di Jacopo Altobelli
09 October 2022

Filippo Ganna ce l'ha fatta: è suo il nuovo Record dell'Ora

Nel velodromo di Grenchen, in Svizzera, pedalando a una media di oltre 56km all'ora, il superatleta azzurro ha battuto il precedente record dell'ora, scrivendo una pagina immensa di storia del ciclismo

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Foto KASK/Samo Vidic

Alla vigilia aveva detto: "Un metro è sufficiente". Ed era vero, sarebbe bastato un metro in più per stabilire il nuovo Record dell'Ora, che è appunto la distanza maggiore percorsa in bicicletta in un'ora di tempo. E invece Filippo Ganna non si è accontentato di un metro, ma ha superato di oltre un chilometro la distanza precedente, macinando 56 km e 792 metri nella sua ora di pedalata che rimarrà nella storia del ciclismo di tutti i tempi. Immenso.

Con questa prova Top Ganna non solo è riuscito a polverizzare il record di 55,548 km stabilito ad agosto dal britannico Daniel Gigham, ingegnere e collaudatore della stessa squadra di Ganna la Ineos Grenadiers, ma ha battuto anche il record di Chris Boardman, realizzato nel 1996 ma non riconosciuto ufficialmente perché realizzato con una bici particolare non ammessa.

Particolare (ma riconosciuta dagli standard UCI) era senz'altro anche la bici di Filippo Ganna, una Pinarello Bolide F HR 3D, realizzata con tecnica di stampa tridimensionale usando una lega di alluminio, chiamata Scalmalloy di derivazione aeronautica. Una bici speciale, quindi, dall'aerodinamica studiata fin nei minimi dettagli, ma ammessa dal regolamento. Una bici dal costo di circa 75 mila euro che è stata realizzata in soli tre esemplari che sabato 8 ottobre erano tutti presenti al velodromo di Grenchen, in Svizzera, pronti a servire alla Storia per questo record grandioso.

Anche casco e visiera di Filippo non potevano essere da meno. Forniti da KASK, il casco Aero Bambino Pro Evo e la visiera Aero Pro hanno contribuito a loro volta a rendere ancora più aerodinamica la prestazione record di Ganna.

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Dopo lo scoccare dell'ora, Ganna non ha avuto nemmeno la forza di esultare. Ma ci hanno pensato gli altri ragazzi della Nazionale Italiana a festeggiarlo, abbaracciandolo e alzandolo in trionfo per manifestare tutta la loro gioia e il loro supporto.

Ringrazio a tutti – ha detto Filippo Ganna, visibilmente commosso -. Il supporto avuto è incredibile. Oggi ho raggiunto questo obiettivo impensabile per me all’inizio della giornata. E’ la giusta soddisfazione per tutti questi mesi di lavoro. Questa mattina pensavo di battere il record anche solo di un metro, ma durante la gara mi sono reso conto che stavo andando oltre ogni aspettativa. Adesso è il momento di recuperare. Il momento più difficile? Negli ultimi cinque minuti. Sentivo le gambe pesanti. Soffrivo e non ho avuto la forza per arrivare ai 57 km/h”.

Un obiettivo, quello del 57 km/h che potrebbe rimanere in serbo per un nuovo tentativo tra qualche mese, dopo aver recuperato.

‘Avere un italiano detentore del record dell’ora è un onore per il ciclismo e lo sport italiano. - ha commentato il presidente di Federciclismo, Cordiano Dagnoni, presente a Grenchen per supportare l'atleta azzurro - Filippo Ganna scrive il proprio nome in un elenco che, per quanto riguarda i corridori italiani, può vantare nomi del calibro di Giuseppe Olmo, Fausto Coppi, Ercole Baldini, Maria Cressari e Vittoria Bussi. A questi voglio aggiungere anche Francesco Moser, che con le sue imprese a Città del Messico ha aperto una nuova era in questo tipo di esercizio, basata su una preparazione fisica mirata, attenzione ai particolari, cura dei materiali.

Elementi, questi, che sono alla base anche del successo di Filippo Ganna e del suo Team".

"I miei complimenti, a nome di tutto il movimento ciclistico italiano, - ha continuato il numero uno della Federazione - vanno per questo, oltre che all’atleta e allo stesso team, ai tecnici a cominciare da Marco Villa, a tutto lo staff ed anche al partner tecnico della Nazionale, Cicli Pinarello, orgoglio e vanto dell’industria italiana nel mondo, in grado di allestire una bicicletta frutto delle più avanzate tecniche ingegneristiche. Credo che il lavoro e la ricerca alla base di questo record rappresentino la migliore testimonianza delle grandi potenzialità che il nostro Paese è in grado di esprimere in campo sportivo, scientifico e industriale".

"Un risultato - conclude Dagnoni - che premia, infine, un campione esemplare, un uomo serio e amante del proprio lavoro, un grande talento che con le sue imprese e il suo esempio rappresenta una ricchezza di tutto lo sport italiano.’

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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