Giro d'Italia mette al centro l'attenzione all'ambiente con il progetto Ride Green, che nell'edizione 2021 si arricchiesce di un nuovo obiettivo: la piantumazione di 1200 alberi in un'area di biosfera della Sila. Questa iniziativa si aggiunge a quelle intraprese negli scorsi anni e che rendono la grande Corsa Rosa anche molto "verde".

Un albero piantato per ogni ciclista in gara. Più ventun alberi per ogni maglia azzurra di giornata e altri mille dedicati a chi sarà il vincitore finale del Giro d’Italia 2021. E’ questa la grande novità verde che arricchisce il programma di sostenibilità della Corsa Rosa. I grandi eventi sportivi, si sa, con il loro spostamento di persone e mezzi, possono avere un impatto non sempre positivo sull’ambiente. E’ per questo che il Giro d’Italia, ormai da sei anni, ha avviato il progetto Ride Green, basato sull’attività di raccolta differenziata attraverso un sistema di tracciabilità e monitoraggio dei rifiuti, al fine di salvaguardare le meravigliose aree del Bel Paese attraversate dalle corse. Questa attenzione fa del Giro l’unico evento ciclistico a tappe di rilevanza mondiale ad avere come priorità il rispetto della natura e dei luoghi. Negli anni il progetto si è arricchito sempre di nuove iniziative e quest’anno ha fatto un ulteriore passo avanti.

Regala un Albero con Banca Mediolanum

La novità del 2021 è l’iniziativa “Regala un albero”, realizzata in collaborazione con Banca Mediolanum, title sponsor di Ride Green 2021 e già sponsor della Maglia Azzurra del Giro d’Italia, la maglia indossata dal leader della classifica scalatori. L’iniziativa ha come obiettivo la compensazione delle emissioni di CO2 prodotte dal Giro, attraverso la piantumazione di 1200 nuovi alberi in un area della Sila, sull’Appennino calabro: andrà ad arricchire uno dei grandi polmoni verdi d’Europa, dal 2014 dichiarata Biosfera Italiana MaB (Man and the Biosphere), che fa parte dei siti di eccellenza dell’UNESCO e custodisce al suo interno un prezioso patrimonio di biodiversità. Il numero di 1200, arrotondamento del numero preciso 1197, è stato raggiunto attribuendo una piantumazione per ognuno dei 176 ciclisti partecipanti, cui si aggiungono 21 alberi per ogni maglia azzurra e 1000 in celebrazione di quello che sarà il vincitore finale del Giro. Un’iniziativa con la quale Banca Mediolanum vuole rimarcare ancora di più l’urgenza dell’adozione di un nuovo modello economico e sociale, che abbia al centro il benessere della persona e la prosperità di tutti in un pianeta preservato e sano.

Gli altri partner del progetto Ride Green

La stessa filosofia guida anche gli altri partner del progetto Ride Green al Giro. Conou, Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati, uno tra i principali e storici operatori della Green Economy in Italia, che dagli anni 80 si dedica alla raccolta dei rifiuti pericolosi. Scarpa, brand italiano di calzature outdoor, con sede in veneto, che nella realizzazione dei suoi prodotti adotta materiali ecologici ed ecosostenibili, un esempio sono le Mojito Bio, scarpe biodegradabili al 100%. Dal Veneto ci si sposta in Piemonte con l’azienda Biraghi, una della più importanti industrie casearie italiane, che da anni sostiene la filiera produttiva locale di Cuneo e investe in nuove tecnologie e risorse umane. Infine Cofidis, specialista del credito al consumo, che ha dallo scorso anno un team sportivo partecipante al World Tour, quest’anno tra i corridori in partenza al Giro. Il progetto #LikeMyPlanet, lanciato nel 2020 da Cofidis Group mira a ridurre l’impronta di carbonio del 30% entro il 2023. Questo progetto è stato ora associato a quello di Ride Green e per l’occasione è stato scelto come ambasciatore il capitano della squadra, Elia Viviani. Oltre a queste aziende, unite nel progetto di un Giro sostenibile, si aggiunge il Corriere della Sera, media partner insieme a La Gazzetta dello Sport, che dedicherà all’ambiente l’intero inserto Pianeta 2021, in supplemento al quotidiano.

Sostenibilità che si consolida

Sono ormai diversi anni che il Giro d’Italia mette al centro l’attenzione all’ambiente, cruciale per un evento così importante, itinerante e complesso. Proprio grazie a questa priorità, nel 2020, nonostante l’emergenza legata al covid-19, il Giro d’Italia ha recuperato oltre 45 mila kg di rifiuti: l’89% dei quali differenziati e avviati al riciclo. Numeri importanti, se pensiamo a quanto la pandemia abbia, più o meno inevitabilmente, messo in secondo piano nei gesti quotidiani l’attenzione all’ambiente, riportando in uso contenitori in plastica usa e getta e kit monouso sigillati. Queso risultato virtuoso, per il Giro, è stato realizzabile anche grazie al supporto virtuoso dei Comuni di partenza e arrivo delle singole tappe. Sono proprio i Comitati di tappa a fare da tramite tra le società e i consorzi locali per arruolare volontari su tutto il territorio nazionale. Tutto questo concorre a fare del progetto Ride Green grande progetto di valorizzazione della raccolta differenziata, del riciclo dei materiali, del riutilizzo e ora anche della compensazione, in modo che il Giro sia anche una grande occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica, in un contesto, quello degli sportivi e degli appassionati di sport, già molto ricettivo alle tematiche legate all’ambiente. In questo filone si inserisce anche il progetto educativo BiciScuola, presente nelle ultime due edizioni, che era volto ad avvicinare i più piccoli al mondo della bicicletta, trasmettendo i valori positivi dello sport, del fairplay e anche l'attenzione all'ambiente. Emblematico simbolo di questo messaggio è anche il Giro-E, il tour parallelo che si svolge sullo stesso percorso del Giro normale ma con biciclette a pedalata assistita. Portando anche amatori sulle stesse strade solcate dalle ruote dei professionisti, il Giro-E è anche una fiera itinerante dedicata alle ultime tecnologie applicate alle biciclette elettriche, simbolo di una nuova cultura che sta di giorno in giorno trovando sempre più consensi, anche in Italia, e che sta facendo di sempre più italiani degli amanti del “ride green”.

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