Giro d’Italia 2024, nelle pieghe della maglia rosa targata Castelli

L'azienda di Belluno è fornitrice ufficiale delle maglie della Corsa Rosa dal 1980 al 1992 e dal 2018 a oggi. Se la tonalità non è mai cambiata non si può dire lo stesso per i suoi contenuti tecnici che si sono evoluti stagione dopo stagione. Ci siamo fatti raccontare come

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Il capo muta, si evolve, il colore no, quello resta intatto. E iconico. La maglia rosa, simbolo del Giro d’Italia e, più in generale, del nostro Paese, ha la straordinaria capacità di aggiornarsi e, parallelamente, resistere al tempo. La tonalità che oggi la contraddistingue infatti è la stessa che, a partire dal 1931 (quando è stata adottata), inequivocabilmente la identifica, la rende riconoscibile a livello mondiale e le consente di avere un posto ben saldo nell’immaginario collettivo del popolo del pedale e non solo.

La tradizione di innovazione di Castelli nell'abbigliamento da ciclismo è iniziata quasi un secolo fa. Negli anni '40, il sarto italiano Armando Castelli, che produceva abbigliamento per una piccola azienda di abbigliamento a Milano, iniziò a cucire abiti per la leggenda del ciclismo Gino Bartali. Il compagno di ciclismo Fausto Coppi, rivale di Bartali, chiese al sarto di fargli qualcosa di meglio: un capo d'abbigliamento che lo rendesse più veloce in gara. Castelli ha consegnato la prima maglia da ciclismo in seta.

Nell'iconica fotografia in bianco e nero di Bartali e Coppi – quella in cui condividono una bottiglia d'acqua durante il Tour de France del 1952 – entrambi indossano abiti artigianali di Castelli.

Il primo a infilarsi la maglia rosa fu il mantovano Learco Guerra, soprannominato la Locomotiva umana, vincitore della tappa Milano-Mantova del primo Giro d’Italia (10 maggio del 1931).

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Il papà della maglia rosa pare sia il giornalista sportivo Armando Cougnet.

Tra gli innumerevoli campioni che finora hanno indossato la maglia rosa del Giro d’Italia c'è anche Eddy Merckx, che detiene il primato di averla vestita più volte, ben 77 tra il 1968 e il 1974.

Pur con sfumature, trame e intensità diverse, il rosa è ciò che ha reso questa divisa l’emblema che conosciamo, il suo elemento fondante e imprescindibile che mai potrà venir meno. Se tale peculiarità risulta chiaramente intoccabile, altrettanto non si può dire della composizione, delle specifiche estetiche e delle tecnologie applicate alla maglia che sono variate nel tempo e che, con frequenza maggiore negli ultimi anni, hanno portato ogni versione a differenziarsi dalla precedente. Tale principio vale anche per la maglia che sarà indossata dal capoclassifica del Giro d’Italia 2024, un modello dove, se alcune particolarità risultano ben visibili, vi sono dettagli e caratteristiche di cui difficilmente ci si può accorgere a occhio nudo. Per questo motivo e per scoprire meglio in cosa si distingua la maglia rosa di quest’anno abbiamo interpellato chi si è occupato di confezionarla ovvero Castelli Cycling. È da loro, e da Giovanni Lira (Digital and Partnership Coordinator) in particolare, che così abbiamo appreso come l’azienda del Gruppo Manifattura Valcismon con sede a Fonzaso (Treviso) abbia “completamente rivisto rispetto alle versioni precedenti” la maglia rosa 2024.

I tessuti utilizzati hanno una composizione poliestere/elastan ed in parte sono certificati Bluesign. Il modello base invece sulla quale è sviluppata è l'Aero Race 7.0, che rappresenta l'aggiornamento di uno dei nostri prodotti più iconici e performanti. In particolare, per arrivare alla versione definitiva abbiamo testato 18 campioni (anche in galleria del vento) e differenti soluzioni per trovare il giusto mix di aerodinamicità, comfort, traspirabilità e leggerezza”.

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Tutto ciò ha portato alla realizzazione di una maglia moderna e innovativa con caratteristiche in grado di supportare adeguatamente le ambizioni del primo della classe del Giro d’Italia, una manifestazione che in casa Castelli Cycling, fornitore ufficiale delle maglie della Corsa Rosa dal 1980 al 1992 e dal 2018 a oggi, ricopre un ruolo particolare.

Per noi la maglia rosa, e il Giro d'Italia, significano avere la possibilità di raccontare l'Italia e l'artigianalità italiana nel mondo. Essere legati al Giro in un certo senso per noi è come "umanizzare" i nostri prodotti, che diventano contenitori di emozioni, passione e orgoglio italiano, piuttosto che semplici pezzi di stoffa. In azienda gestiamo tantissimi progetti, ma nessuno riesce ad emozionare come la progettazione e la produzione della maglia rosa”. È veicolando quest’emozione in fase di progettazione che l’azienda è riuscita a dar vita a un capo aerodinamico, leggero, traspirante ed in parte ecosostenibile che non rappresenta affatto un punto d’arrivo ma uno step intermedio per creare qualcosa di ancor più ricercato e magari, in futuro, anche “impermeabile e indistruttibile come ambiziosamente dichiarato dal brand manager di Castelli Cycling Steve Smith nel 2021.

Come brand che investe molto in innovazione stiamo lavorando molto sul rendere i nostri prodotti il più versatili possibili e non escludo che nei prossimi anni la maglia riesca a rispondere a tutte le caratteristiche menzionate da Steve nel 2021. Per le prossime edizioni, e non escludo che qualcosa ci possa essere già dalla prossima, stiamo già lavorando ad una nuova versione per alzare ancora di più le performance. Il livello della maglia attuale è già altissimo, ma c'è sempre spazio per alzare ancora di più l'asticella”.

Sicuramente, nelle prossime stagioni, ci sarà margine per sviluppare qualcosa di nuovo e unico a livello di veste grafica, un aspetto questo sul quale Castelli Cycling, nel caso della maglia rosa 2024, ha lavorato (come suo solito) molto scrupolosamente seguendo un’idea e fonti di ispirazione ben precise per sviluppare al meglio le linee guida dettate da RCS Sport.

Il design della maglia è pulito ed elegante per comunicare meglio l'italianità del Giro e del marchio Castelli. Il tirazip da quest'anno è il simbolo dell'Infinito, che da anni contraddistingue il Giro (nelle precedenti edizioni come tirazip avevamo il Trofeo). Nell'interno collo c'è un tributo al Grande Torino (per il 75° anniversario della tragedia di Superga che ricorre quest’anno, ndr). Il tema che è stato scelto insieme ad RCS è la Grande Bellezza e per la realizzazione della maglia ci siamo ispirati alle linee armoniose dell'arte e dell'architettura italiana”.

Il risultato finale è un pezzo da collezione (l’ennesimo varato da Castelli Cycling) in grado di non sfigurare né indossato su strada né, eventualmente, custodito in una teca a casa o anche, come è avvenuto per l’evento di presentazione della maglia svoltosi alla Pinacoteca di Brera, nella sala di un museo.

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La presentazione ufficiale della maglia rosa èstata fatta nella scenografica cornice della Pinacoteca di Brera.

  • Posizionamento dei tessuti e costruzione dei punti di cucitura basati su CFD
  • Castelli ha progettato il tessuto Air_O Strecth per traspirabilità, comfort ed elasticità
  • Progettata per ottenere la massima efficienza aerodinamica tra i 30 e i 55 km/h
  • Da abbinare allo strato di base Bolero SS per aumentare ulteriormente l'aerodinamica o senza strato di base nelle giornate più calde
  • Costruzione aerodinamica delle spalle
  • Maniche lunghe elasticizzate fino al gomito con profili a taglio vivo
  • Elastico intorno alla vita per mantenere la maglia in posizione e sostenere le tasche
  • Cerniera YKK® Vislon® con tiretto Amore Infinito
  • Contiene tessuti certificati bluesign®
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