di DaBike
27 February 2024

Peter Sagan: l'incidente di Valencia non spegne il sogno dei Giochi

Il 34enne slovacco non smette mai di far parlare di sé: è un personaggio esuberante, sempre pronto a stupire i suoi tifosi, magari impennando mentre percorre le salite più ripide delle Grandi Corse a tappe. Ma è anche un fuoriclasse dal talento ineguagliabile capace di ottenere una quantità e varietà di vittorie che rendono il suo palmares davvero invidiabile. I suoi "numeri" questa volta, però, hanno fatto destare una certa preoccupazione all’interno del suo staff: in una gara di mountain bike la frequenza cardiaca ha superato i 200 bpm

Sagan, per i pochi che ancora non lo conoscessero, è un ciclista su strada entrato a far parte della categoria WorldTour nel 2010 con la Liquigas, in Italia, correndo a fianco di Vincenzo Nibali ed Elia Viviani, ricoprendo fin da subito il ruolo di velocista. Ha affinato la tecnica alla Tinkoff Saxo, per passare poi alla Bora-hansgrohe e, in ultimo, alla TotalEnergies. Una lunga e decorata carriera, con singole vittorie di tappa in tutti e 3 Grandi Giri, delle quali non possono essere dimenticate di certo le 12 ottenute al Tour de France e il record di 7 Maglie Verdi (classifica di miglior velocista, ndr) seguite dal corrispettivo successo anche al Giro d’Italia, nel 2021, indossando dalla Maglia Ciclamino. Non solo corse a tappe ma anche gare di un giorno sono la sua specialità: gli anni 2015, 2016 e 2017 lo hanno visto incoronare campione mondiale su strada, detenendo anche in questo frangente un record imbattuto. Piazze d’onore ottenute anche nelle Classiche del Nord con il Giro delle Fiandre (2016) e la Parigi-Roubaix (2018) mentre hanno sempre lasciato l’amaro in bocca le partecipazioni alla Milano-San Remo: per ben due volte il 2° posto, cinque volte il 4° posto ed un 6° posto. Un conto che rimarrà per sempre aperto con la Classicissima, dato che la stagione 2023 è stata l'ultima di Sagan per quanto riguarda le competizioni su strada d'élite, concludendo un capitolo che gli ha permesso di affermarsi come uno degli stradisti più decorati di tutti i tempi.

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Sagan vittorioso alla Parigi-Rubaix 2018.

Con il 2024, lo slovacco ha voluto voltare pagina dedicandosi esclusivamente alla sua grande passione: la MTB. Le ruote tassellate lo hanno inizialmente formato e reso Campione del Mondo già nel 2008 nella categoria juniores ed ora, attraverso questa disciplina, punta a scrivere la parola fine ad una carriera straordinaria non prima però di tentare l’assalto all’unica medaglia mancante al collo: quella olimpica. 8 anni dopo la prima deludente esperienza di Rio 2016, conclusa con la 35esima posizione a seguito di una doppia foratura, Sagan, in forza al team Specialized Factory Racing, rispolvera e rimanda l’obiettivo ai Giochi di Parigi 2024.

E veniamo dunque a domenica scorsa, dove la consueta analisi dopo una gara disputata in occasione dell'Internationales Chelva Gsport Challenge (Valencia) dei dati registrati del cardiofrequenzimetro, in Spagna, hanno insospettito l’allenatore, Patxi Villa, che ha immediatamente richiesto un’indagine più approfondita da parte di un esperto. "Tachicardia anomala con elevata risposta ventricolare" riporta la diagnosi espressa dal cardiologo Roberto Corsetti, rinomato dottore e conosciuto da Sagan fin dai suoi primi giorni da professionista. A seguito di una serie di controlli clinici e strumentali, condotti in laboratorio e outdoor, hanno indicato chiaramente l’improvvisa insorgenza, sempre ad alti regimi di intensità di sforzo fisico, di battiti irregolari ed eccessivamente elevati. Da qui la decisione di intervenire con una operazione di ablazione, progettata per correggere le insorgenze di aritmie cardiache, presso l’ospedale universitario Lancisi di Ancona, un’eccellenza della medicina italiana. La stessa struttura ha ospitato l’ex compagno di squadra Elia Viviani e Martina Fidanza già nel 2021, i quali si sottoposero allo stesso tipo di intervento subito da Sonny Colbrelli nel 2004. Proprio da Viviani, sono arrivate parole di incoraggiamento “Peter, non ti preoccupare. È una passeggiata”, rassicurandolo sul fatto che questo stop non cambierà i programmi prefissati di qualificazione olimpica. Anche la squadra conferma la breve pausa sottolineando che “Rimarrà lontano dalla bici dai cinque agli otto giorni, giusto il tempo per riprendersi dal piccolo intervento chirurgico”. Sagan è atteso il 16 e 17 marzo a Marsiglia dove prenderà parte ad un’altra gara di qualificazione olimpica per poi disputare alcune tappe di Coppa del Mondo in Brasile, Nove Mesto, Val di Sole e Crans Montana.

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Sagan durante la gara XC Internazionale di Chelva (Spagna), dove ha registrato l'anomalia cardiaca.

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