di Mario Ciaccia
04 September 2023

ILCOSO di Miss Grape porta un sacco di cose! Il nostro test

Serve per caricare il manubrio come la groppa di un asino, senza che borse e accessori si accumulino uno sopra l'altro e lasciando in pace i cavi. Quindi funziona a due livelli: da un lato è come se espandesse il manubrio, dall'altro ottimizza il fissaggio della borsa anteriore. Qui trovate test e prezzo

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Il kit ILCOSO completo di barra superiore e borsa, qui montato su una pregevole Yeti "pittata" da Cento Cenesio. ILCOSO costa 128 euro senza la borsa, che va scelta tra diversi modelli. Quella in foto è la Trunk 16, è la più grossa e costa 66 euro.

Abbiamo un amico che è ossessionato dalla pulizia del manubrio. Lo vuole nudo e crudo. Non ci mette neanche il ciclocomputer. Il GPS lo tiene appeso allo zaino e, per consultarlo, si fa venire il torcicollo. Se siete come lui, non leggete questo articolo. Qua si parla di come sovraffollare l'avantreno della bicicletta con tutto quello che vi viene in mente, nella maniera più razionale che abbiamo mai visto finora: con un coso della Miss Grape che si chiama ILCOSO.

PERCHé CI PIACE

Miss Grape si riferisce a due creature: una è Viola, la figlia del titolare, nata in periodo di vendemmia; l'altra è l'azienda veneta specializzata in borse bikepacking, nata nel 2012. Ci piace perché nasce da una persona estrosa, coinvolgente, amante della vita: Michele "Il Nure" Boschetti ("amo la neve, la musica, il rumore della pioggia sulla tenda, il respiro di mia figlia, la pasta alla carbonara, il gelato al pistacchio, pedalare di notte e vedere l'alba", si legge sul sito missgrape.net), che ha realizzato da sé i prodotti che gli servivano nei suoi viaggi in bicicletta. Sapete come succede, no? Da praticante sul campo, hai determinate esigenze che i materiali in commercio non soddisfano, per cui ti fai le borse da te. Vengono bene, piacciono, diventa il tuo lavoro e lo fai con una passione che i clienti riescono a percepire. All'inizio era un fervido sostenitore delle borse non stagne (per questioni di traspirabilità) ma, adesso, la sua gamma è praticamente tutta waterproof.

Il Nure (a destra) ci mostra la sua gamma, al Bike Festival 2016.

Nonostante Il Nure sia un romantico entusiasta, i prodotti sono più da ingegnere che da poeta. Sono anche costosi, ma con la giustifica, nel senso che valgono il prezzo. Detto ciò, parliamo di 'sto coso. Anzi no, prima guardatevi questa foto, che riguarda uno degli ultrabiker sponsorizzati da Miss Grape:

Lui è Sofiane Sehili, uno degli ultrabiker più tosti, noto come "l'Uomo che non dorme mai". 

Eppure in questa foto, scattata durante la Silk Road Mountain Race del 2022, è in accappatoio, sul lettone di un albergo. Troviamo geniale che Miss Grape abbia messo proprio questa sul sito, dove parla dei suoi ambassador. Per la cronaca, Sufiane quella gara l'ha vinta: 1.900 km in sette giorni e cinque ore.

MA VENIAMO A NOI

Perché si chiama ILCOSO? "ILCOSO è quella cosa a cui attacchi le cose - spiega il Nure sul sito - lo abbiamo iniziato a sviluppare anni fa e, non sapendo ancora come chiamarlo, nella cartellina del computer era indicato come Il Coso. Alla fine, abbiamo deciso di chiamarlo così...". Abbiamo chiesto di provarlo anche per vedere come avrebbe risolto l'organizzazione di uno degli avantreni più affollati della Storia, il mio. Ho due problemi.

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Il primo riguarda il manubrio. Ho una e-bike, quindi oltre alla borsa ad attacco rapido e al GPS sono costretto a usare anche il display. I tre elementi sono in conflitto, perché non ho spazio longitudinale.

ILCOSO risolve entrambi i miei problemi: permette di spostare in avanti sia GPS e attacco della borsa a sgancio rapido, sia la borsa "bikepakka". Ma quanto è bella quella Yeti?

Oserei sostenere che nessuno abbia un manubrio demenzialmente sovraffollato come il mio, ma va bene così. Provare ILCOSO su questo, infatti, è interessante: se risolve i miei problemi, allora li risolve a tutti! Si può anche dire, paradossalmente, che Miss Grape (Miss Grappolo) eviti di farmi appendere la borsa al manubrio come fosse un grappolo. Il montaggio è facile: ci sono riuscito da solo e penso di essere una delle persone più impedite al Mondo. Però va studiata bene la situazione, perché questo supporto è regolabile, per adattarsi a tutte le situazioni di cavi/tubi che si trovano sotto ai vari manubri. E non è immediato capire cosa vada bene per ciascuno di noi.

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La confezione è semplice ma intrigante: una scatola di cartone grosso, bella solida.

All'interno c'è pochissima plastica. Il QR Code è lo stesso di prima.

Il supporto è realizzato in poliammide PA6 tenacizzato, scelto per le sue doti di robustezza, leggerezza ed elasticità. La barra invece è in alluminio anodizzato. Il tutto si monta con 8 viti M4 per brugole da 4: quattro da 20 mm e quattro da 16. I filetti femmine sono annegati nel poliammide. Il montaggio è possibile su pieghe in alluminio o fibra di carbonio, con diametro di 31,8 mm. Le finiture sono elevate, la qualità notevole, il prezzo quindi giustificato (128 euro). Il montaggio è facile, non siamo alla presenza di quelle manifatture molto rigide in cui è difficile allineare i vari componenti per poterli avvitare senza bestemmiare. Giocando con i morsetti in dotazione (piccoli e lunghi) è possibile scegliere tra tre allestimenti: la sola barra, la sola borsa, tutti e due. Cosa ci va sulla barra? Cosa c'ho fatto io l'ho già detto, ma avrei potuto metterci, in alternativa, lo smartphone o il faro. Gli spazi a disposizione sono tre. Se vi interessa soltanto la barra, il montaggio è elementare.

Ecco, questa è la mia bicicletta dopo la cura Miss Grape. Ho risolto il problema del sovraffollamento da manubrio. Certo, adesso la borsa a sgancio rapido sta a sinistra e il GPS a destra: i maniaci della simmetria potrebbero non dormirci di notte. Ma Piazza del Duomo di Firenze è bellissima proprio perché è asimmetrica! 

Va usato più cervello, invece, nel caso che questo coso vi serva anche per appendere la borsa da bikepacking, che non deve superare i 3 kg di peso e i 19 cm di diametro. La garanzia è di tre anni.

L'oggetto è lo stesso. Ma, per mostrarvi le prime modalità di regolazione, abbiamo montato il morsetto inferiore prima in un senso, poi nell'altro.

La soluzione in alto, che chiameremo A, va utilizzata nel caso il vostro attacco manubrio superi i 60 mm di lunghezza. Altrimenti, fate come si vede in quella in basso, la B. Cosa succederebbe se mettessimo il morsetto in modalità B su un attacco da oltre 60 mm? Avremmo il peso della borsa più a sbalzo verso il mozzo della ruota anteriore, peggiorando la guida. E se facessimo il contrario, ovvero la A su un attacco corto? Strizzeremmo i cavi.

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Modalità A, per attacchi manubrio lunghi.

Devo però dire che non sono regole ferree tipo che è meglio non passare con il rosso o che non bisogna spezzare gli spaghetti. Nel mio caso, ho un attacco manubrio da 80 mm, ma mettere il morsetto in posizione A non mi ha impedito di molestare i cavi e i tubi, per cui l'ho girato in posizione B. L'ho detto, ho davvero troppa roba là sotto (e anche sopra, mi sa). L'altra questione riguarda il posizionamento della piastra a cui va fissata la borsa. Il motivo è sempre quello: convivere con gli spaghetti di cavi/tubi che stanno là davanti.

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Qua non ci sono regole, ma vanno fatti esperimenti in base alla bicicletta in nostro possesso. La scelta è tra fissare la piastra così...

Il risultato è sconcertante e potrebbe offendere i puristi della bicicletta essenziale e leggera, ma vi assicuro che questo coso può rendere felici molti viaggiatori.

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Adesso basta mettere le fettucce ed è fatta. Ma mi sa che in foto non si capisce bene il percorso, per cui tanto vale mettere il disegno che compare sul sito di Miss Grape.

Montare la borsa è incredibilmente rapido, rispetto agli altri sistemi, perché il supporto resta fisso e basta agganciare e sganciare con due clip il malloppo. Troppo semplice? Mancano, per dire, le fettucce trasversali, a supporto di quelle longitudinali. Il timore è che il bagaglio si muova, durante le discese accidentate, ma non abbiamo ancora avuto modo di verificarlo. Basandoci sulla fiducia, ovvero sulla cura e la qualità dei prodotti Miss Grape, in teoria dovrebbe funzionare proprio così: semplice ma efficace.

Il montaggio, sulla carta, è piuttosto rapido, direi una ventina di minuti, ma dipende molto se si azzecca o meno la configurazione giusta per i cavi/tubi sotto al manubrio. Mi azzarderei a pensare che, con un totale di quattro combinazioni di posizionamento di morsetto e piastra, aggiungendo la rotazione del supporto verso l'alto, sia possibile soddisfare qualsiasi situazione.

Il montaggio finale. GPS, display, borsa fotografica a sgancio rapido, borsa da bikepacking da 16 l. Va detto che in Miss Grape sono più bravi a "pettinare" il bagaglio, il mio esteticamente fa schifo, ma è sorto anche un altro problema.

La Trunk 16 dichiara tre litri di capacità in più rispetto alla borsa Vaude che uso di solito, ma è stretta e lunga e la mia tenda biposto da 2,6 kg non ci entra. Quando si compra una borsa a tubo, limitarsi all'informazione dei litri non basta per capire se fa al caso nostro. Per fare la foto sopra ho inserito una tenda monoposto da 1,6 kg e un materassino gonfiabile da 700 grammi. Nulla vieta si usare il supporto con una borsa diversa, purché, secondo la Casa, non superi i 19 cm di diametro: e la Trunk 16 dichiara già 18 cm. In realtà, andando a misurare, la Trunk 16 è risultata 14 cm, contro i 17 della mia Vaude.

Ma la prova? 

La prova corretta sarebbe dare quel catafalco a un downhiller e farlo scendere giù a manetta dalla Caprazoppa di Finale Ligure. O forse no, sarebbe esagerata, nessuno fa certe cose con l'assetto da bikepacking. Comunque volevamo provare ILCOSO il più in fretta possibile, per cui ci siamo limitati a un giro in campagna, scendendo da una scalinata più volte per vedere cosa succedeva. Ciò su cui eravamo più scettici era quel semplice fissaggio con due fettucce longitudinali, ma la borsa è rimasta ferma al suo posto. Altra cosa: abbiamo montato il morsetto in modalità B su un attacco manubrio lungo 80 mm, quindi spostando il peso molto in avanti, ma è andata bene, la bici si guidava senza problemi, esattamente come nelle precedenti uscite con la borsa Vaude appesa proprio sotto. Di sicuro questa prova andrà approfondita affrontando una lunga discesa in montagna.

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