02 December 2011

Donna e sport… Mamma e sport, il 3 dicembre

Alle 10,30, al Forum di Assago (Mi), obiettivi puntati sul mondo dello sport con grandi atlete del presente e del passato

Donna e sport… mamma e sport, il 3 dicembre

Sabato 3 dicembre, alle 10,30 al Forum di Assago (Mi), obiettivi puntati sul mondo dello sport al femminile con il convegno “Donna e sport… Mamma e sport” organizzato dal Coni Lombardia nell’ambito de ‘La grande sfida’, gara esibizione tra le sorelle del tennis statunitense, Venus e Serena Williams, e le Signore azzurre, Francesca Schiavone e Flavia Pennetta. A confrontarsi sul tema - con il presidente del Coni Lombardia, Pier Luigi Marzorati e le tre assessore allo sport di Regione Lombardia, Monica Rizzi, della Provincia di Milano, Cristina Stancari, e del Comune di Milano, Chiara Bisconti – ci sarà un parterre di grandi atlete del presente e del passato tra le quali, le ginnaste Carlotta Ferlito e Betta Preziosa, le campionesse di canottaggio già qualificate per Londra 2012 Sara Bertolasi e Claudia Wurzel, la sei volte iridata di bocce Germana Cantarini. Insieme a loro Manuela Di Centa (Cio), Annamaria Marasi e Diana Bianchedi (Coni), l’ex sciatrice Claudia Giordani e la segretaria del Coni Lazio, Stefania Lella. Il convegno sarà moderato dalla giornalista de “La Gazzetta dello Sport”, Serena Gentile.

Alle Olimpiadi di Roma del 1960 la pattuglia italiana ai Giochi Olimpici era formata da 280 atleti: 246 uomini e 34 donne. Delle trentasei medaglie conquistate solo due, di bronzo, furono femminili. A Pechino 2008, le italiane in gara erano 130 su 333 azzurri. Delle 27 medaglie conquistate dall’Italia, 10 sono state femminili. Risultati che la dicono lunga sulla crescita dello sport al femminile in Italia. Anche l’equazione sport e maternità, oggi, non è impossibile. Anche se fare sport ad alto livello non è facile per le donne costrette spesso a scendere a patti con il desiderio di maternità. I problemi, infatti, non riguardano soltanto il periodo legato alla gestazione, e quello strettamente successivo, necessario per il recupero delle condizioni fisiche. Diventare mamma viene spesso considerato un impedimento in senso generale nel cammino di un’atleta. Le cose, pur lentamente, stanno cambiando. A smentire i luoghi comuni sulla maternità sportivamente invalidante basterebbe citare atlete come la canoista Josefa Idem, mamma di Janek e Jonas, che ha appena conquistato il diritto a partecipare alla sua ottava Olimpiade; le schermitrici Valentina Vezzali, mamma di Pietro, e Giovanna Trillini, mamma di Claudia e Giovanni, campionesse a tutto tondo; la pallavolista Simona Gioli, soprannominata ‘mamma-fast’, alla quale la nascita di Gabriele non ha impedito di continuare a vincere in azzurro e non solo. Esiste poi il problema delle tutele. A cercare di portare avanti le ragioni delle atlete è impegnata Manuela Di Centa, membro della Giunta Coni. Nella proposta di legge sulla previdenza degli sportivi presentata dall’ex sciatrice di fondo, è stata inserita una norma che prevede un congedo obbligatorio per maternità e la corresponsione di una cifra pari a circa 1.000 euro lordi. Una battaglia che potrà agevolare le atlete più giovani.

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