di Alberto Zampetti - 16 March 2023

Tirreno e Nizza, con vista su Sanremo

La Tirreno-Adriatico e la concomitante Parigi-Nizza forniscono sempre indicazioni precise in vista della Classicissima di Primavera. E se Roglic, vincitore a San Benedetto, sabato non sarà al via, Pogacar fa davvero paura a tutti.

Slovenia batte resto del mondo 2 a 0. Un’altra volta, come nel 2022. Le due gare a tappe pre-Sanremo, la Tirreno-Adriatico e la concomitante Parigi-Nizza, battono entrambe la bandiera di Lubiana. Qui ha vinto Primoz Roglic; là, dai cugini, Tadej Pogacar. Un duello a distanza che abbiamo già visto l’anno scorso, a gare invertite (allora, a Pogi la Tirreno e a Roglo la Corsa del Sole).

Roglic: dominio assoluto

Primoz Roglic ha vinto per la seconda volta la Gara dei Due Mari. Il colpo gli era già riuscito nel 2019 e non è pertanto una novità - conoscendo anche le sue doti nelle corse a tappe - che abbia messo in cassaforte il Tridente di Nettuno (il trofeo della gara), nonostante il profilo basso delle prime tappe. Poi, un dominio totale: tre vittorie di tappa, la Maglia Azzurra del leader della Generale, quella Ciclamino dei punti, la Maglia Verde (GPM) e il “Trofeo Mealli”, che premia il corridore più combattivo ricordando Franco Mealli, colui che nel 1966 inventò questa gara proprio per permettere ai corridori italiani (che allora disdegnavano la Parigi-Nizza) di prepararsi in vista della Sanremo.

Chissà cosa direbbe oggi che - anche grazie alla gestione RCS Sport - quella sua iniziale “Tre giorni del Sud” è diventata una gara a tappe di grande prestigio, che purtroppo gli italiani non vincono da dieci anni (Vincenzo Nibali, nel 2013)? Primoz Roglic è l’ottavo atleta nella storia a centrare la doppietta alla T/A insieme a Francesco Moser (1980, 1981), Giuseppe Saronni (1978, 1982), Tony Rominger (1989, 1991), Rolf Sorensen (1987, 1992), Nairo Quintana (2015, 2017), Vincenzo Nibali (2012, 2013) e Tadej Pogacar (2021, 2022).

«È davvero splendido essere tornato e aver vinto subito. È stata una grande settimana assieme al mio team, hanno lavorato tutti bene a partire da Wout Van Aert. Ho fatto molta fatica a cronometro e nelle prime tappe per trovare il ritmo giusto dopo quasi 200 giorni senza corse. Divertirmi in bicicletta è la cosa più importante per me, avrò lo stesso spirito anche al Giro d’Italia. È una vittoria importante anche in vista della Corsa Rosa». Una promessa e un ammonimento per chi punta alla Giro. Lui non punta invece alla Sanremo, andando a giocarsi le sue carte alla Volta Ciclista a Catalunya (dal 20 marzo).

Pogacar: potenza incontenibile

Chi invece mira senza nascondersi alla Città dei Fiori è Tadej Pogacar, che alla Parigi-Nizza ha “fotocopiato” Roglic: tre vittorie di tappa, Classifica Generale e Maglia GPM. Vittorie di prepotenza, in solitudine, dopo aver sbriciolato gli avversari e con una cavalcata-show nell’ultima frazione. Pogi è l’ultimo vincitore di una Monumento (il Lombardia 2022) ed è il predestinato al podio della Classicissima.

Del resto, quest’anno ha già vinto la Ruta del Sol (la sorella spagnola di Tirreno e Nizza), anche lì con tre tappe; ma, soprattutto, tutti ricordiamo le quattro rasoiate in sequenza che Pogi inferse sul Poggio un anno fa. Insomma, la Sanremo resta sempre la corsa più aleatoria che ci sia, ma il Tadej di Nizza, dopo 290 km, può far davvero male a chiunque con i suoi scatti a ripetizione.

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