di DaBike - 10 January 2024

L'intelligenza artificiale approda nel ciclismo

Il futuro è già dietro l'angolo: un'azienda cinese ha presentato il primo prototipo di bici con ChatGBT integrato; alcuni team del World Tour utilizzano i cosiddetti "big data" per ottimizzare l'allenamento e le prestazioni degli atleti, come l'UAE Team Emirates, in cui corre il campione sloveno Tadej Pogacar

Dalle piccole abitudini quotidiane alla pubblica amministrazione, passando dalla sanità e i trasporti fino ovviamente alla mobilità, il ruolo occupato dalla tecnologia è sempre più radicato e metabolizzato. Sui nostri ciclo-computer vediamo riportati i dati provenienti dai cardio-frequenzimetri e misuratori di cadenza, per passare ai ciclisti più evoluti che inseriscono nella videata anche le metriche dei misuratori di potenza, per non parlare poi dell’ingresso delle trasmissioni wireless. Ed una volta terminato l’allenamento, carichiamo il tutto su Strava. Ma queste cose potrebbero già far parte del passato: l’azienda cinese Urtopia, che produce biciclette elettriche di alta gamma, all'Eurobike ha presentato un prototipo di bici in grado di interagire con il chatbot di ChatGPT, che si comporterebbe come un co-pilota, in grado per ora solo di segnalare delle svolte o regolare l’assistenza.
Il cervello artificiale, dunque, è destinato a diventare una sorta di co-pilota per gli amanti degli spostamenti all’insegna del rispetto dell’ambiente.Questo è il ciclismo attuale, in cui non più solo le gambe contano ma anche appunto la tecnologia che con tutti i dati annessi raccolti (in gergo informatico denominati “big data”), è possibile analizzare ed approfondire. Questo spiega le prestazioni mostruose che vediamo esprimere, a livello professionistico, in gara, le quali beneficiano dei risultati ottenuti e messi letteralmente “in strada”.

Ma potrebbe non essere più sufficiente per battere il proprio rivale e puntare veramente in alto. Non più di 3 settimane sono passate dall’annuncio ufficiale di Tadej Pogačar al Giro 2024, della sua ambizione di vincerlo ed addirittura puntare all’accoppiata con il Tour. Per rendere l’impresa fattibile, l’intera UAE Team Emirates tenterà infatti un approccio innovativo poiché come afferma il team principal Mauro Giannetti non vuole lasciare più nulla al caso, né tantomeno doversi accontentare di un’ennesimo secondo posto sul podio dei Campi Elisi. La determinazione è forte e il già ottimo lavoro dei preparatori nell’analizzare tutti i dati raccolti in allenamento e in gara necessita di una visione ancora più ampia, in cui anche le ipotesi di fallimento vengono calcolate, proprio per poterle evitare.

Per questo motivo la squadra emiratina ha ora stretto una partnership con Presight, azienda nata nel 2020 ma già leader nel settore dell’analisi dei big data basata sull’intelligenza artificiale. L’ IA, attraverso l’applicazione di algoritmi, elabora in automatico i dati inseriti e fornisce come risultato una serie infinita di informazioni tra le quali anche errori o dimenticanze che potrebbero non essere state prese in considerazione dall’uomo.

Jeroen Swart, il coordinatore delle prestazioni del team, fiducioso dell’applicazione dell’ IA nel ciclismo, ha dichiarato: “Abbiamo la nostra comprensione tradizionale basata sull’evidenza di quali fattori sono importanti nell’allenamento, nelle gare, nella nutrizione, ecc… […] Ma quando inseriamo tutto in un sistema di I.A, questo può fornire alcune nuove informazioni che sono in grado di sbloccare le prestazioni di alcuni atleti”. Se fra questi “alcuni atleti” menzionati ci sia anche lo sloveno, lo scopriremo nei prossimi mesi.

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