05 May 2024

A stretto Giro - tappa 1: benvenuti al ballo!

C'è chi ha detto che il ballo è l'arte dell'onestà: in essa si è completamente allo scoperto. Il Giro d'Italia è una sorta di danza in cui gli atleti, fin dai primi passi, rivelano se stessi. Ne è convinto il nostro Federico Guido che, in questa rubrica dedicata alla Corsa Rosa, non farà il report della gara, ma scriverà delle note a margine, delle impressioni a caldo, cercando di cogliere i dettagli più del colpo d'occhio d'insieme

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La prima tappa di un Grande Giro è un po’ come il primo giorno di scuola: ci si incontra, ci si guarda, ci si conosce, si spezza il ghiaccio, c’è chi sta più sulle sue e chi, al contrario, si apre palesando subito la propria indole e la propria personalità. Tadej Pogacar, nella frazione inaugurale della Corsa Rosa 2024, non si è nascosto presentandosi senza fronzoli o esitazione alcuna per quello che è, ovvero un fuoriclasse che non ha paura di prendere la corsa in mano, assumersi le proprie responsabilità e animare la contesa. Il suo terzo posto che forse odora di primo sfumato alle spalle di Maximilian Schachmann (Bora - Hansgrohe) e Jhonatan Narváez (Ineos Grenadiers; primo in 3h14'23", media di 43.213 km/h) lo ha dimostrato con forza e suona tanto come un chiaro messaggio lanciato ai naviganti: “Io ci sono e non ho problemi a sostenere pressioni e aspettative”. Non è però l’unico messaggio lanciato sulle strade della prima giornata di Giro che ha portato il gruppo dalla Reggia di Venaria a Torino. Romain Bardet (DSM-Firmenich PostNL) con la sua pedalata vuota ma la tenacia di chi non vuole subito uscire di scena e che forse ha avuto una giornata storta è come se avesse detto “ok, sono in difficoltà ma finché ci sono tengo duro”. Nicola Conci (Alpecin-Deceuninck) con la sua bocca piegata dalla fatica sull’ultimo strappo è parso voler urlare un “ci provo, senza paura, con tutto me stesso altrimenti che gusto c’è”, mentre in coda, non inquadrato dalle telecamera, l’incedere pesante di Riley Pickrell (Israel - Premier Tech) e Thomas Dekker (Arkéa-B&B Hotels) sembrava una preghiera: “lottiamo, arriviamo, aspettateci”.

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C’è dunque chi ha recapitato messaggi spavaldi, chi poco incoraggianti, chi di speranza e chi audaci nel primo ballo rosa (e, viste le celebrazioni tenutesi a Superga, oggi anche un po’ granata) dei 21 previsti questo maggio, un ballo dove si è ammirata una confortante e accesa partecipazione che a ben vedere, sempre a proposito di messaggi, ha fornito un’altra indicazione importante. Il folto ed eterogeneo pubblico che, con i suoi amplificatori portati da casa, gli attrezzi per grigliate in strada, le risate, i cori, il desiderio tangibile di passare una soleggiata giornata insieme, ha colorato l’erta di San Vito sembrava voler dire solo una cosa: c’è voglia di ciclismo, c’è voglia di far festa, c’è voglia di Giro e forse questo è il messaggio più bello delle prime ore di Corsa Rosa.

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Le maglie della prima giornata

Maglia Rosa, leader della Classifica Generale - Jhonatan Narvaez (Ineos Grenadiers)
Maglia Ciclamino, leader della Classifica a Punti - Jhonatan Narvaez (Ineos Grenadiers)
Maglia Azzurra, leader del Gran Premio della Montagna - Lilian Calmejane (Intermarché - Wanty)
Maglia Bianca, leader della Classifica Giovani, nati dopo il 01/01/1999 - Alex Baudin (Decathlon AG2R La Mondiale Team)