di Alberto Zampetti
18 October 2023

Giro d’Italia 2024: percorso e altimetrie

Sei arrivi per velocisti, otto frazioni mosse, cinque tappe di montagna e due contro il tempo: ecco la prossima Corsa Rosa, in programma dal 4 al 26 maggio, con 21 tappe per un totale di 3.321 km

Il podio del Giro d'Italia 2023: vince Primož Roglič, davanti a Geraint Thomas e a João Almeida. Si riparte per un nuovo viaggio rosa il prossimo 4 maggio (foto LaPresse).

Una cerimonia elegante e minimale, senza troppi fronzoli, poche chiacchiere (a parte quelle istituzionali, che sono dovute) e tanta sostanza, ha fatto da cornice alla presentazione del percorso del Giro d’Italia 2024.

Vabbé, “presentazione” è una parola grossa: tra anticipazioni ufficiali (che avevano già comunicato le prime tre tappe) e passaparola vari sul web con rivelazioni acchiappaclick - con una deontologia giornalistica tutta da capire (ma della quale all’internauta nulla interessa) - bene o male già si sapeva tutto, al punto che la serata di presentazione alla fine è stata un bell’evento di conferma.

Durante la serata di presentazione, Eleonora Incardona ha introdotto sul palco il Trofeo Senza Fine (Foto LaPresse).

Il Giro 2024, edizione n° 107, si corre dal 4 al 26 maggio, da Torino a Roma. Il percorso è lungo 3.321,2 chilometri, suddivisi in 21 tappe, con un dislivello complessivo di 42.900 metri. Sei gli arrivi per le ruote veloci (fughe permettendo), otto le frazioni mosse, cinque quelle di montagna e due le tappe individuali contro il tempo. Di cronosquadre, ovviamente, non se ne parla: un esercizio bellissimo ma da anni totalmente sparito dai Grandi Giri, perché indigesto al ciclismo contemporaneo. Due i giorni di riposo, sette gli arrivi in quota.

Si parte in salita

Si inizia, come noto, con un tocco di originalità: la prima tappa, da Venaria Reale a Torino, è corta (136 km) ma presenta il doveroso omaggio al Grande Torino con la scalata di Superga nel giorno del 75° anniversario della tragedia e l’ascesa del Colle Maddalena, salita vera, di Seconda Categoria. Il giorno dopo c’è il primo traguardo in quota, con l’arrivo al Santuario d’Oropa, una salita ancora più vera (Prima Categoria).

Un avvio di Giro potenzialmente scoppiettante, che richiede di «arrivare alla partenza della Corsa Rosa in ottima condizione atletica», come ha spiegato Vincenzo Nibali, ospite alla cerimonia di presentazione. «Sarà una partenza atipica, bisogna arrivare subito pronti perché le prime tappe sono impegnative. Oropa al secondo giorno sarà già un test importante per la classifica e sarà bello ricordare l’impresa di Marco Pantani 25 anni dopo».

Dopo la tappa di Fossano (prima occasione per le pedivelle roventi), che chiude il trittico di partenza, i Girini scendono in Liguria (arrivo ad Andora) e Toscana dove, dopo la tappa relativamente tranquilla (in teoria) di Lucca, trovano le strade bianche di Rapolano Terme. Segue la crono di Perugia, altro momento delicato nell’economia dell’intero percorso: è lunghetta (37 km) con gli ultimi quattro in salita. Ben più impegnativi sono gli ultimi chilometri della tappa successiva, che arriva in quota con il traguardo di Prati di Tivo. Siamo nel cuore degli Appennini, sul massiccio del Gran Sasso. Chiude la prima settimana di corsa l’arrivo di Napoli, nel suo salotto di via Caracciolo, con una tappa da volata.

Si risale dall'Adriatico

Dopo il primo giorno di riposo, le ostilità riprendono a Pompei, il punto più a sud del Giro 2024, con l’arrivo inedito (in quota) di Cusano Mutri (Bocca della Selva). Dopodiché si inizia a risalire lungo la costa adriatica (Francavilla e Fano, frazione, questa, molto nervosa), per addentrarsi nella pianura padana con la volata di Cento, in una tappa che attraversa le zone devastate dall’alluvione di maggio scorso.

È il lungo aperitivo in vista di quattro giornate infuocate (inframezzate, va detto, dal secondo giorno di riposo): la cronometro di Desenzano è da potenza pura e anticipa la frazione più lunga dell’intera Corsa Rosa, la Manerba del Garda - Livigno di 223 km, con arrivo in salita inedito al Mottolino, regno dei biker, dopo aver scalato la Forcola: due Prima Categoria in soli venti chilometri, che portano a 5.200 m il dislivello complessivo della frazione. Al Mottolino, gli ultimi 1800 m percorrono su asfalto una pista di sci con un’alternanza di rampe al 18% e brevi tratti in falsopiano.

Sua Maestà, lo Stelvio (Cima Coppi)

La terza settimana si apre con due tappe da coltelli: la Livigno - Santa Cristina Valgardena propone 4400 m di dislivello e transita sullo Stelvio, Cima Coppi e unica salita HC dell’edizione 2024 (sperando che non la tolgano per neve), prima dell’arrivo in quota al Monte Pana.

Il giorno dopo è la data del “tappone”: riemerge dalle nebbie del passato remoto il Passo Brocon, in programma da entrambi i versanti (sì: doppia scalata). Dal lato di Canal San Bovo il Giro vi è salito, per l’ultima volta, nel 1967. Il che significa che per tutti i ciclisti, molti tecnici e tanti appassionati è una salita inedita che nessuno ha mai visto. Come inedita - e questa volta nel vero senso della parola - è l’ascesa dal versante della Val Malene con il lungo tratto oltre il 10% che porta all’arrivo.

Un giorno di relativa calma per dare spazio ai velocisti a Padova ed ecco l’arrivo di Cima Sappada, su quello stesso percorso (Sella Valcalda) che a tanti appassionati di mezza età ricorda immediatamente le “incomprensioni” tra Roche e Visentini al Giro 1987. Era un altro ciclismo, più ruspante e spietato. O meno ingessato e programmato.

Si va verso la conclusione della Corsa Rosa con il doppio transito sul Monte Grappa, in una tappa pomposamente definita come “potenzialmente decisiva”, senza però sottolineare che - nonostante il Grappa sia effettivamente molto impegnativo - dall’ultimo passaggio in vetta all’arrivo ci sono trenta chilometri di discesa: insomma, non è certo lo stesso scenario del Monte Lussari della passata edizione. Il giorno dopo, la festa della passerella di Roma chiude Giro e fatiche e assegna la Maglia Rosa definitiva.

Queste le tappe

1. Sabato 4: Venaria Reale - Torino, 136 km

2. Domenica 5: San Francesco al Campo - Santuario di Oropa, 150 km

3. Lunedì 6: Novara - Fossano, 165 km

4. Martedì 7: Acqui Terme - Andora, 187 km

5. Mercoledì 8: Genova - Lucca, 176 km

6. Giovedì 9: Viareggio - Rapolano Terme, 177 km

7. Venerdì 10: Foligno - Perugia, 37,2 km

8. Sabato 11: Spoleto - Prati di Tivo, 153 km

9. Domenica 12: Avezzano - Napoli, 206 km

10. Martedì 14: Pompei - Cusano Mutri (Bocca della Selva), 141 km

11. Mercoledì 15: Foiano di Val Fortore - Francavilla al Mare, 203 km

12. Giovedì 16: Martinsicuro - Fano, 183 km

13. Venerdì 17: Riccione - Cento, 179 km

14. Sabato 18: Castiglione delle Stiviere - Desenzano del Garda, 31 km

15. Domenica 19: Manerba del Garda - Livigno (Mottolino), 220 km

16. Martedì 21: Livigno - Santa Cristina Valgardena (Monte Pana), 202 km

17. Mercoledì 22: Selva di Val Gardena - Passo Brocon, 154 km

18. Giovedì 23: Fiera di Primiero - Padova, 166 km

19. Venerdì 24: Mortegliano - Sappada, 154 km

20. Sabato 25: Alpago - Bassano del Grappa, 175 km

21. Domenica 26: Roma - Roma, 126 km

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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