di Tiziano Ballabio - 20 February 2015

Vi racconto il mio obiettivo

Vi proponiamo il Triathlon attraverso l’obiettivo di un fotografo. Pensavate a un “obiettivo-traguardo”? Seguiteci (senza mettervi in scia!)

Vi racconto il mio obiettivo

Alla domanda “cosa si prova a fotografare una gara di Triathlon”, la mia risposta è sempre la stessa: “adrenalina pura”. Già, quell’adrenalina che ti percorre tutto il corpo e ti spinge a oltrepassare il tuo traguardo, il tuo limite, il tuo obiettivo (che nel mio caso si presta a un divertente “gioco di parole”)!

Una miriade di emozioni che ti assalgono mentre segui una gara di Triathlon, mentre segui gli atleti che gareggiano. Cercherò di spiegarvi attraverso le mie immagini (e le emozioni che magari susciteranno in voi) cosa vi siete persi se non avete mai seguito una gara di Triathlon.

Quando fotografo una competizione so che ho l’opportunità di raccontare quel che i miei occhi vedono e quel che i concorrenti offrono, fra spettacolo e performance. Il Triathlon è quella disciplina che, unendo nuoto, bici e corsa, richiede spiccate capacità mentali e atletiche.

La sensazione è di partecipare a qualchecosa di unico, con tanta ammirazione per gli atleti, e sentirsi uno di loro. Spesso, non mancano i colpi di scena e il risultato non è mai scontato, così come nella vita. È questo uno degli aspetti ce mi affascinano di più!

Quando entro in campo con la mia macchina fotografica sento il mio che batte forte (come il loro, anche se loro fanno molta più fatica di me). Come loro sono concentrato, preparato logisticamente, mentalmente e fisicamente, per seguire tutti i passaggi: la partenza, le zone cambio e l’arrivo.

Sento l’adrenalina alle stelle: le mie prestazioni devono essere all’altezza delle loro. Ogni attimo è irripetibile così come ogni emozione è unica… Devo essere ancora più veloce nel maneggiare l’attrezzatura se serve cambiare l’obiettivo…

 

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