Pensando alla sostenibilità, esiste anche una alimentazione più in linea con queste tematiche? Che prodotti scegli tu, per rispettare di più l’ambiente?
"Sicuramente esiste anche a tavola (o in formato barretta) una gamma sempre più ampia di prodotti che rispettano l’ambiente a partire dalla coltivazione di materie prime, meglio se locali, e che hanno un packaging riciclabile o minimizzato. La cosa migliore sarebbe ovviamente prodursi da soli il cibo da portarsi mentre si pedala, ma è anche vero che questo richiede più tempo, e non sempre è possibile. Dunque non vanno demonizzate le cosiddette “barrette”, ma è meglio sceglierle di marche che promuovono l’uso di prodotti provenienti da una agricoltura equa e incarti minimi, che dobbiamo sempre ricordare di buttare in modo differenziato, se possibile, o comunque mai per terra. Anche riempire la borraccia da fontane e sorgenti è un bel gesto, invece che acquistare bottiglie di acqua minerale. Io ho la fortuna di aver conosciuto la realtà della marca Alce Nero, una azienda italiana impegnata dal 1978 nel produrre cibi frutto di un’agricoltura che rispetta la terra e le persone. Realtà che oggi unisce più di mille agricoltori italiani e oltre diecimila piccole imprese agricole familiari del Centro e Sud America, e chemi supporta come sponsor in diversi progetti. Anche il consumo di carne è un tema delicato quanto importante: io personalmente non ne mangio da diversi anni, mentre consumo molti legumi, ma in generale penso che qualsiasi prodotto vada comprato dove è nota la provenienza e, nel caso degli allevamenti, la sostenibilità e sanità di essi".
Quale paesaggio non vorresti mai che scomparisse, soprattutto tra quelli più cari ai cicloturisti?
"Non saprei sceglierne uno, per me ogni ambiente è da valorizzare e conservare, e soffro molto nel vedere quando questo non succeda. Ho iniziato ad approfondire la tematica ambientale non da molto tempo, e devo dire che mi crea non pochi problemi la consapevolezza di ciò che succede al nostro Pianeta. Il Mato Grosso è un esempio di ampia distruzione, di imposizione violenta dell’uomo sulla natura, di difficile gestione di un ambiente incredibile per la vegetazione e per le specie animali presenti. Dunque, non sarei pronta a sacrificare nessun paesaggio, a partire da quello canavesano, che per me è casa".
chi sceglieresti come compagno per un giro in bici fra i personaggi più sensibili alle tematiche ambientali?
"Sceglierei Brad Pitt per chiacchierare con lui dei suoi tanti progetti come icona green, e Leonardo di Caprio per congratularmi per la sua partecipazione al documentario Before the Flood, che consiglierei a tutti di vedere".
Quali parti del mondo non ancora percorsi hai nei tuoi sogni ciclistici?
"Non saprei in quale ordine di importanza, perché in realtà non avrei preferenze, ma prima o poi vorrei riuscire a percorrere in bici la via della Seta, l’America del Centro e Sud, così come anche l’intera Africa, anche se purtroppo per motivi politici ora non è possibile".
I tuoi prossimi programmi?
"Innanzitutto un po’ di vacanza, senza rinunciare del tutto alla bici. In buona compagnia partirò per la regione della Bretagna, in Francia. Ma il progetto più a lungo termine che mi piacerebbe concretizzare è essere presente alla conferenza sull’ambiente Cop30 che si terrà nel 2025 a Belem, in Amazzonia. Farò di tutto per esserci!".