26 May 2015

In Giro: la battaglia del Mortirolo

Una salita dura come il Mortirolo e un arrivo complicato come Aprica offrono la giornata più bella del Giro 2015. Una tappa magnifica che racconta le storie degli splendidi protagonisti di questo Giro

In giro: la battaglia del mortirolo

Ci volevano una salita dura e vera come il Mortirolo e un arrivo sempre complicato come Aprica per partorire la giornata più bella del Giro 2015. Una tappa magnifica che obbliga i corridori a confrontarsi a viso aperto sin da 70 km dal traguardo, che mette le cose in chiaro riguardo alla gerarchia dei corridori in corsa, e nello scorrere della battaglia racconta le storie degli splendidi protagonisti di questo Giro.

In testa
Non vince, ma ci va davvero vicino, Steven Kruijswijk, e con questa maiuscola prestazione alza in altissimo l’asticella del suo Giro, vicino ai livelli che da lui si aspettavano qualche tempo fa. Di giri da protagonista Kruijswijk ne ha già corsi un paio, da giovanissimo, tanto da esordire con una top20 e centrare una top10 già alla sua seconda partecipazione. Roba da predestinato, e come spesso capita ai predestinati anche l’olandesino si è smarrito velocemente. Dopo un paio di stagioni opache, Kruijswijk si riscopre protagonista in un Giro cominciato male, proseguito in fuga e in rimonta, e giunto a fianco dei migliori. Quel podio, su cui un olandese non sale dal 1988, è ancora distante, ma sarà un gran bello stimolo.

In coda
Dopo la doppia bastonata presa tra Valdobbiadene e Campiglio, Richie Porte ha chiuso a chiave il camper e se ne è tornato a casa. Al di là di una classifica ormai compromessa, di una sfortuna oltre i limiti del clamoroso e di una condizione che non aveva più nulla da offrire, la scelta del ritiro lascia il rammarico su quanto mai potrà combinare questo ragazzo nei grandi giri: formidabile nelle gare di una settimana, ma mai competitivo sulla lunga distanza. Un’altra occasione persa per l’unica speranza del ciclismo australiano dopo il ritiro di Evans.

In salita
Ci volevano le pendenze più arcigne e le velocità più elevate per mettere in chiaro le gerarchie in casa Astana. E il Mortirolo parla chiarissimo: il capitano del team italo-kazako è Mikel Landa Meana, che se non è lo scalatore più forte visto a questo Giro è il secondo, ma a parimerito. La stoccata con cui va a vincere la tappa, per quanto Contador non abbia inseguito il fuori-giri, è un’ulteriore dimostrazione del suo livello eccelso.

In discesa
Ci volevano le pendenze più arcigne e le velocità più elevate per mettere in chiaro le gerarchie in casa astana. E il Mortirolo che assegna i gradi di capitano a Mikel Landa Meana è lo stesso che vede il tracollo di Fabio Aru ma anche l’orgoglio della difesa del sardo che mostra di essere un corridore di un’altra epoca, strapazzato dal tatticismo del ciclismo attuale. Ora ha un podio da difendere, ma soprattutto un futuro da scrivere, magari seguendo strade nuove.

In Giro
Se in ogni corsa ci fossero almeno cinque corridori come Ryder Hesjedal, il ciclismo non potrebbe essere definito noioso nemmeno dai suoi più acerrimi nemici. Anche oggi, in una tappa durissima, il canadese sfodera il meglio del suo repertorio: centra la fuga del mattino, si lancia tutto solo quando mancano un centinaio di km dal traguardo, viene ripreso ai piedi del Mortirolo quando si apre la battaglia tra i big, china il capo, resiste, e piano piano va a superare mezzo gruppo e a rimontare, metro dopo metro, fino al sesto posto di tappa, e al primo nella combattività.

In Italia
Nella tappa che vede il tramonto definitivo dei sogni di Fabio Aru, unico corridore di casa ancora in lotta per la maglia rosa, prosegue con notevole regolarità la strenua difesa di Damiano Caruso, che si è attaccato con i denti all’obiettivo, più che mai realistico di una top10 al Giro d’Italia. Il corridore ragusano perde subito le ruote dei migliori quando la corsa esplode, ma continua a correre del suo passo e a controllare chi gli sta alle spalle in classifica. Al traguardo difende il suo settimo posto, che rischia di peggiorare da qui a Milano, ma non di molto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Le ultime News
Il Turismo

Trilogia dell'Avana - Episodio 2

18 April 2024

Tester Day Festival: vi aspettiamo sabato e domenica per prove, tour, contest, corsi... Tutto gratuito! È il primo ritrovo della community di Ciclismo.it

04 April 2024

Trilogia dell'Avana - Episodio 1

27 March 2024

Rifugio Venini, la Norvegia a 90 km da Milano - Episodio Tre

19 March 2024

Alpi Francesi: 4 giorni fra bici, sci, mountain kart e snow kite

16 March 2024

Vacanze in bici: il Club del Sole riserva uno sconto del 10% alla community di Ciclismo.it

01 March 2024

Rifugio Venini, la Norvegia a 90 km da Milano - Episodio uno

26 February 2024

Canyon Spectral CF, la mtb da trail "definitiva"

25 February 2024

L'Eroica sbarca a Cuba... ed è subito festa!

23 February 2024

Il nostro viaggio in Giordania: un Paese pronto ad accogliere i ciclisti

22 February 2024

Tutto Salute