Il giorno seguente il viaggio inizia: pioggia e vento contro, vabbé passerà…purtroppo il brutto tempo ci accompagnerà fino a Parigi. Arrivati davanti al famoso molo di Brighton decidiamo di andare a visitare l’acquario, sperando che il tempo migliori, ma non saremo accontentati. Percorriamo la ciclabile lungo la costa e la bellezza dei luoghi ci fa dimenticare che stiamo pedalando sotto l’acqua; proseguiamo con il sorriso fino alla nave che ci porterà a Dieppe, in Normandia, in tarda serata.
Raggiunta la Francia decidiamo di seguire l’Avenue Verte (la ciclovia segnalata fino a Parigi) il primo giorno lo passiamo quasi all’asciutto senza vedere il sole.
Il percorso è tutto pianeggiante in mezzo alla campagna; una parte della ciclabile è stata ricavata da una ferrovia dismessa, troviamo una stazione trasformata in ristorante dove mangiamo gallette e beviamo sidro. Arrivati a Forges Les Eaux montiamo le tende e ci prepariamo per la prima notte in campeggio.
Il viaggio continua in parte su ciclabile e in parte su strade poco trafficate con qualche saliscendi. Raggiungiamo Gournay en Bray, dove un temporale improvviso decide per noi che ci fermeremo a dormire in albergo. Appena sistemati in hotel, cambia il tempo ed esce il sole. Domenica mattina ripartiamo verso Dangu, passando prima da Saint Germer de Fly, dove l’imponente abbazia merita una visita, per pranzo facciamo una sosta dal Castello di Gisors, percorriamo strade immerse nella natura. Francesco il nostro piccolo eroe di 9 anni, pedala più forte di tutti noi (è l’unico senza bagagli).
Raggiunto Dangu ci fermiamo al campeggio comunale dove abbiamo a disposizione un intero campo da calcio come piazzola per montare le nostre tende. Scopriamo che domenica tutti i negozi sono chiusi, anche l’unico supermercato a pochi chilometri. Per fortuna il gestore del camping decide di andare a casa e regalarci un litro di latte e qualche bustina di tè per la colazione del giorno dopo. Alla sera arriva un simpatico croato con un “barbecue su ruote’’ e cucina hamburger e costine di maiale per tutti. Durante la notte inizia a piovere e inizialmente il ticchettio della pioggia sembra piacevole, ma la mattina, quando è il momento di smontare le tende e rimontare le borse, l’odio verso la pioggia inizia a salire.
Proviamo a ritardare la partenza ma, visto che il cielo è inclemente decidiamo di partire, non potrà piovere sempre: ci sbagliavamo! Fino all’arrivo a Cergy non smetterà.
Dopo pochi km dalla partenza, Francesco (il piccoletto) dice di aver visto un supermercato: gli diamo fiducia e torniamo indietro, per fortuna lo abbiamo ascoltato: compriamo pane, brioche e riso in busta (ci salverà varie volte durante questo viaggio). Anche oggi percorriamo strade poco trafficate, i paesaggi sono bellissimi, peccato viverli con il brutto tempo. Dopo le prime quattro ore di acqua decidiamo di fermarci a mangiare e, dopo alcuni km senza trovare nessun centro abitato, ci fermiamo sotto una pensilina dell’autobus, montiamo i fornelli e “cuciniamo” il riso in busta. Vi posso assicurare che è il miglior riso che abbiamo mai mangiato e Loris e Davide finiscono tutte le scorte. Dopo il pranzo ripartiamo, sempre accompagnati dalla pioggia, ma Loris per una distrazione cade, rompendo il portapacchi. Grazie alla mia mania dei ricambi, riusciamo comunque a sistemarlo, finché a Cergy, in un Decathlon, ne compriamo uno nuovo. Qui ci sono un buon numero di alberghi di catene economiche e troviamo una lavanderia dove asciugare l’abbigliamento fradicio.