di Corrado Montrasi - 03 May 2023

Autostrade per bici tra sogno e utopia

Già presenti in molte nazioni del Nord Europa, sono delle vere e proprie superstrade per ciclisti. In Italia esistono ancora vincoli e problematiche.

Autostrade per bici, ciclovie rafforzate, superstrade per bici tanti termini per un progetto che è un misto di speranza e utopia, almeno per l’Italia. Sono in realtà delle vere superstrade per bici già presenti in Olanda (RijnWaalpad 18 km, che collega le città di Arnhem e Nijmegen, la F35 60km ),Germania (Radschnellweg- RS1- 21 chilometri, tra Essen e Duisburg), Danimarca (da Copenhagen ad Albertslund 22 chilometr)i e Norvegia (in progettazione a quanto ci risulta ma già stanziati i fondi) che anche la Svizzera sta valutando tramite l’Ufficio Federale delle Strade (USTRA). L’idea è nobile e funziona almeno nei Paesi Bassi: ridurre il traffico stradale motorizzato (-10% in Olanda), ma realisticamente potrebbe essere principalmente un’idea per le nostre tangenziali sempre intasate dal traffico motorizzato.

Secondo l’USTRA svizzero l’obiettivo è la riduzione tra il 2% e il 4% del traffico tramite principalmente l’utilizzo delle biciclette elettriche e sempre secondo l’ente elvetico le zone interessate proprio nei pressi delle città come Zurigo, Basilea, Berna ,Losanna e Ginevra. Il dato che porta alla realizzazione delle superstrade per bici in Svizzera è che più della metà dei pendolari elvetici percorre in media 14 chilometri per recarsi sul posto di lavoro quindi una distanza assolutamente alla portata di e-bike.

Tanti problemi sorgono per una futuribile versione italiana; primo trovare lo spazio attorno alle tangenziali; secondo trovare poi i fondi per realizzarle tenendo conto la diminuzione delle allocazioni governative destinate alle comuni ciclabili. Terzo, stabilire, quindi alla voce “studiare”, quali sono i dati del pendolarismo in possesso.

Quarto un "non" problema anzi la felicità di tanti cicloamatori e professionisti: la possibilità di avere strade esclusive per allenarsi senza auto e moto, magari dividendo lo spazio tra corsia e-bike/ciclismo lento e corsia veloce per allenamento amatoriale e pro. Siamo certi che il popolo delle due ruote semimotorizzate(e-bike) e leggere (gli altri) approverebbe all’unanimità.

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