di DaBike - 20 December 2023

World Tour 2024: clamorosa uscita di scena di Campagnolo

Per la prima volta in 70 anni di gare, la componentistica di Campagnolo non equipaggerà la flotta di alcun team del World Tour 2024. Conclusasi anche la partnership con la squadra AG2R, che il prossimo anno avrà Shimano come sponsor tecnico

Non solo attese e aspettative per la stagione 2024 sempre più incombente ma anche addii, con la speranza sia solo una fase momentanea. Stiamo parlando di un gruppo, non inteso come squadra ma come gruppo di trasmissione. Ogni team è fornito e supportato da una casa produttrice di biciclette, sulle quali possono essere montati diversi gruppi di trasmissione. I 3 grandi produttori che si sono contesi le vittorie nelle competizioni World Tour sono: Shimano, Sram e Campagnolo. La più diffusa e conosciuta è la giapponese Shimano. Le vittorie grazie alla sua affidabilità e precisione nella cambiata sono innumerevoli e per questo è da sempre stata la trasmissione prescelta per le grandi squadre. In rapida crescita l’americana Sram, che nell’arco di 10 anni è riuscita in tutti i sensi a farsi strada fino a giungere alla spettacolare tripletta del team Jumbo-Visma che con questo gruppo ha dominato i 3 Grandi Giri 2023. La sua crescita si scontra però con la discesa dell’italiana Campagnolo. La nascita dell’azienda risale addirittura al 1933, quando l’ex ciclista professionista Tullio Campagnolo mise in commercio sulle bici da corsa un sistema di sgancio rapido per rimuovere la ruota posteriore, dotata di pignoni, e sostituirla con un’altra allestita con rapporti più agili da sfruttare in salita. Nel 1935 questo sistema fu decisamente migliorato con l’introduzione del cambio a bacchetta che prevedeva l'uso di due aste metalliche per cambiare rapporto senza dover togliere la ruota: l'una costituiva lo sgancio rapido del mozzo per tendere opportunamente la catena, con l'altra si regolava il deragliatore che, pedalando all'indietro, permetteva di posizionare correttamente la catena sul pignone voluto. Da lì la crescita e lo sviluppo di questo sistema innovativo di cambiata che portò Campagnolo ad essere la scelta di grandi campioni come Merckx, Hinault, Indurain, Pantani, Nibali e per ultimo Tadej Pogacar. A Campagnolo si attribuiscono rispetto ai rivali l'introduzione delle cassette pignoni inizialmente a 10 e poi 11 velocità ed il primo prototipo di cambio elettronico risalente al 2002 ma poi ufficialmente in gamma nel 2011. Particolare la scelta di Campagnolo di produrre il suo gruppo premium wireless elettronico denominato Super Record EPS in fibra di carbonio e lasciare a vista l’intreccio della fibra stessa.

Per portare avanti lo sviluppo tecnologico e rimanere al passo con i competitor occorrono enormi somme da investire, e queste derivano dalla diffusione sul mercato di largo consumo di gruppi dai prezzi più accessibili ma pur sempre affidabili. Questa via però è strettamente collegata all’immagine di vittorie di un grande campione su una bici montata Campagnolo, che al momento non ha. Una mancanza purtroppo confermata anche da Campagnolo stessa che, in seguito alla recente perdita del team francese AG2R a favore di un nuovo sponsor tecnico (Shimano), così afferma: “Al momento non c’è alcun annuncio da fare sulle partnership di Campagnolo nelle corse su strada professionistiche per la stagione 2024“. Lo stesso fondatore Tullio Campagnolo ne sarebbe stato amareggiato poiché nelle sue ultime volontà aveva espresso il desiderio di continuare ad affermare la presenza dei suoi prodotti nelle competizioni.

Ciò non significa che Campagnolo stia abbandonando il mercato e la propria identità. Rimane pur sempre presente nel mondo del ciclismo per quanto riguarda la produzione di ruote sotto il marchio Fulcrum e la produzione delle trasmissioni si sta sempre più proiettando verso produzioni di altissima gamma per serie di collezioni speciali e limitate di alcuni brand, come ad esempio la recente collaborazione con Canyon.

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