Manutenzione della catena: cosa succede quando la trascuriamo

Una catena da un paio di decine di euro di valore, se trascurata, può causare qualche centinaio di euro di danni alla trasmissione. Vediamo nel dettaglio cosa accade

Spaccato della catena

Partiamo da una premessa: tutte le catene hanno una vita utile, oltre la quale vanno sostituite poiché si usurano e, allungandosi, creano i gravi danni che vedremo fra poco. Solo che, mentre una catena curata, pulita e lubrificata con regolarità può arrivare a percorrere alcune migliaia di chilometri, una catena trascurata può durare meno di un quarto della vita utile. Un altro aspetto fondamentale è che chi si prende cura della catena ne verifica – o ne fa verificare – l’allungamento con regolarità sostituendola al momento opportuno, mentre chi non pulisce e non lubrifica non si cura neanche di conoscere lo stato di allungamento, e scopre il problema quando ormai è troppo tardi. Con l’immagine sopra vi rinfreschiamo la memoria sulla costruzione di una catena, sia essa da bici o da moto, poco cambia a livello concettuale. Le maglie che si vedono “in sezione” mettono in evidenza i componenti soggetti ad attrito durante l’uso. I perni sono solidali alle maglie esterne, poiché sono inseriti a pressione in esse (e infatti con lo smaglia-catene si fanno uscire e rientrare a piacimento). Le bussole invece sono solidali con le maglie interne, alle quali sono ribattute a pressione. Quando la catena si piega, il perno ruota dentro la bussola, e qui ha luogo la prima e più importante usura. Se qui non c’è lubrificazione, o peggio c’è sabbia e sporcizia, che magari qualcuno avrà fatto entrare con l’idropulitrice lavando via il lubrificante, si usurano sia il perno sia la bussola. La sabbia e la polvere contengono silicio e altri elementi altamente abrasivi, capaci di intaccare l’acciaio più duro. E parliamo di acciaio più duro, non consideriamo le catene in acciaio INOX che alcuni preferiscono e che, in quanto a resistenza, sono ben inferiori alle altre. Attorno alla bussola poi gira il rullino, che è quello che si inserisce nei denti della corona, e quindi sotto sforzo deve poter ruotare per ridurre la tensione e annullare l’usura dei denti. Anche qui la lubrificazione è molto importante, pena l’usura del rullino e della parte esterna della bussola, oltre che dell’ingranaggio.

Sforzo anomalo nella flessione laterale

È importante notare che l’usura che si verifica nelle condizioni sopra descritte, viene fortemente accentuata nelle biciclette che utilizzano la mono-corona. In pratica la mono-corona pretende che la catena passi dal primo all’ultimo rapporto montato in cassetta, per poi rientrare diritta nella corona, subendo flessioni laterali che sono impossibili da concepire se uno ha un briciolo di amore per la meccanica. E a farne le spese sono ancora gli accoppiamenti tra perni e bussole, come si vede nella figura sopra. A causa della flessione, il tiro della catena va a gravare in modo puntiforme su una superficie talmente ristretta del perno e della bussola, che ne causa una prematura usura, proprio perché il carico non viene ripartito su una superficie abbastanza ampia. C’è poco da fare, è come camminare sulla neve. Se procedete con le racchette da neve e pesate 80 kg, state a galla. Ma se se vi affidate alle sole scarpe, voi pesate sempre 80 kg ma la neve cede. Questo è ciò che accade all’acciaio quando il carico si concentra.

Allungamento della catena per usura

In un modo o nell’altro ci troveremo quindi con una serie di usure e di allentamenti che causano l’allontanamento del centro dei perni dal centro delle bussole quando la catena viene tesa, come si vede nell’immagine sopra. La somma di questi piccole "disfunzioni" presenti in ogni maglia rappresenta quindi l’allungamento della catena, che è misurabile con un apposito strumentino o calibro, che si trova in vendita e che ogni buon meccanico possiede. In linea teorica l’allungamento sarebbe visibile affiancando una catena nuova a quella usurata (immagine sotto), anche se risulta ben visibile solo sulla lunghezza totale della catena, che può differire di parecchi millimetri tra una nuova e una usurata.

Confronto catena nuova e usurata

E veniamo quindi al clou della faccenda, dato che qualcuno starà già concludendo che il problema, se trascurato, è limitato alla catena. Invece no, e vediamo in che modo una catena da un paio di decine di euro di valore, se trascurata, può causare qualche centinaio di euro di danni alla trasmissione. Togliamo dal disegno i fianchi delle maglie per poter apprezzare come (immagine sotto) una catena nuova “calza” correttamente nella corona (o nel pignone, è uguale) con i rullini che affondano fino alla base della gola tra i denti. Questo avviene sia a riposo sia sotto sforzo, poiché l’interasse della catena nuova corrisponde esattamente all’interasse delle gole tra i denti.

Il corretto riposizionamento della catena nuova sulla corona

Vediamo invece cosa accade con una catena usurata e allungata (immagine sotto): l’interasse dei rullini è maggiore di quello delle gole della corona, quindi la catena è costretta a “cercare” un diametro più grande dove l’interasse dei denti corrisponde al proprio. Questo spostamento in alto è meno visibile a riposo, mentre mettendo leggermente sotto tiro la catena azionando i pedali e frenando si nota lo spostamento della catena verso la punta dei denti.

La catena usurata si allunga

In queste condizioni il punto di contatto dei rullini non è più la base della gola, ma il lato del dente, sul quale provoca un carico concentrato (poiché il rullino è circolare mentre il lato del dente è diritto – vedi immagine sotto).

Zona di maggior carico sul dente

L’effetto del carico concentrato su un punto, più l’eventuale sporcizia e assenza di lubrificazione, più il movimento di scorrimento su e giù che il rullino esegue all’ingresso nella corona, provocano una progressiva usura dei denti della corona (o dei pignoni), dapprima appena pronunciata (prima immagine sotto) e infine in modo talmente evidente da scavare i denti fino a dargli una conformazione a “pinna di squalo” (seconda immagine sotto).

A questo punto sappiate che a nulla servirà sostituire la catena: la corona e/o i pignoni così danneggiati porteranno ad usura prematura la catena nuova, funzionando in modo ruvido e con perdita di potenza.

Inizio di usura dei denti

Usura avanzata dei denti

Concludiamo con un paio di foto pratiche, dove si nota come una catena usurata, una volta messa in tiro, si sposta su un diametro più alto fino staccarsi dalla gola e a “vederci attraverso” tra catena e ingranaggio. A riposo, una catena usurata si afferra facilmente con le dita e un paio di maglie si sollevano senza che il resto della catena si muova di tanto; mentre con una catena nuova questa operazione risulta molto più difficile.

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La catena usurata si solleva facilmente tirandola a mano

In conclusione, è scontato consigliarvi di prendervi cura della catena, e se non avete voglia di farlo, almeno cambiatela più spesso, tanto il suo costo sarà sempre molto più basso dei danni che potrebbe causare. Speriamo di avervi spaventato abbastanza, e per ulteriori dettagli sulla pulizia e lubrificazione della catena potete farvi un’idea leggendo il nostro articolo.

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