di Lorenzo Scarpellini - 12 May 2021

Parco di Montevecchia: addio al single track

Nuove modifiche al Regolamento di Fruizione del Parco di Montevecchia e Valle del Curone limiterebbero i bikers ad una strada ad anello, privandoli della possibilità di percorrere qualsiasi sentiero nel bosco. Una grande restrizione per un parco punto di riferimento per molti appassionati di mountain bike.

Addio single-track al parco di Montevecchia in provincia di Lecco. Niente più pedalate dentro ai boschi lungo i sentieri: alle mountain bike sarà consentito solo un percorso ad anello “per evitare criticità nei confronti dei pedoni”. Tutto il resto della rete sentieristica sarà vietata “ai ciclisti e ai cavalli”. La notizia è stata riportata dal giornale locale Merate Online: lunedì 10 maggio, durante la riunione del comitato dell’Ente Gestione Parco Regionale Montevecchia e Valle del Curone, sarebbero state approvate le modifiche al nuovo Regolamento di Fruizione. Entro un mese saranno individuati i sentieri consentiti, per poi essere approvati dal Consiglio di Gestione. A quel punto i biker potranno girare soltanto sulle strade agro-silvo-pastorali autorizzate, probabilmente con un percorso circolare, limitando notevolmente la pratica dell’attività all’interno del parco. Tutto il resto del parco, vietato.

Culmine di una battaglia in corso da anni contro i ciclisti

Le biciclette sono davvero un'emergenza?

Un'apocalisse per i bikers amanti dei sentieri

A distanza di un anno da questa notizia, la conferma dell’istituzione di un divieto totale di praticare la disciplina sui sentieri del parco sarebbe un duro colpo ai bikers della zona, che in particolare durante questi mesi di pandemia e restrizione agli spostamenti hanno trovato nel Parco uno dei pochi punti raggiungibili per trovare un pò di dislivello e single track, nonché un briciolo di libertà. Il Parco si trova a meno di 30 km dalla periferia di Milano e per questo non sorprende che in molti lo abbiano raggiunto anche durante i periodi di zona rossa e arancione senza bisogno di utilizzare l’automobile. È proprio in virtù dell’aumento della presenza dei bikers che è nata la proposta dell’Ente, il quale punta ad individuare i percorsi consentiti entro un mese e rendere il nuovo regolamento operativo il prima possibile. D’altronde se prima era già un' “emergenza”, adesso è un'apocalisse. Lo è per l'Ente Parco, ma anche per i bikers.

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