Elettrico sì, elettrico no

Dopo avere pedalato per più giorni su alcune parti del Giro delle Fiandre lo abbiamo capito. Thor Hushovd (nell’immagine) e Fabian Cancellara, per citare due fra i corridori più conosciuti, non utilizzano il gruppo top della Casa giapponese perché sulle pietre che caratterizzano alcuni tratti del percorso della classica, è molto difficile pigiare il tasto giusto. Quindi a maggior ragione non lo useranno alla Parigi-Roubaix. I due tasti sono così vicini che, a causa delle vibrazioni, si rischia di scendere col rapporto invece che salire, o viceversa, con i danni immaginabili per chi, come loro due, si trova a lottare per le posizioni alte di gara. Ancora, ma questo non lo possiamo confermare perché lo abbiamo solo sentito dire, i corridori si sono lamentati che, a causa sempre delle pesantissime vibrazioni, il cambio “impazzisce” e varia i rapporti in modo indipendente. Ecco spiegati due tra i motivi per cui alcuni corridori del gruppo preferiscono la semplicità (e la puntualità) del gruppo meccanico rispetto a quello elettronico durante le classiche del Nord.