di Monica Gasbarri - 31 May 2022

Strade bianche, arriva la mappa del cicloturismo “gravel” in Veneto

E' nata la piattaforma "Gravel in the land of Venice": per gli amanti dello slow tourism un punto di riferimento con oltre 3.000 km di tracciati da scaricare e percorrere in bici

Ghiaia bianca preziosa come diamanti. Nell’epoca dello “slow tourism”, il nuovo lusso è poter percorrere in bici in libertà e senza troppi pensieri quelle strade bianche e sterrate dove pedalare richiama un’esperienza d’altri tempi. Per la precisione quelli eroici del ciclismo degli albori, che più che uno sport, era uno stile di vita. Ed è qui che entra in gioco quello che a buon titolo può essere definito come un vero e proprio “fenomeno”, ossia il ciclismo gravel, ormai codificato tra gli appassionati a tal punto da aver sviluppato anche uno specifico telaio. Perfetto connubio tra bici da corsa e mountain bike, una gravel è pensata per perfezionare l’esperienza di quei ciclisti che, soprattutto dopo la pandemia, hanno scelto di allontanarsi dalle strade trafficate preferendo i polverosi percorsi di campagna, gli sterrati, la ghiaia, senza arrivare però a confrontarsi con le sfide estreme del ciclismo fuoristrada. Proprio questi due aspetti hanno fatto sì che ad approcciarsi a questo tipo di ciclismo siano sempre più spesso semplici amatori o cicloturisti alle prime armi.

Gravel per tutti

Mappe e tracce gps da scaricare

Partita come semplice iniziativa privata, Gravel in the Land of Venice è ben presto diventata qualcosa di più, trasformandosi in una sistematica mappatura dell’intero panorama delle ciclabili turistiche della Regione Veneto, ora a disposizione di appassionati delle due ruote italiani e stranieri.

Le tracce gps raccolte individualmente da Massimo Panighel, appassionato ciclista della Marca trevigiana, sono state “donate” agli uffici del turismo e sono ora scaricabili gratuitamente sul sito www.gravelinthelandofvenice.com.

Mentre sono già disponibili le mappe per la provincia di Treviso (un patrimonio di oltre 1300 chilometri di percorsi) e di Padova, entro la fine dell’anno saranno consultabili in tutto 40 percorsi per tutto il Veneto, divisi per provincia di competenza: oltre tremila chilometri a zonzo tra argini, boschi e sterrati che andranno ad arricchire il già incredibile patrimonio turistico regionale.

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