Milano capitale del Bike Sharing. Oltre 16mila bici invadono la città

Con l'ingresso degli operatori Free Floating Mobike e Ofo, il capoluogo lombardo punta a cambiare la cultura della mobilità privilegiando le due ruote
Chi non ama le due ruote la definisce una vera invasione. I ciclisti, probabilmente la vivo come una grande festa. Le biciclette stanno definitivamente conquistando Milano. Grazie al bike sharing.
A segnare la via verso il deciso rilancio in Italia della bicicletta come mezzo di trasporto proprio il capoluogo lombardo che già da almeno 5 anni ha scoperto di essere una delle città più “bike frendly” d'Europa.
Certo, la strada da compiere per arrivare avvicinarsi agli standard olandesi, inglesi o delle città tedesche, è ancora tantissima, ma l'elemento più incoraggiante è che tra i cittadini si è insinuata una cultura ciclistica che prima pareva smarrita. La due ruote non è più intesa soltanto come uno strumento per lo sport e il tempo libero, ma piuttosto come un mezzo di trasporto “light” e versatile. Basti pensare che, secondo una statistica del Comune di Milano, lo scorso anno un milanese su 5 ha lasciato a casa l'auto per recarsi al lavoro in bici. I nuovi sistemi di bike sharing a flusso libero (free floating) introdotti a Milano e a Firenze non sono che l'avanguardia di una nuova modalità di movimento che si estenderà anche in altre città italiane.
Di questo si deve dire grazie soprattutto al bike sharing che può essere considerato come un aperitivo, capace di stimolare la fame. L'assaggino che ha fatto assaporare il gusto e le comodità della bicicletta per gli spostamenti in città.
Non a caso, nei giorni scorsi il sindaco di Milano Giuseppe Sala, salutando il completamento del sistema di bike sharing milanese – con la dotazione di 16.650 biciclette gestite da tre operatori – ha sottolineato: “non possiamo prenderci in giro, gli unici strumenti per combattere lo smog sono il è potenziamento dei mezzi pubblici e l'uso delle biciclette”.
Il sindaco di Milano ha colto l'occasione per fare il punto sulla situazione della rete ciclabile in città: “Ora a Milano ci sono più di 16mila bici utilizzate per lo sharing, tra le oltre 4500 di BikeMi e le circa 12mila a flusso libero. Arrivati a questo punto credo che per un annetto dobbiamo fermarci". Ma poi ha annunciato: "diversi Comuni dell'area metropolitana, soprattutto quelli in cui già arriva la metro, hanno chiesto di estendere il servizio. Faremo probabilmente un nuovo bando proprio per l'area metropolitana”.
La bicicletta è di moda per gli spostamenti nella città. E i tre servizi di bike sharing oggi disponibili sul territorio sembrano coprire le diverse esigenze dei cittadini.

Il primo è stato il BikeMi

Il più tradizionale dei servizi è il Bike Sharing BikeMi (oltre 25mila abbonati nel 2016), che viene offerto attraverso una rete di quasi 300 stazioni fisse. Le biciclette a disposizione sono 4650 e garantiscono un servizio che muove quasi 22mila persone al giorno Il Comune di Milano ha previsto nuovi investimenti con la prossima introduzione di 150 biciclette elettriche dotate di seggiolino per bambini.

La vera novità, il Bike Sharing a flusso libero

Rappresentano la vera rivoluzione per Milano. Sono le biciclette gialle, o quelle grigio arancio che da circa un mese hanno invaso la città di Milano. Due gli operatori selezionati dal Comune con un bando pubblico: Mobike (bici grigio-arancio) e Ofo (bici gialle), mettono in campo rispettivamente 8000 e 4000 biciclette. Non senza qualche problema.

Alta tecnologia in campo per la mobilità

Il principio di questa formula è quello che le biciclette sono disponibili liberamente in città, senza alcuna stazione. Possono essere prelevate utilizzando una App che riconosce la bicicletta (tramite un segnale Gps) e la sblocca permettendone l'uso con una tariffa compresa tra i 20 e i 50 centesimi per mezzora.
Il vantaggio di questo sistema è che le biciclette sono potenzialmente disponibili ovunque (possono essere ricercate attraverso un sistema Gps presente sulle App dei due operatori). Una volta arrivati a destinazione, è possibile parcheggiarla nelle rastrelliere pubbliche (a Milano sono 8.500) oppure sulla strada, nei punti in cui non è di intralcio né al traffico né ai pedoni.
Ed è proprio questo l'elemento più critico del nuovo servizio. Milano appare invasa da biciclette parcheggiate ovunque, su marciapiedi, davanti a passi carrai. Senza contare i molti atti vandalici cui si prestano le biciclette potenzialmente libere. Le foto delle biciclette lanciate nel Naviglio o incastrate sugli alberi sono negli occhi dei milanesi. Senza contare che molti utenti hanno il vizio di legare le bici o parcheggiarle in luoghi privati per tenerle a loro disposizione. Una pratica vietata e che d'ora in avanti sarà punita, addirittura con l'intervento delle forze dell'ordine.
Dal 1° novembre il servizio Ofo, fino a oggi gratuito, introdurrà queste tariffe: 20 centesimi per la prima mezz'ora di utilizzo, 30 centesimi per i secondi trenta minuti e 50 centesimi per le mezz'ore successive, fino a un massimo di 5 euro di spesa giornaliera. Sempre dal 1° novembre ci potrebbero essere multe per chi usa in modo improprio le bici, mentre un utilizzo virtuoso sarà premiato con dei bonus. Mobike, invece, costa 30 centesimi ogni mezz'ora.
Mobike ha invece comunicato queste tariffe: per la prima volta è richiesto il pagamento di un deposito forfettario rimborsabile di €1 oltre al piano selezionato. Una singola corsa costa 30 centesimi per ogni 30 minuti. La tariffazione inizia nel momento in cui la bicicletta viene sbloccata.

Le differenze tra i servizi di bike sharing

Dopo la nascita dei servizi di bike sharing free floating (a flusso libero), l'offerta di bici a noleggio si è ampliata e differenziata.
Le prime indicazioni mostrano che il bike sharing tradizionale (quello di Bikemi) sia più utile a chi pratica percorsi fissi. Il 70% degli utenti l'abbina alla metropolitana. Questo perché la necessità di raggiungere stazioni fisse impone uno schema di mobilità più rigido. Il freefloating è invece preferito da chi si sposta in modo più casuale. Non sempre si torva una bicicletta libera parcheggiata nelle vicinanze del luogo di partenza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Le ultime News
Il Turismo
Tutto Salute