20 April 2015

Storie da Cannes

Sono quelle di Matteo Fontana, Marco Viganò e Davide Colombo, raccolte al Cannes International Triathlon

Storie da cannes

Scatti e storie raccolte in occasione del cannes international triathlon 

Partiamo dal Mezzo Iroman. Siamo a Cannes, è domenica (20 aprile 2015), l’orologio segna le 5 del mattino. Suona la sveglia di Marco Viganò e Davide Colombo, i 15° C delle acque davanti la spiaggia di Cannes aspettano i due atleti per la prima delle frazioni del mezzo Iroman di Cannes, con una doppia uscita dall’acqua, una frazione in bici massacrante con strappi al 19% e, per finire, il quadruplo viavai sulla Croisette (in attesa del Festival), non è una gara per tutti.

Arrivo in 5.22.02 per davide e 5.29.41 per marco

Marco, del Road Runners Club Milano Tri, per via di una caduta in bici al 50° km si gioca la possibilità di finire con Davide, alla fine paga 7 minuti ma l’arrivo sanguinante è in ogni caso la dimostrazione della sua caparbietà.

«Giornata brutale, prestazione non delle migliori, gambe con cui bisognerà fare due chiacchiere a freddo – il suo commento -. Però le esperienze più emozionati funzionano così, prima ti fanno l’esame, poi ti spiegano la lezione. In gara lo scopo dovrebbe essere avanzare più veloci che si può, ma ogni tanto allacci il pettorale e il problema diventa esattamente l’opposto: cedere il più lentamente possibile. Fa parte di quell’inferno meraviglioso che è lo sport».

Davide, del Pro senza club, uscito da un recente infortunio al trocantere, all’arrivo è euforico. «Sapevo sarebbe stata dura ma sinceramente non pensavo così. L’acqua ghiacciata alle sette del mattino è il miglior modo per ricordarti subito quello che stai per fare… Se poi faccia bene, lo lascio giudicare a voi! Le gambe hanno retto malgrado un infortunio non ancora del tutto recuperato. Ma per fortuna questa volta erano 16 chilometri a piedi e non 21. C’è ancora molto da fare, ma per essere il 19 aprile sono soddisfatto».

Arrivo in 5.22.02 per Davide e 5.29.41 per Marco. Tempo tenacemente senza pioggia fino al ristoro, ampia la partecipazione e discreta l’affluenza di pubblico. Per la cronaca: grande vittoria di Giulio Molinari.

Matteo fontana guarda avanti

E poi c’è Matteo Fontana, del Dds, al suo esordio tra i professionisti della triplice specialità. Per lui la gara non è mai iniziata a causa di un pessimo ingresso nella frazione in acqua dove ha patito il freddo. «Sono partito con un ottimo piglio, a livello dei migliori – racconta Fontana – e questo già per me era un ottimo inizio». Presto però il duro riscontro. «Dopo pochissimo ho capito che qualcosa non andava. Annaspavo. Il freddo mi ha preso e io mi sono bloccato. Alla prima boa mi sono fermato. Ho tentato di ripartire, visto anche il lungo lavoro di preparazione che avevo sostenuto, ma presto ho scelto di ritirarmi. Duro da accettare, ma questo è lo sport».

Il brianzolo è immediatamente rientrato a casa: «Considero quello di Cannes un passo falso che mi serve dal punto di vista dell’esperienza. La stagione è però appena iniziata e avremo modo di riscattarci. Non nascondo la mia amarezza ma sono episodi che possono capitare. Dovrò parlare con i miei tecnici e impostare nuovamente il lavoro».

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