27 February 2015

The Wonderful Socks

Un mito di 1.920 metri di altezza da percorrere in 20,8 chilometri. Un obbiettivo, un sogno, una sfida al 7,5% di pendenza. È il Mont Ventoux. Ed è qui che è nato il progetto che ha portato alla realizzazione di The Wonderful Socks, calze tecniche che raccontano...

The wonderful socks

The Wonderful Socks? Ci sono storie che quasi si narrano da sole perché sono legate a luoghi leggendari e a imprese altrettanto leggendarie. Quella che state leggendo transita da uno di quei luoghi, ma ha a che fare con una parte del nostro corpo (coinvolta nel gesto della pedalata) e con un progetto ambizioso, già racchiuso nel nome: The Wonderful Socks. Di calze si tratta, e il “wonderful” vuole esprimere tecnicità e unicità (nell’ideazione e nella realizzazione: dai materiali utilizzati, al packaging sofisticato).

«The Wonderful Socks nasce per caso, un giorno d’estate, ai piedi di una delle vette più amate dal popolo dei ciclisti – racconta Riccardo Delconte, creative director -. Quelli della categoria scalatori. Uomini leggeri come una piuma. Ma testardi e tenaci. Gente più vicina al cielo che alla terra. Sto parlando del Mont Ventoux, giugno 2014».

 

Partenza da Bedoin Francia

Il monte ventoso, il tempio dei ciclisti. Un mito di 1.920 metri di altezza da percorrere in 20,8 chilometri. Un obbiettivo, un sogno, una sfida al 7,5% di pendenza. Un mostro di bellezza naturale. La vetta spelata spunta da una foresta vigorosa. In cima, il maestrale. Ai suoi piedi, il mare. «Partenza da Bedoin, dove inizia il versante nobile. Tutto pronto. Riposo notturno ottimale. Bicicletta in perfetta forma. Gambe? Presenti! Acqua in abbondanza. Giacche e antivento ci sono. Ma qualcosa manca. A 1.000 chilometri da casa, sul ciglio dell’impresa da ricordare, non si trovano le calze! Poco male, a un ciclista servono le gambe. I piedi, quelli li si può anche un po’ sacrificare. La salita si affronta così, con i piedi nudi infilati nelle scarpette. Dopotutto è giugno, non fa così freddo. Un pensiero insensato».

Fatica e sudore sono lo spartitraffico di una giornata indimenticabile. L’obiettivo è arrivare fino alla cima di quello che si può definire l’inferno e il paradiso degli uomini a due ruote. «La sfida è stata vinta, anche senza calzini. Però, in quei 20 chilometri di curve, i pensieri sono fluttuati tra le immagini delle imprese precedenti dei grandi uomini del passato e la punta sofferente dei propri piedi. Non si possono trascurare i dettagli. Soprattutto nei momenti di grande impegno. È lì che ci si accorge di quanto sia importante anche il particolare all’apparenza più insignificante. Tanto quanto un pedale o il rapporto giusto. Anche le calze devono essere giuste».

 

La collezione the wonderful socks

The Wonderful Socks nasce come tributo allo sport, non solo al ciclismo. Un mondo fatto di tecnica e passione. Ma anche di agonismo e altruismo, sacrificio e sudore. Le soddisfazioni e i ricordi sono il risultato di quella fatica. Il progetto TWS racconta tanti episodi nascosti nella storia dello sport.

Fatti mitici, o già dimenticati. Vicende famose o gesta rimaste nell’ombra. Ecco che ogni calza della collezione racconta una storia ispirata a un grande uomo, a un’impresa o a una gara. Per esempio, Bubba socks è un tributo alla lunga corsa di Forrest Gump, mentre Arenberg è una celebrazione del più famoso tratto della Parigi-Roubaix. Tutti i modelli di TWS sono realizzati in Italia, dai migliori calzifici artigianali. I materiali? In polipropilene o Dryarn, Resistex Carbon e Lycra. Il design è studiato in ogni dettaglio, dai disegni ai colori. Il target di The Wonderful Socks è quello di uno sportivo esigente.

 

I modelli nel dettaglio

Bubba ispirate a Forrest Gump

Marco ispirate a Marco Pantani

Seoul 1988 ispirate a Gelindo Bordin

The Climb ispirate alle salite

Arenberg ispirato alla Parigi-Roubaix

Tws ispirate al logo

The Giro ispirate al Giro d’Italia

 

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