di Nicola Busca - 21 May 2015

Spin London 2015

Vi raccontiamo il salone londinese dedicato alle tendenze urban attraverso tre aziende: Selva, Coh & Co e Flat Frame Systems, che le biciclette le realizzano in legno

Spin london 2015

Chi pensava che le biciclette del futuro potessero essere essenzialmente dei modelli evoluti rispetto a quelli super leggeri in carbonio, magari arricchiti di qualche gadget avveniristico o digitale, si sbagliava di grosso. Pare – al contrario – che il futuro dei velocipedi guardi al passato, e che le bici che troveremo sul mercato nei prossimi anni saranno anche di legno.

Un’ispirazione che sa molto d’antico perché a ricercare con cura, infatti, per ritrovare i primi “modelli in legno” bisogna risalire fino alla prima metà dell’Ottocento. Questi non si potevano ancora definire biciclette vere e proprie, quanto tentativi (caso mai) eccentrici e pionieristici: dal “Cavallo di legno” del Conte Mede De Sivrac del 1791, alla “Draisina” apparsa a Milano nel 1819 (e soprannominata “scuotiossa” per le vibrazioni dovute alle ruote in legno) o a quelle comparse in Francia con tanto di pedali una cinquantina di anni dopo, fino dai primi “bicicli” in legno del 1868. Proprio a causa del loro peso e del loro ingombro vennero successivamente sostituiti con quelli in ferro, i cui telai rivoluzionarono la storia della bicicletta (per una storia della bicicletta vedere qui). Fino alla riscoperta moderna del legno, ovviamente.

 

Le curiosità di spin london 2015

E allo Spin London 2015 (clicca qui), salone dedicato soprattutto alle tendenze urbane del pedale, la presenza dei produttori che hanno deciso di puntare sul legno per i loro telai si è notata più di altre.

 

Le biciclette italiane firmate selva

Tra questi comparivano anche gli italiani di Selva (di cui vi abbiamo già parlato in questo articolo), presenti al salone londinese con un design che assembla differenti materiali (forcella e struttura in titanio) in base alle richieste del cliente: dal faggio al tiglio, più agili e veloci nella lavorazione (e più prestanti), fino al wengè che richiede una maggior manodopera. Oppure il tek, esteticamente bello e vincente. «Non ricerchiamo la prestazione rispetto agli altri modelli in carbonio o titanio – dicono gli italiani di Selva –, il nostro obiettivo è puntare sul un materiale che si differenzia rispetto agli altri prodotti».

 

Coh & co, dal mondo delle barche

Obiettivo inverso rispetto ai danesi di Coh & Co, che al contrario garantiscono proprio la stessa performance delle biciclette tradizionali. Ma con un background nella costruzione di yatch, la filosofia nordica sposa anche l’idea-trend di trasporto sostenibile e propone – oltre a un prodotto tecnologicamente all’avanguardia – anche un design che vuole incontrare lo stile di vita di chi vi pedala.

 

I pionieri di flat frame systems

Infine, tra gli espositori di Spin London 2015, c’erano anche gli inglesi della Flat Frame Systems, che ancora oggi si definiscono come i primi ad aver realizzato una bicicletta (intesa nel senso moderno del termine e chiudendo per un attimo i libri di storia) con telaio interamente in legno (nel 2013).

«Il legno lavorato in chiave ingegneristica – aggiungono –, risponde come una naturale fibra di carbonio, e le diverse lamine di materiale che vengono sovrapposte e legate assieme per costruire il telaio gli danno forza e stabilità. Inoltre, il nostro prodotto necessita di un basso consumo energetico e i suoi benefici strutturali, oltre alla forza, sono un buon assorbimento delle vibrazioni e una durata di vita molto lunga».

E se lo dicono gli inglesi, che per centinaia di anni hanno solcato gli Oceani proprio su navi in legno, non c’è da credergli…

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