Alpecin-Deceuninck: cosa c'è dietro il suo successo?

Ripercorrendo la prima parte di stagione possiamo dire di aver assistito a vere e proprie imprese che hanno in qualche modo riscritto la storia del ciclismo. Pensiamo ad esempio alle Strade Bianche, ma anche alla Milano-Sanremo, il Giro delle Fiandre o, ancora, la Parigi-Roubaix, tutte concluse con medie orarie mai fatte registrare prima. Decisivi gli attacchi, in quasi tutte queste gare, inferti a molti chilometri dal traguardo che hanno dato vita a lunghe cavalcate in solitaria

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Il momento più bello dopo una gara è la doccia, specie dopo la Parigi-Roubaix. MVDP si rilassa dopo un assolo che rimarrà nella Storia.

Cosa si nasconde dietro a questi sensazionali risultati? O forse è meglio dire CHI si nasconde dietro? Potenza, resistenza, efficienza, capacità di guidare la bicicletta in maniera impeccabile, saper leggere le dinamiche di corsa non devono certo mancare in un campione, non sono nulla però se non scovate, coltivate e stimolate in maniera adeguata da una squadra, un corale insieme di atleti in primis, legati a doppio filo con meccanici, preparatori, nutrizionisti e massaggiatori che lavorano in ottica di un solo obiettivo: vincere. L’esempio più rappresentativo è sicuramente rappresentato dalla Alpecin-Deceuninck, la formazione del Campione del Mondo in carica Mathieu van der Poel,. ai suoi esordi presentata dai manager stessi come “una piccola squadra di ciclocross, nata in una piccola regione di un piccolo paese” mentre ora è una tra le squadre più forti al mondo su strada, con il migliore ciclista al mondo, specializzata negli arrivi veloci delle corse a tappe come anche nelle corse di un giorno. E a proposito di queste ultime le va ora anche riconosciuto il primato di aver vinto nello stesso anno la Milano-Sanremo, il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix.

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Milano-Sanremo 2024: sulla linea del traguardo la spunta Jasper Philipsen.

La storia del team inizia più di 10 anni fa, per essere più precisi nel 2009, in Belgio, quando i due fratelli Roodhooft, Philip e Christoph, riescono a racimolare il capitale d’investimento iniziale necessario per dar vita ad un sogno: aprire una loro squadra. Per entrambi il desiderio deriva dal passato da ciclisti, mai arrivato però ai massimi livelli. Le competenze pratiche non mancano a cui si unisce una piccola parentesi manageriale di Philip, quel tanto che basta per dar vita alla BKCP-Powerplus. La formazione ottiene dall’UCI il riconoscimento di formazione Continental, un equivalente della serie C del calcio, ed inizia a competere nella disciplina ciclistica più diffusa a quelle latitudini, il ciclocross, riuscendo a vincerne addirittura 2 Mondiali nella categoria Elite, grazie a Niels Albert (Hoogerheide 2009, Koksijde 2012). Il caso vuole che proprio in quegli anni un giovane ragazzino olandese dal cognome Van der Poel, stava iniziando a far parlare di sé. Un cognome privilegiato nel mondo del ciclismo dato che Adrie, padre di Mathieu, fu vincitore a suo tempo di un Mondiale di Ciclocross, un Giro delle Fiandre e una Liegi-Bastogne-Liegi. Inoltre il ragazzo era nipote, da parte di madre, del francese Raymond Poulidor, storico rivale del connazionale Jacques Anquetil, una coppia attiva su strada fra gli anni 50’ e 70’.

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MVDP insieme ai fondatori della squadra, i fratelli Roodhooft.

Uno patrimonio genetico non indifferente e ben tramandato fino agli anni 2000 si può dire; infatti Mathieu, già nelle categorie juniores, ottiene numerose vittorie in tutte e 3 le diverse discipline cui tutt’oggi si dedica: la strada, la mountain bike e il ciclocross. Ed è per questo motivo che i fratelli Roodhooft lo tenevano d’occhio già da qualche stagione, anche corteggiandolo con la fornitura delle migliori biciclette o i migliori materiali con cui gareggiare, fino a quando nel 2014, arriva una vera offerta di ingaggio per il neo 18enne per averlo in squadra con loro. Un contratto di 4 anni focalizzato però nella sola carriera del ciclocross, l’unica a cui la BKCP-Powerplus si dedicava al tempo.

Nessun problema per Van der Poel che fin da subito seppe ripagare a dovere le grandi aspettative e gli investimenti riposti su di lui. Nel 2015 arriva il primo oro Mondiale di Ciclocross (a cui ne seguiranno altri 5, dato aggiornato al 2024, ndr), per poi in maniera graduale avvicinarsi nuovamente anche alla strada. Da juniores infatti fu già Campione del Mondo nella prova in linea nel 2013 a Firenze, ma la maggiore età e la potenza muscolare affinata nel ciclocross gli permisero di sbalordire tutti all’esordio nella categoria Élite quando alla Amstel Gold Race del 2019, riuscì a battere con una straordinaria volata avversari ben più rodati nella disciplina come Julian Alaphilippe, Michał Kwiatkowski o ancora Philippe Gilbert. Per fare questo salto, la BKCP-Powerplus dovette prima riorganizzarsi internamente, strutturando una nuova squadra competitiva anche nel settore strada ed il cambio sponsor del 2018 fu la prova della volontà del cambiamento messo in atto dai due fratelli. Per la “nuova” Corendon-Circus anche il fornitore di biciclette cambia: da Stevens a Canyon.

Le proposte di ingaggio per il fuoriclasse olandese iniziano a fioccare ma il legame da anni esistente fra i manager Roodhooft e Mathieu van der Poel risultava, come tutt’ora è, a beneficio di entrambe le parti. Mathieu ha la facoltà di decidere dove e quando gareggiare, in quale disciplina, gestire i propri periodi di allenamento e, dati gli ottimi risultati ottenuti, i fratelli hanno potuto alzare il livello degli investimenti per la squadra e di conseguenza quello degli atleti ingaggiati. Nel 2020 un nuovo cambio sponsor e quindi nome, diventando la Alpecin-Fenix, con passaggio annesso a formazione Professional (lo step che precede il WorldTour, ndr). Nel 2021 la squadra ottiene, per meriti sportivi, l’invito a partecipare al Tour de France, simbolo per eccellenza del ciclismo, nel quale Mathieu è riuscito vestire addirittura la Maglia Gialla. Nel 2023 la squadra passa alla massima categoria rappresentata dal World Tour e con un altro cambio sponsor diventa la Alpecin-Deceuninck del momento, con un roster davvero invidiabile: come non citare fra gli altri Jasper Philipsen, vincitore della Maglia Verde al Tour de France 2023 (maglia che simboleggia il miglior velocista del gruppo, ndr) e della recente Milano-Sanremo, Gianni Vermeersch o Kaden Groves.

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Jasper Philipsen in maglia verde al Tour de France.

Mio fratello Philip e io sognavamo in grande fin dai primi anni - ha dichiarato Christoph Roodhooft - ma non lo dicevamo troppo in giro, perché altrimenti ci avrebbero preso per pazzi” ma è proprio grazie al loro azzardo e lungimiranza che la Alpecin-Deceuninck sta vivendo un periodo eccezionale, ma “non dobbiamo lasciarci prendere dall’euforia - continua Christoph -perché ci sono altri obiettivi da inseguire in questa stagione 2024. La nostra annata è già fantastica, già migliore di tutte le altre, ma questo non cambia il fatto che dobbiamo rimanere concentrati. Poi, certo, ci godremo questi successi”. Tra gli obiettivi futuri c'è fondare, con lo stesso approccio di graduale crescita, la formazione femminile Fenix-Deceuninck, oppure essere precursore nello scovare nuovi talenti tramite piattaforme virtuali (Zwift Academy) da cui è stato scovato il nostro Luca Vergallito che, prima di entrare a gareggiare a fianco dell’idolo Mathieu van der Poel, ha militato nella squadra di sviluppo propedeutica al WorldTour team, proprio come sta accadendo a Cameron Mason, un giovane talento britannico appena approdato nella squadra che quest’inverno si è messo in luce con alcune top 10 ottenute nel Campionato del Mondo di Ciclocross.

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Alpecin-Deuceninck dà la possibilità agli amatori di entrare nel team vincendo la GoZwift Academy.

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