Strade Bianche del Garda

Non scopriamo certo oggi come il lago di Garda e le sue zone limtrofe siano un paradiso per tutti gli sport, in cui acqua, terra e vento giocano un ruolo fondamentale per rendere esclusive discipline sportive e attività che si svolgono. Circoscrivendo la lode al solo panorama ciclistico, la novità decisamente apprezzata da granfondisti e cicloturisti lo scorso weekend è stata la Strade Bianche del Garda: tre differenti percorsi da 50, 70 e 100 chilometri, di cui la sola distanza media in modalità race per sfrenati agonisti, le altre vissute invece come pedalate senza affanni, per il solo piacere di gustarsi in spensieratezza percorsi e paesaggi. Che sono davvero notevoli, scenari mozzafiato incastonati tra dislivelli ragionevoli su terrazze spesso a ridosso del Benaco, impreziositi dalla giornata di sole. Centro nevralgico della manifestazione, che ha richiamato all'incirca 600 iscritti, è stata la bellissima Bardolino e il suo lussureggiante lungolago, da cui le prove hanno preso il via per poi perdersi nell'entroterra. La 70 km race, a cui noi di Ciclismo.it abbiamo preso parte, con classifica dedicata anche alle mountain bike rispetto a quella specifica per bici da corsa e gravel, era caratterizzata da 24 settori di sterrato, alcuni più impegnativi per le pendenze e il fango delle piogge della vigilia, altri più veloci e scorrevoli, nonché completamente asciutti. Dopo il via, una volta imboccata la direzione sud per inoltrarsi nei comuni di Lazise, Castelnuovo del Garda e Bussolengo, il tracciato puntava nuovamente verso Bardolino ripercorrendo al contrario il percorso fatto all'andata: dove prima si scendeva ora si saliva. Poi via in direzione Calmasino, Pastrengo lambendo il Parco Natura Viva, Sandrà, Pacengo e Colà, per reinserirsi nella stessa Calmasino nel percorso iniziale, ma in direzione opposta e tagliare il traguardo su una rampa posta al di sopra di Bardolino, in prossimità dell'azienda agricola Costadoro. Un anello eccitante anche per i più competitivi, ma per restare davanti sino all'epilogo occorreva una dote di watt e di sensibilità alla guida non comune a tutti i granfondisti.

Per chi invece ha optato per la distanza più lunga, il tracciato spaziava in lungo e in largo attraverso le moltissime strade bianche del Garda sfociando più a sud sino a Valeggio sul Mincio, sconfinando in Lombardia a Monzambano (provincia di Mantova), per poi rientrare nel Veronese, raggiungendo Sommacampagna e Bussolengo, con passaggio "chic" a Borghetto sul Mincio, che col suo borgo storico pullula quotidianamente di turisti. Il percorso da 50 km, creato per chi ha voluto gestire la pedalata in tranquillità e senza fretta, rimaneva su Bardolino e i Comuni limitrofi di Cavaion Veronese, Pastrengo e Lazise, spaziando anch'esso sulle colline moreniche circostanti il lago di Garda con magnifici panorami che hanno valorizzato ancora di più il tour sui pedali, seguendo una traccia GPS accuratamente preparata. Alla fine premiazioni (erano in palio i titoli nazionali gravel delle varie categorie Acsi) e un piatto di pasta per tutti. L'appuntamento, che gli organizzatori si augurano diventi un'abitudine per gli appassionati, è già all'edizione 2024.