05 November 2014

Una pedalata in Puglia

Gli amici di Turbolento ce lo raccontano come in un instant book. Per sentirsi un po’ in loro compagnia a questo Italian VeloTour

Una pedalata in puglia

Che cosa si può dire di una pedalata in Salento e nella terra dei trulli? che è bella. Che è indimenticabile. Che è musicale. Per questo l’arrivo è rigorosamente a Polignano a Mare, il luogo natale dell’autore di alcune tra le più belle canzoni italiane: Nel blu dipinto di blu (Volare), Meraviglioso, Vecchio frac, Tu si ‘na cosa grande, La lontananza, Piove e tante altre. Ma ogni pedalata Turbolenta è un po’ musicale. E i Turbolenti questo, lo sanno bene. La musica è uno degli ingredienti fondamentali della vita.

E da qui sono partiti anche i Negramaro, mutuando il nome da un vitigno della loro terra d'origine, il Salento.

...ma guarda intorno a te, che doni ti hanno fatto, ti hanno inventato il mare...e di mare, di cielo, di blu, di mediterraneo è stracolmo questo velotour.

In aereo a Bari, ci sono quotidianamente un sacco di voli. Al punto che ci si può confondere... Qui ci si incontra con i compagni di viaggio che arrivano da Pisa. Nell’attesa si inizia a rimontare le bici. Ormai volare con la bicicletta al seguito non è più così insolito. Le compagnie aeree ci si stanno abituando, forse più delle ferrovie dello stato.

Transfer per Lecce con due van. Piccolo disguido sulla mancanza di una camera, risolto in pochi minuti. Il contrattempo contribuisce a creare subito lo spirito di gruppo. Prima di cena si finisce il montaggio delle biciclette. E per l’ora di cena il gruppo è già bello affiatato. Ottima l’osteria scelta e grande vitalità della città di Lecce durante la passeggiata di rientro.

Sabato mattina (ottima colazione a base di pasticciotto) si lascia la città in bicicletta direzione Acaya, prime pedalate tra gli ulivi verso la riserva Le Cesine, poi costa. Una costa meravigliosa. Si pedala sospesi tra cielo e mare, proprio in “quel blu, dipinto di blu”.

Direzione Otranto e Porto Badisco. Passaggio a Otranto, si esce con facile salita e breve divagazione alle miniere di Bauxite (dove i Negramaro hanno ambientato il clip della loro “l’immenso”). Pochi chilometri e un indimenticabile bagno nella piccola e splendida baia di Porto Badisco. Che bagno, che acqua!

Si sale a Uggiano la Chiesa, tappa notte. Cena alle Cantine Menhir di Minervino, il ristorante si chiama Origano, ma nessuno lo conosce con questo nome. Neanche i locali, pare. Il gruppo, ormai ben affiatato, nel breve transfer in van, ci ricama con varie gag. Fino a che Costanza non prende in pugno la situazione con determinazione!

Domenica ci aspettano 100 chilometri di costa. Una prima parte alta sul mare fino a Capo Santa Maria di Leuca, con quattro salite. Pedalabili, ma salite. Una seconda parte più “piatta” fino a Gallipoli. Ma ce la prendiamo comoda e prima di partire visitiamo il vecchio frantoio Mulino a Vento. Si arriva a metà pomeriggio alla spiaggia affacciata sullo Ionio (Golfo di Taranto), pronti per un secondo incredibile bagno. Sabbia, acqua al ginocchio per decine e decine di metri verso il largo. Si nuota, si gioca, si apprezza la vita.

Serata di pesce, di chiacchiere, di risate. E sarà così fino alla fine. Credo che il ricordo più bello di questo viaggio possa essere per tutti la piacevolezza, la serenità, lo spirito di amichevole reciprocità che si è creato in poche ore.

Che cosa si può dire della compagnia in questo Italian VeloTour pugliese? fantastica! e questo fa la differenza. Non è un dettaglio. Certo il paesaggio, le strade, il clima, contribuiscono. Ma il magico accordo tra tutti è il dettaglio vincente. Tutti con identica voglia di pedalare, predisposti a quel mix di velocità e lentezza, per appagare lo sguardo con il lento scorrere del paesaggio. Per dire ognuno la sua, sempre con la battuta pronta.

E allora che ognuno dica la sua…

Marco detto "Labò"

«Partire da Milano a ottobre e in poco più di 2 ore ritrovarsi in piena estate, è stata una bella sensazione! Fin dal primo giorno si “respira” l'aria del Sud con un cielo e mare azzurro intenso, un territorio immerso negli uliveti. Il tracciato è perfetto ed in poco più di 4 giorni passando per molti tratti di strade zitte si visita tutto il tacco d'Italia. Il bagno, l'arrivo al tramonto e la cena a Gallipoli impressi nella mente! Grande Paolo».

Giuseppe detto “l’atleta”

...Eccoci in aeroporto! Sono giorni che 'non vedo l'ora' di partire! Mi eccita questa nuova avventura! Tutto è pronto anche se preparato all'ultimo momento di corsa!

Bene, arrivano gli altri: ...ah,due li conosco già!!! Che bello!

Il tempo del volo in aereo verso la Puglia trascorre veloce e tranquillo. A Lecce il gruppo si riunisce e ci impegniamo a preparare le biciclette per il giorno seguente (ma che caldo e come si suda!!!). Forza, domani si parte!

Ci troviamo a cena e si inizia a ridere...e ancora dobbiamo partire !!!

Ma è solo l'inizio di quattro giorni di pedalate, risate e bagni fino al momento dei saluti.

Alla sera dell'ultimo giorno Paolo mi sorprende piacevolmente e mi chiede: «Giuseppe, quando facciamo il prossimo viaggio?!?».

Giovanni detto Gianni

Ho iniziato a pedalare solo per il gusto di andare in bicicletta, ma adesso la bici è diventata un mezzo per viaggiare, vedere e conoscere; vedere paesaggi e orizzonti che cambiano e tu con le tue sole forze arrivi a vederne di sempre nuovi e lontani. Pedalare per più giorni di seguito con amici e prendersi tutto il tempo necessario anche per divertirsi e rilassarsi; per scoprire nuovi paesi e nuove persone e culture. E la bici è un sicuro aiuto per incoraggiare gli altri ad avvicinarsi e a farsi conoscere.

Costanza detta Costanza (o forse Origano?)

«Non sono assolutamente allenata, la bicicletta nuova non è pronta, non conosco nessuno, ma sono proprio sicura di partire?!?» Questi i miei pensieri ad una settimana dalla partenza... mettici pure che ho sbagliato aereo... Forse non era cosa per me!

Poi è stato un crescendo di pedalate, di risate, di conoscenza e affiatamento con il gruppo semplicemente fantastico, il tutto aiutato da un tempo e scenari stupendi. (Indimenticabile pedalata verso Gallipoli con relativo bagno per dirne una)

Il pensiero fisso? «Da qui in poi è tutta discesa!» per poi ritrovarmi di fronte all'ennesima salitina, vero Nachiro?!? E come poter dimenticare il ristorante Origano con le sue cantine Menhir?

Guido, il professore!

Passare in mezzo agli ulivi, alla velocità "giusta" (quella della bicicletta, né troppo alta né troppo bassa), scrutarne l'atavica rugosità, quasi statue, eppure imbevuti di linfa antica. Pedalare lungo la litoranea, con il mare blu e la terra rossa, il tappeto smeraldo sotto gli ulivi, le masserie bianche di calce come macchia di colore impastato in un quadro impressionista. E la testa (finalmente?) libera, le gambe che girano quasi staccate dal corpo, e lo sguardo che oscilla tra ruota ed orizzonte: circolare e lineare, come nella vita.

Lorenzo e Marzia, la coppia!

Impensabile fino a pochi mesi fa, abbiamo partecipato ad un evento di portata rivoluzionaria nella nostra vita.

Compagnia eccezionale con la quale ci siamo affiatati in poche ore perché abbiamo compreso subito di condividere la stessa filosofia di movimento: lento avventurarsi lungo strade secondarie per non perdersi niente dell'autenticità del viaggio.

Percorso eccezionale e location sapientemente selezionate per non rinunciare a nessun confort una volta arrivati a destinazione.

Privilegio singolare di un'esclusiva vacanza fuori stagione, meravigliosa Puglia, meta ambita per turisti stranieri e italiani, una terra generosa e straordinariamente ricca.

Un grazie di cuore a tutto il gruppo!!

Postfazione: l’Italia è probabilmente il sogno cicloturistico dei cicloturisti di tutto il mondo. La varietà di paesaggi, raccolti in distanze brevi e pedalabili, è immensa e impareggiabile. La densità di bello diffuso non ha uguali al mondo. E’ veramente meraviglioso!

“tu dici non ho niente, ti sembra niente il sole, la vita, l’amore...in bici era finita, ma si sentiva ancora, sapore della vita...meraviglioso”…

E così a Polignano, dove il tour finiva, nessuno ha voluto scendere dalla bicicletta. Di nuovo tutti insieme, fino a Bari per quegli ultimi 35 chilometri di costa. Di nuovo a ridere, chiacchierare e ragionare sul bello della bici e della vita.

Questo è tutto, gente. Al prossimo Italian VeloTour!

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