Da qui si ricomincia la discesa fino al centro visite del Portillo, dove si trovano informazioni sul Parco e sulle attività disponibili. In questo punto si incrocia la TF-21, che noi prendiamo prima in direzione nord, per rientrare verso il punto di partenza e completare il primo anello del giro. Anche questo tratto è molto panoramico e bello da pedalare perché, con 30 km di curve libidinose, copre un dislivello di 2.300 m, finendo nella verdissima Valle de la Orotava. La cittadina di Orotava merita assolutamente uno stop per una passeggiata tra gli edifici antichi, monumenti e giardini lussureggianti. Curiosate nei cortili e alzate il naso per osservare i balconi in legno che decorano le facciate delle case, una peculiarità del posto che potete approfondire visitando la Casa de los Balcones del XVII secolo. A quel periodo risalgono anche le tradizioni legate alla celebrazione della Settimana Santa, quando le piazze vengono decorate con tappeti di fiori e disegni fatti con le variopinte terre vulcaniche. In una delle piazze ombreggiate da grandi palme vedrete il monumento dell’alfombrista, l’artista che realizza i tappeti di sabbia con le terre colorate del Teide. Si dice che il Comune di Orotava sia il più alto e il più ripido della Spagna, essendo esteso dalla cima del Teide fin quasi al mare. Rientriamo a Puerto de la Cruz, per poi ripartire con il secondo anello, ripercorrendo all’alba in salita il primo tratto settentrionale della TF-21, per poi proseguire fino alla fine della strada. Passato l’incrocio con la TF-24, a quota 2.040 m, inizia uno dei tratti più spettacolari, dove i colori, le formazioni di roccia e le forme del terreno lasciano senza parole. Qui la strada si snoda vicino alle Cañadas del Teide, due grandi depressioni che formano la caldera di 17 km di diametro, dominate dal Pico del Teide e dal Pico Viejo. Il paesaggio è ampio, battuto dai venti, con una visione aperta su tutte le formazioni. La strada ha lunghi tratti rettilinei che ricordano la Route 66 americana quando attraversa il Gran Canyon. Nel punto più vicino alla cima del vulcano c’è la stazione di partenza del Teleferico, la funivia che in 8 minuti porta alla piattaforma panoramica La Rambleta a 3.555 metri di quota. Da qui partono tre sentieri segnati che, in meno di 30 minuti, portano sulla vetta (3.718 m, il più difficile), sul Mirador de la Fortaleza a 3.534 metri o al di poco inferiore Mirador de Pico Viejo. Informatevi sempre sull’apertura della funivia (www.volcanoteide.com, tel +34922010444), perché spesso la chiudono a causa del forte vento o del cattivo meteo. In questo caso, se siete amanti del trekking, potete scegliere di fermarvi un giorno per immergervi nella natura, conquistando la cima a piedi. Sua Maestà il Teide è un capolavoro della natura spuntato dall’Oceano millenni fa ed ha una tale varietà di paesaggi, chicche geologiche e curiosità ambientali da essere un sito UNESCO e uno dei Parchi Nazionali più visitati al mondo. Anche se ci troviamo alla stessa latitudine di Nuova Delhi, la cima del Teide è quasi sempre ricoperta di neve. Il vulcano da sempre ispira racconti e leggende, da cui nascono vari soprannomi. I Guanci, primi abitanti delle Canarie (di razza bianca e civiltà evoluta, biondi e con gli occhi blu: nonostante siamo in Africa, qui non c'è mai stata una popolazione di colore), lo chiamavano Casa del Diavolo; Plinio il Vecchio, che ne aveva sentita la descrizione dal Re Giuba II di Mauritania, l’aveva ribattezzato Nivaria, mentre oggi è chiamato con simpatia Pan di Zucchero. Per la sua stazza in posizione solitaria nel mezzo del mare, veniva utilizzato dai grandi navigatori come riferimento per tenere la rotta verso sud nell’Oceano Atlantico.