Giro d’Italia 2024, curiosità e numeri da conoscere

Ci siamo, l’attesa ormai è praticamente finita. Dopo la presentazione delle squadre, le conferenze stampa di rito e gli ultimi preparativi, il Giro d’Italia 2024 scatta da Venaria Reale, sede di partenza designata di una prima tappa che vedrà la sua conclusione, 140 chilometri dopo, in quel di Torino

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A prendere il la dalla località che anche nel 2011 ospitò la frazione inaugurale della Corsa Rosa saranno 176 corridori in rappresentanza di 22 formazioni (18 appartenenti alla categoria World Tour Teams, 4 a quella ProTeams) e 29 nazionalità (gli italiani la fanno da padrone con 43 portacolori), un numero questo che eguaglia quello dell’edizione 2021 come il più basso dal 2006 (27). A questo proposito, salta all’occhio come le squadre più internazionali della manifestazione quest’anno siano EF Education-EasyPost, UAE Team Emirates ed Intermarché-Wanty, ciascuna forte di un roster con ben 7 nazionalità rappresentate al proprio interno. Parlando di squadre va poi rimarcato come la svizzera Tudor sia al debutto assoluto nella Corsa Rosa (nonché in una grande corsa a tappe), mentre Arkéa-B&B Hotels e Team Jayco AlUla si dividano rispettivamente la palma di squadra più giovane (età media della propria lineup 24 anni e 348 giorni) e più anziana (30 anni e 155 giorni) al via.

In merito a quest’argomento ma traslando il discorso sui singoli corridori, è da segnalare come sia l’azzurro Giulio Pellizzari (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè) ad essere non solo il più giovane dei girini in gruppo coi suoi 20 anni e 165 giorni ma anche il più giovane debuttante di un’edizione che invece, al contrario, vede in Adrien Petit (Intermarché-Wanty) il debuttante più “maturo” sulle strade d’Italia con le sue 33 primavere e 221 giorni e Domenico Pozzovivo il corridore in assoluto più anziano allo start con i suoi a 41 anni e 156 giorni.

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In virtù della sua lunga militanza in gruppo, il lucano della VF Group-Bardiani CSF-Faizanè è l’elemento tra quelli impegnati al Giro 2024 con più partecipazioni (18) al GT italiano, un evento lungo che quest’anno, sui suoi 3400,8 km, vedrà presenti in gruppo 6 campioni nazionali su strada (Pogacar, Plapp, Narvaez, Valter, Lutsenko e Velasco) e 9 a cronometro (Ganna, Pogacar, Plapp, Martinez, Valter, Mullen, Lutsenko, Ghebreigzabhier e Gamper). Tra coloro che agganceranno il pedale ai piedi della nota residenza sabauda vi saranno anche un ex vincitore del Trofeo Senza Fine, Nairo Quintana (maglia rosa nel 2014) e ben 26 atleti che, in passato, sono già riusciti a far loro almeno una tappa al Giro (fra questi spicca Ganna con 6 trionfi). A questa compagnia cercheranno di aggiungersi con qualche motivazione in più Julian Alaphilippe, Fabio Jakobsen, Rafal Majka, Romain Bardet, Simon Clarke, Michael Woods, Lilian Calmejane, Alexey Lutsenko e il già citato Tadej Pogacar i quali, in caso di successo parziale, entrerebbero nel club dei vincitori di tappa in tutti e tre i Grandi Giri avendo già impresso in passato la loro firma su frazioni al Tour e alla Vuelta.

Assieme alla gloria, in caso di affermazione personale, costoro si metterebbero in tasca, come ulteriore ricompensa, gli 11.010 euro spettanti a ogni vincitore di tappa del Giro 2024, una piccola ma comunque ragguardevole parte del milione e 600mila euro in palio come montepremi complessivo. Approfondendo nel dettaglio il discorso, al vincitore della classifica generale (graduatoria in cui l’Italia non primeggia dal 2016 con Vincenzo Nibali) andranno 115,668 € più 150.000 € di premi speciali (elargiti dalla Direzione del Giro), a quelli della classifica a punti (conquistata nel 2023 da Jonathan Milan) e di miglior giovane 10.000 €, a quello della classifica dei traguardi volanti 8000 €, al 1° classificato della riesumata classifica Intergiro (reintrodotta quest’anno dopo che era stata proposta dal 1989 al 2006) 7.000 euro, mentre a chi chiuderà in testa la classifica a squadre, quella dei chilometri percorsi in fuga, quella della combattività e a chi vincerà la maglia blu di miglior scalatore (che ai corridori nostrani sfugge dal 2019) andranno 5.000 €.

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A queste cifre accreditate per i successi conclusivi, vanno aggiunte quelle che, nel corso e al termine delle varie frazioni, i corridori potranno portare a casa, ad esempio, indossando per un giorno la maglia rosa (2.000 €), la maglia ciclamino (700 €), la maglia azzurra (700 €) o la maglia bianca (750 €), imponendosi sui traguardi volanti (500 €) o quelli Intergiro (1.500 ) dislocati in ogni frazione, vincendo il premio fuga di giornata (200 €), ricevendo quello di combattivo di giornata (1.000 €) o chiudendo assieme ai propri compagni una giornata in testa alla classifica a squadre (500 €).

Anche da un punto di vista economico dunque non mancano i motivi per disputare un Giro battagliero e dar vita a uno spettacolo avvincente tanto nelle frazioni pianeggianti quanto in quelle sulle grandi montagne che, come di consueto, non mancheranno nella Corsa Rosa. La Cima Coppi sarà il Passo dello Stelvio (2.758 metri) che verrà affrontato nella sedicesima tappa, il giorno prima della frazione con il Passo Sella (2.244 m) e il più alto numero di chilometri da percorrere col naso all’insù (58,2) e due giorni dopo la tappa con altre due scalate sopra i 2.000 metri (Passo del Foscagno, 2.291 m, e Mottolino, 2.385 m) e con il maggior dislivello parziale (3.500 metri). In tutto saranno 44 i GPM da superare (13 di 4ª categoria, 10 di 3ª categoria, 9 di 2ª categoria e 11 di 1ª categoria oltre alla Cima Coppi) e 44.650 metri il dislivello complessivo da “digerire”, un dato inferiore a quello degli ultimi anni (51.400 metri nel 2023, 50.580 metri nel 2022) che tuttavia non esclude affatto la possibilità di assistere ad una corsa spumeggiante, accesa e intrigante. A prescindere dalle difficoltà altimetriche infatti, alla fine, saranno sempre e solo i corridori a decidere come interpretarla, come viverla ed eventualmente, anche, come renderà indimenticabile.

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