di Alberto Zampetti - 21 December 2023

La staffetta della solidarietà della Chase the Sun 2024

Gli organizzatori della corsa del solstizio d’estate devolveranno parte della quota d’iscrizione di ogni Team (modalità Relay, quindi) a World Bicycle Relief, ente no profit che dona biciclette alle popolazioni che vivono in zone disagiate, lontane dai servizi essenziali

Tra esattamente sei mesi, il prossimo 22 giugno 2024, è in programma la Chase the Sun, la nota traversata a pedali dell’Appennino, da Cesenatico a Tirrenia, a ritmo libero, in autonomia e, soprattutto, senza la minima presenza dell’agonismo.

Una sfida - se di sfida si può parlare - solo con sé stessi, i propri limiti e la propria passione per la bici. Del resto, gli organizzatori della Società sportiva Turbolento Thinkbike sono sempre stati chiari: è una pedalata, non è una gara. Loro lo dicono in inglese, perché fa più figo (“It’s a Ride, not a Race!”), ma la sostanza è quella: pedala e divertiti, hai a disposizione la giornata più lunga dell’anno per scoprire gli angoli più nascosti del nostro bellissimo territorio.

Oggi, nel giorno più corto dell’anno, quando si pedala solo a propositi e si programma la prossima stagione, c’è la possibilità di iscriversi alla Chase con una motivazione che va oltre la mera esperienza ciclistica. E visto che siamo sotto Natale, è anche l’occasione per regalarsi (o regalare a un amico ciclista) una pedalata memorabile che, oltre a far andar le gambe, sappia offrire anche il cuore.

Per chi partecipa in modalità Relay, infatti, l’organizzazione si impegna a devolvere il 10 per cento della quota di iscrizione in beneficienza, spiegando in modo molto chiaro sul sito destinazione e finalità dell’offerta.

Quanto raccolto verrà destinato a World Bicycle Relief, un’organizzazione no-profit che si prefigge di fornire una semplice bicicletta a quelle popolazioni che vivono in territori dove la distanza è un problema sociale e non hanno possibilità di accedere a mezzi di trasporto affidabili (per presenza, costi o manutenzione).

Le stime dicono che nel mondo quasi un miliardo di persone viva in zone rurali isolate, di difficile raggiungimento, lontano dalle vie di comunicazione. Il che significa essere costretti a camminare per chilometri e per ore per ogni necessità. Sotto il solleone africano o sferzati dalle piogge monsoniche, tra spaccature riarse o su sentieri di fango. La distanza diventa un ostacolo insormontabile alla frequenza scolastica, all’accesso all’assistenza sanitaria, all’approvvigionamento dei beni primari (a partire dall’acqua) e di ogni servizio necessario per una vita dignitosa.

Annullare la distanza non risolve tutti i problemi ma aiuta parecchio, perché facilitare gli spostamenti in luoghi dove il trasporto è un lusso permette una maggior indipendenza, mette in contatto le comunità e consente l’accesso ai servizi basilari. È incredibile quello che può fare una semplice bicicletta (fosse anche da 200 euro, per noi che ci concediamo gioielli da ?!00 euro), che è un mezzo universale, efficiente e utilizzabile per qualsiasi fascia di utenza.

L’edizione 2024 della Chase supporta il programma di World Bicycle Relief e ci dimostra come una buona azione si possa nascondere anche dove meno te l’aspetti, come in una fantastica giornata a pedali. I ciclisti veri, poi, sanno essere generosi. È gente abituata alla fatica, piedi sui pedali e mano sul cuore. Sportivi sulla strada e solidali nella vita.

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