A stretto Giro - Tappa 7: il peso del tempo

La Maglia Rosa Tadej Pogacar vince la sfida con Filippo Ganna nella cronometro della Foligno-Perugia (40.6 km) conquistando il suo secondo successo personale al Giro d'Italia. Lo sloveno, in ritardo di 47" dal pistard italiano al secondo intermedio, si è scatenato nel tratto finale in salita (Casaglia)

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Se ci si ferma un attimo a riflettere sul tempo, inteso come insieme di secondi, minuti, ore e anni che ineluttabilmente si succedono senza sosta, è quasi inevitabile spaventarsi e sentir crescere, più o meno forte, una certa sensazione di angoscia. La nostra esistenza non può infatti che uscire ridimensionata dal raffronto con qualcosa di così esteso, qualcosa di cui non possiamo immaginare i confini, che ci contiene come un grande cappello di cui non possiamo intravedere i lembi. Il tempo è una zavorra sia per l’anima che per il nostro fisico, un peso che possiamo provare ad ignorare ma che, se si rallenta e ci si guarda attorno, notiamo esser sempre lì, immutato e immutabile, inscalfibile e gravoso. Pensare di lottare contro di esso, di sfidarlo è di fatto un’eresia, eppure nel ciclismo c’è chi puntualmente ci prova e lo fa con dei tentativi ad hoc (le cronometro) nei quali, nonostante si conosca già l’esito, ci sono squadre e aziende che investono ogni anno decine di migliaia di euro. In cosa? Materiali, studi scientifici e posizionamenti in sella che, uniti alla forza umana delle gambe, possono alla fine aiutare l’uomo, in simbiosi con la propria bicicletta, a rubare su distanze di 10, 20, 30 o 40 chilometri anche solo un secondo a quell’enorme massa informe. In pratica, all’interno di una guerra impossibile da vincere, portare a casa una piccola, momentanea ma comunque grandissima soddisfazione. Si pedala quindi per infilarsi nelle pieghe del tempo, per sottrargli sostanza e non sentire il suo peso opprimente. Si pedala perciò per la leggerezza, quello è il fine ultimo, ma per raggiungerlo bisogna sudare parecchio e trovarsi nelle giuste condizioni, pena, al contrario, sentire i suoi tentacoli avvinghiarsi e i propri gesti farsi ancor più farraginosi. È stato così, ieri, per Einer Rubio, Juanpe Lopez, Lorenzo Fortunato e Geraint Thomas, tutti corridori che, schiacciati dalla lotta contro il peso del tempo, sono stati costretti a battere affannosamente in ritirata lasciando per strada margine prezioso. Al contrario invece, un ottimo Dani Martinez, un redivivo Ben O’Connor e i positivi Antonio Tiberi, Thymen Arensman e Luke Plapp (i tre che hanno recuperato più posizioni nei piani alti della generale del Giro), hanno saputo mulinare con buona cadenza lunghi rapporti e trovare in salita il ritmo giusto per recuperare molto del terreno perduto nelle scorse giornate. Nessuno di loro, tuttavia, è stato in grado di amministrarsi e contrastare lo scorrere delle lancette come Tadej Pogacar, campione di potenza (ancor più di Filippo Ganna, 2° e battuto dallo sloveno per 17 secondi) e contemporaneamente di agilità nella crono di Perugia dove ha legittimato ancor di più la sua maglia rosa e il primato in classifica generale. Con una performance in crescendo, sublimata da un’ottima scalata dell’erta conclusiva, “Pogi” è sembrato quasi scherzare col cronometro tanto pareva inossidabile la sua sicurezza ed efficace la sua marcia aerodinamica. Il suo volto all’arrivo, seppur evidentemente affaticato, in fondo tradiva il sollievo di una persona che non solo non ha percepito il tempo come una presenza incombente e minacciosa ma che, addirittura, del suo scorrere ha potuto servirsi e bearsi. Di fronte a tale risultato, viene quasi da pensare allora che il tempo forse, vedendo i suoi 25 anni e quella classe zampillargli dalle gambe, abbia questa volta davvero deciso, per il momento, di schierarsi dalla sua parte.

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Le maglie della giornata

  • Maglia Rosa, leader della Classifica Generale -Tadej Pogacar (UAE Team Emirates)
  • Maglia Ciclamino, leader della Classifica a Punti - Jonathan Milan (Lidl-Trek)
  • Maglia Azzurra, leader del Gran Premio della Montagna - Tadej Pogacar (UAE Team Emirates)
  • Maglia Bianca, leader della Classifica Giovani, nati dopo il 01/01/1999 - Lucas Plapp (Team Jayco AlUla)
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Statistiche


  • Seconda vittoria al Giro per Tadej Pogacar dopo Oropa. E’ il primo atleta che vince in Maglia Rosa dal 2021, quando Egan Bernal si impose a Cortina d’Ampezzo.
  • Solo 2 atleti in questo secolo sono stati in grado di vincere una tappa in linea e una cronometro nelle prime 7 frazioni di un Giro: Filippo Ganna nel 2020 (cronometro di Palermo e Camigliatello Silano) e Tadej Pogacar quest’anno (Oropa e cronometro di Perugia).
  • Tadej Pogacar è il primo atleta che vince in Rosa nel giorno del “compleanno” della maglia, introdotta il 10 maggio 1931.
  • Luke Plapp è il primo australiano in Maglia Bianca da Jai Hindley (2020).
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