BikeUp Torino: una grande occasione di vivere l'elettrico (Anello di Superga compreso!)

La seconda edizione del festival BikeUp Torino è stato il pretesto per una pedalata, organizzata dalla nostra redazione, che ha toccato alcuni dei luoghi iconici del capoluogo piemontese. Seguendo un anello di quasi 45 km abbiamo offerto ad alcuni di voi la possibilità di unire sport, turismo e tecnologia. Il taglio esperenziale dell'evento è la giusta via per avvicinare il mondo dell'elettrico (bici, moto e auto)

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Si parte dai Murazzi, costeggiando il Po nella zona più centrale della città. 

Dal 24 al 26 maggio abbiamo partecipato a BikeUP Torino, un festival internazionale della mobilità elettrica, ospitato nella splendida cornice dei Murazzi del Po e affrontata non solo in chiave urban ma anche touring. Tre giorni di expo, eventi, talks su sostenibilità e sicurezza, proposte dagli operatori del cicloturismo e, soprattutto, tante opportunità di provare gli ultimi modelli di e-bike nelle loro più varie interpretazioni: dalle mountain bike alle fat, dalle cargo alle gravel e, naturalmente, anche tante citybike. BikeUP ha il bello di svolgersi all’aperto, di essere totalmente gratuito e di avere un carattere molto esperienziale, offrendo test ride sotto forma di tour più o meno lunghi. La tappa piemontese dell’evento ha seguito quella bergamasca di metà aprile con una partecipazione oltre le attese, che rispecchia il forte interesse di Torino per le tematiche green. Come vi abbiamo raccontato nell’articolo Torino tra parchi, regge e aree rurali di agosto 2023, la città sabauda è nota per aver creato un anello ciclabile chiamato Corona di delizie che, con i suoi quasi 100 km, è uno degli esempi più importanti in Italia di ciclabilità tracciata, messa in sicurezza e percorribilità totale, anche in modalità “famiglia”. BikeUp Torino di quest’anno si è inserito nel programma ToRide, con cui la città sta celebrando la sua passione per il ciclismo tra l’arrivo della tappa del Giro d’Italia e il passaggio del Tour de France atteso il primo luglio davanti all’Inalpi Arena, mentre la ripartenza sarà il giorno successivo da Pinerolo in direzione della Francia.

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La basilica di Superga è un luogo immancabile per una foto-ricordo, meglio se tutti insieme davanti alla grande gradinata.

La nostra prima partecipazione a BikeUp è stata supportata Pon.Bike (Focus Italia Group) e dai nostri partner DJI e INSTA360. Per le tre giornate di festival abbiamo messo a disposizione di chiunque le volesse provare 12 e-mtb top di gamma del brand tedesco con possibilità nei giorni di venerdì e domenica di tour brevi guidati tra il lungo Po e la collina, nella giornata di sabato invece un tour di diverse ore (il più lungo proposto in questa edizione).

Abbiamo affrontato coi nostri lettori uno degli itinerari più affascinanti dell’antica capitale sabauda, su un giro da noi tracciato appositamente per racchiudere panorami iconici: la salita di apertura del Giro d’Italia 2024, l'abbazia di Superga, alcuni single track sulla collina urbana, perfetti per testare sospensioni, meccanica e comfort dei nuovi modelli Focus Jam 2 e Vam2.

Partiti dai Murazzi, luogo della movida e affaccio privilegiato sul Po, e attraversato il ponte Vittorio Emanuele I con vista sulla chiesa detta “Gran Madre”, ci siamo mossi verso Monte dei Cappuccini, per goderci il primo colpo d'occhio sulla città, oltre che la prima salita dove prendere confidenza con le bici.

Dalla Balconata Gervasutti ci siamo spostati sulla ciclabile lungo la sponda sud del Po verso la zona di Sassi, nota per il tram ottocentesco a cremagliera che porta a Superga, detto “dentiera”, che lungo 3 km risale un dislivello di 425 metri, con una pendenza media del 13,5% e punte massime del 21% nel tratto finale tra Pian Gambino e la Stazione di Superga. La salita è stata interpretata in modo molto vario dai partecipanti: Benedetta, con la sua muscolare da strada, ha virtualmente vinto la maglia azzurra destinata agli scalatori del Giro, mentre altri hanno approfittato dell’assistenza del motore per capire quanto possa cambiare la vita e l’accessibilità al ciclismo, anche se occorre essere consapevoli del fatto che l'e-bike in salita necessita comunque di una pedalata costante e decisa, e la durata della batteria va calibrata bene sul percorso da compiere. La nostra scelta di affrontare la salita Sassi - Superga è nata dal desiderio di ripercorrere alcuni tratti della prima tappa della Corsa Rosa 2024, oltre che dalla volontà di familiarizzare subito con le bici in prova anche su pendenze brutali.

L'anello di Superga

Lo scorso 4 maggio, a 75 anni esatti dalla tragedia aerea di Superga dove scomparve l’intera squadra del Toro, la 107esima edizione del Giro d’Italia è partita da Venaria Reale per affrontare il Colle della Maddalena, preceduto e seguito dalla doppia scalata all’erta di San Vito (1.400 metri con punte al 16% di pendenza). Impressionante sapere come gli atleti in cima alle classifiche mondiali affrontino salite che raggiungono anche pendenze del 10% con una velocità che sfiora i 20 km/h. Con le e-mtb light di Focus, usando il motore con il secondo livello di assistenza, si tengono comunque medie minori dei professionisti dei nostri tempi. Arrivati a Superga (672 metri), ogni sforzo è ovviamente ripagato dalla meravigliosa vista sulla città e sulle Alpi circostanti. Si può visitare la Basilica edificata dallo Juvarra, salire sulla cupola e vedere le tombe reali dei Savoia, ma noi, per ragioni di tempo, abbiamo optato per una veloce occhiata del “lato B”, girando intorno alla chiesa e andando a vedere il monumento commemorativo e i tantissimi cimeli che ricordano l’incidente aereo del 4 maggio 1949.

Da Superga proseguiamo su asfalto svoltando in via dei Colli per agganciare la cosiddetta Panoramica di Superga, una strada vietata alle moto e non troppo trafficata che si snoda immersa nei boschi per quasi 8 km verso Pino Torinese.

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Il primo test in offroad, semplice ma utile, è su un brevissimo tratto parallelo alla strada detta “panoramica”, servito a testare gli assetti delle MTB su terreno non asfaltato.

La nostra Compagnia dell’Anello è composta da ciclisti di varia estrazione, tutti accomunati da grande entusiasmo, ma alcuni presenti con bici proprie (anche perché le Focus a disposizione sono andate a ruba in pochi giorni e, quindi, assegnate ai primi iscritti). Un gruppetto dopo Superga è rimasto sempre su asfalto, evitando qualche piccola deviazione offroad spesso parecchio fangosa per portare a casa bici e abbigliamento decorosi. Gli altri, invece, si sono cimentati prima in un piccolo tratto sterrato che porta ai 660 m di Bric San Giacomo e, subito dopo, in qualche taglio dei tornanti di discesa di via dei Colli, dove la sommatoria di terreno molto viscido, radici, sassi e vegetazione fitta ha reso queste varianti particolarmente avventurose e divertenti, perfette per testare le Focus e mettere alla prova sospensioni, freni e grip delle gomme. La Compagnia si è riunita all’altezza del Parco Avventura Tre querce, per poi toccare Pino Torinese, comune della Cintura di Torino famoso per essere sede del Parco Astronomico con il museo interattivo e il planetario Infini.To. Rimanendo sempre in cresta, si arriva al Col d’Arsete facendo un tratto di 1 km con 8% di pendenza, si raggiunge l'Eremo e, finalmente, la nostra “Cima Coppi”: il Colle della Maddalena, una delle balconate su Torino più belle, posizionata a 692 metri di altitudine, anticipato dall’ultimo tratto di salita. Qui, oltre all’immancabile foto di gruppo sotto il Faro della Vittoria, si è fatto un rapido check delle batterie, vedendo come sia soggettivo e basato sulla propria corporatura e sull’allenamento il modo di utilizzare l’assistenza al motore di una bici elettrica, soprattutto su tratti vari e salite spesso ripide e non costanti. Chi ha scelto di sfruttare il proprio allenamento e utilizzare per tutto il tratto precedente l’assistenza a livello uno (eco), è arrivato abbastanza provato, ma decisamente meno stanco rispetto a una bici muscolare, comprendendo il vantaggio di una assistenza minima su bici light come le Focus messe a disposizione. Dal colle Maddalena è iniziata poi la lunga discesa verso Moncalieri, con bei tratti nel bosco e poi l’ingresso nel borgo famoso per le vicende del Risorgimento Italiano e sede di una delle Regge Sabaude, anch’essa parte dell’itinerario “Corona di Delizie” citato prima.

A Moncalieri esiste uno dei migliori punti di campeggio (e ristoro) per visitare Torino, si chiama GrinTo ed è posizionato sulla ciclabile che, dopo un breve tratto in un paesaggio agricolo con sterrati e tunnel nella vegetazione, sbuca sulla ciclabile del Po, che si sviluppa per decine di km fino a Settimo Torinese e, nel nostro caso, ci riporta al punto di partenza passando per il Parco del Valentino. Al rientro ogni partecipante ha compilato un questionario sul giro e sulle bici testate, restituendoci dati utili per i prossimi eventi (stay tuned!) e sulle bici.

Grazie a Fernando, Daniela, Simone, Maria Chiara, Enrico, Maurizio, Marco T., Marco P., Barbara, Stefano e Daniela per aver voluto prendere parte alla Compagnia dell'anello e alle guide Carlo, Raffaella e Bibia per aver condotto il gruppo e studiato il percorso.

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L’affaccio su Torino dal Faro della Vittoria è il più spettacolare e sa incantare anche i biker torinesi presenti.

Le compagne di viaggio

Il giro è stata l’occasione per molti partecipanti e anche per noi dello staff di testare gli ultimi modelli di e-mtb light di Focus Bikes, tutte full suspended. Nello specifico abbiamo utilizzato le JAM2, JAM2 SL, all-mountain leggere e divertenti su un’ampia varietà di sentieri, con escursione fino a 160 mm, telaio in carbonio con FLIP CHIP per regolare le geometria. Le VAM2 e VAM2 SL, invece, sono bici da trail superleggere, ancora più performanti e veloci con escursioni fino a 135 mm, le più simili a mtb muscolari. Le JAM 2 6.8 hanno un telaio di alluminio, una forcella FOX 34 Float Rhythm 29, un ammortizzatore posteriore FOX Float DPS Performance, motore Bosch Performance CX con batteria da 625 Wh, cambio Shimano Deore a 12 marce.

Le JAM2 SL 8.7, 8.8, 9.0 e 9.9, come tutte le all-mountain “SL”, si differenziano per la leggerezza, con un telaio in carbonio, tutte equipaggiate con motore Fazua Ride 60 da 450 W e coppia massima di 60 Nm con una batteria da 430 Wh. Nella top di gamma 9.0 (la più costosa di tutte) è la componentistica a fare la differenza: cambio SRAM elettronico X01, ruote MAVIC Crossmax X LR da 29”. Anche il modello SL 8.7 monta un cambio SRAM, ma meccanico (NX Eagle 12 velocità), mentre le altre due hanno un cambio Shimano XT e una forcella DVO Diamond 160 mm abbinata a Rock Shox Deluxe Select, mentre gli altri modelli montano FOX.

La VAM2 SL 9.9 è la più maneggevole e leggera per discese veloci, monta anch’essa un motore Fazua Ride 60 da 450 W e coppia massima di 60 Nm con una batteria da 430 Wh, ha un telaio slim ed esce con una forcella FOX 34 Float Performance Elite 29, ma permette di montare una forcella da 140 mm con una lunghezza massima di 554 mm; ha un cambio Shimano XT 12 velocità e ruote DT Swiss HX1700 LS.

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