App e allenamento: funziona la "ricompensa"

Sono tante le app da installare sul nostro smartphone che permettono di tenere uno storico dettagliato della nostra attività fisica. Non importa il livello di allenamento, le opzioni fra cui scegliere non mancano. Spopolano soprattutto le proposte che prevedono una ricompensa, come Imatra e Muuvr

La più popolare è sicuramente Strava, che combina un software di fitness ad una forte componente social. L’utente registrato infatti oltre a poter caricare la propria performance arricchendola con dati derivanti dai vari sensori in proprio possesso (potenza, velocità, battito cardiaco), può condividere anche immagini legate ad essa ed interagire con altri utenti. Via libera quindi a post, messaggi ed anche agli apprezzatissimi “kudos”, nient’altro che una forma di incoraggiamento virtuale fra “amici”. Per coloro invece che desiderano un prodotto più tecnico, Trainingpeaks è la scelta giusta. Proprio a causa della maggiore specificità, l’analisi dei dati risulta meno intuitiva ma al contempo restituisce un feedback più professionale della propria condizione fisica e del suo andamento. A rendere l'app apprezzata da chi vuole fare sul serio, è la possibilità di interagire (a pagamento) con un preparatore atletico che crea allenamenti specifici in base agli obiettivi richiesti, che ti aiuta a conseguire. In ogni caso, la dedizione ed il sacrificio richiesto dal nostro sport preferito, non vengono mai ripagati a dovere. Non è da mettere in dubbio la soddisfazione nel raggiungimento di un obiettivo personale, ma a fronte di quanti chilometri percorsi e sudati/ quanta fatica nel corso dell’anno?

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Schermata della popolare app Strava.

Due nuove applicazioni fanno il loro punto di forza sulla ricompensa. La più rodata è Imatra, nata da una start-up spagnola, fra le cui menti sviluppatrici, ne troviamo alcune italiane. Specifica per il ciclismo, la sua popolarità è tale da essere scaricata ed utilizzata da ciclisti di ben 31 Paesi. Il funzionamento è semplice: tu pedali e in cambio ottieni denaro, o meglio Imatra Coin, da spendere in prodotti legati al mondo dello sport. Caschi, occhiali, scarpe, abbigliamento tecnico ma anche biciclette sono presenti sul negozio virtuale/ on-line dell'app che, grazie alla popolarità crescente, sta ampliando le collaborazioni con premium brand del settore. La conversione da chilometri a Coin è affidata ad un algoritmo che tiene conto delle numerose variabili del percorso affrontato (distanza, pendenza, intensità dello sforzo…). In questo modo è stato possibile stilare un metodo valutativo che premia con lo stesso criterio il ciclista agonista e il cicloturista. Proprio questo livellamento ha incentivato il download di Imatra, a fronte di un traguardo indiretto: la remunerazione ricevuta in cambio della pedalata ha favorito l’utilizzo della bicicletta anche negli spostamenti brevi e quotidiani e non solo associati ad una attività sportiva. La radicata presenza nel mondo del ciclismo ha portato l’app ad essere sponsor del team professional femminile BePink.

Più recente invece è Muuvr, un’app dal funzionamento simile ma esteso anche alle attività di corsa e nuoto. Si distingue soprattutto per la sua interattività. L’atleta infatti, oltre a guadagnare Muuvs da spendere per i prodotti sportivi presenti nello shop, è chiamato in prima persona ad affrontare sfide preimpostate con target via via più esigenti. Questo porta a salire di punteggio EXP, cioè esperienza. L’utente ne trae un doppio beneficio nell’utilizzo dell’app poiché vede crescere la propria condizione fisica oltre che il portafoglio virtuale. Il coinvolgimento è anche maggiore con l’inserimento di funzioni social, quali messaggistica e condivisione dati, e la possibilità di creare un avatar.

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Schermata dell'app Muuvr.

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