Wout van Aert: il grande assente al Giro delle Fiandre

La terribile caduta, che alla Dwars door Vlaanderen (Belgio) ha coinvolto Wout Van Aert assieme a molti altri corridori, lascia nel campione molte più conseguenze che le sole fratture

Un fortuito contatto di ruota con il compagno di squadra Tiesj Benoot ad oltre 60 km/h orari, è costato caro al designato capitano di giornata in casa Visma-Lease a Bike, in quanto ha riportato diverse fratture quali la clavicola destra, 7 costole e lo sterno, con relative complicanze a livello respiratorio, oltre che ad abrasioni. I due si stavano tatticamente posizionando in testa al gruppone di attaccanti per affrontare al meglio il Kanarieberg, una delle tante brevi ma impegnative asperità previste dal percorso e che contraddistinguono le corse fiamminghe. L’effetto domino che si è inevitabilmente creato fra le fila, ha mietuto 10 altre vittime fra cui Mads Pedersen e Jasper Stuyven del team LIDL-Trek ed anche Biniam Girmay della Intermarché-Wanty, specialisti a loro volta degli appuntamenti del Nord. Nei loro confronti, il bollettino medico è stato decisamente più clemente.

Nelle ore successive alla diagnosi del corridore classe ’94, è succeduto un intervento chirurgico, ma si sa che le ferite più dure da guarire sono quelle a livello mentale. La resilienza di Van Aert è nota a tutti e con il Tour de France 2019 ne abbiamo già avuto la prova. Una profonda ferita alla gamba destra rimediata dal contatto con le transenne durante la prova a cronometro, sembrava aver messo prematuramente la parola fine alla carriera del belga ma, 5 anni dopo, possiamo dire con fermezza che ha saputo reagire al meglio, presentandosi nuovamente in strada con una condizione ancora più sensazionale. Questa volta però l’incidente, al di là del periodo di riabilitazione, ha un peso emotivo differente dato che ha interrotto sul nascere l’intera stagione 2024.

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Proprio nei giorni scorsi, Van Aert durante un’intervista: “Per me, quella del 2023 è stata la mia prima brutta stagione. Per un professionista medio sarebbe stata fantastica, ma io non posso accettarlo. Mi sento affamato: voglio cancellare e rimediare il dispiacere dell’anno scorso. Tutti mi conoscono come uno che non si arrende mai, ma soprattutto il mio obiettivo è che mi conoscano come un vincitore. Lavoro molto duramente per quello”. Le continue posizioni di rincalzo rimediate nel 2023, avevano infatti portato Van Aert, assieme al team, a rivedere al ribasso il numero delle giornate di gara, in modo da puntare più sulla qualità dei risultati. E così è stato. Nel periodo invernale, soltanto una manciata di apparizioni nell’amato ciclocross senza nemmeno ambire al Campionato del Mondo, successo ottenuto per ben 3 volte di fila (2016, 2017, 2018), per passare poi ad altre importanti rinunce come le Strade Bianche e la Milano-Sanermo, i primi due grandi appuntamenti su strada in cui van Aert ha già messo la propria firma, entrambi nel 2020. Al loro posto tanti allenamenti specifici e qualche corsa “minore”, (la Dwars door Vlaanderen era proprio una di queste, ndr) volta a prendere il giusto ritmo gara necessario ad essere nella perfetta condizione agonistica possibile per procedere all’assalto dei primi grandi obiettivi della stagione: l’imminente Giro delle Fiandre e subito seguito dalla Parigi-Roubaix, con la Amstel Gold Race a chiudere il primo blocco di gare. Le due Classiche Monumento restano un conto aperto nel palmares del belga, dato che non è mai riuscito a cogliere un successo ed il 2024, purtroppo, non farà altro che rimandare nuovamente l’obiettivo.

Al momento, benché non ci sia ancora l’ufficialità, non sembrano rosee nemmeno le prospettive sul Giro d’Italia. Per la prima volta in carriera, il tuttofare belga aveva inserito nel suo calendario di gara la Corsa Rosa a discapito del Tour de France, date le 2 tappe a cronometro pianeggianti e velocissime (Foligno-Perugia, 37 km, e Castiglione delle Stiviere-Desenzano, 31 km) e un dislivello totale ritenuto nelle sue corde (42.900 metri), tanto che addirittura il suo entourage aveva stimato un piazzamento finale nella top 5 della classifica generale.

Più realistica resta la partecipazione alle Olimpiadi di Parigi, altro appuntamento segnato in rosso da Van Aert, con la prova a cronometro prevista per il 27 luglio, e quella in linea il 3 agosto. Per il portacolori della nazionale belga, il tempo necessario per recuperare, dunque, non dovrebbe mancare, ma anche questo non è scontato e dipende dal decorso post infortunio. Inoltre un cambio di programma, con l’inserimento del Tour de France, non farebbe male per rispolverare l’ideale forma fisica che per alcuni mesi sarà messa a riposo.

In ogni caso, resterebbero come magra consolazione, l’ultimo Grande Giro della stagione, la Vuelta a España a cavallo fra i mesi di agosto e settembre, propedeutica verso i Mondiali di Zurigo di fine settembre.

Nonostante le varie congetture, non ci resta che rispettare i dovuti tempi di recupero e rimanere in attesa di comunicazioni ufficiali da parte del Team.

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