28 July 2015

Salsa Cycles gamma 2016

Tante novità, tutte intrise della filosofia Adventure by bike. Nel settore All Road vi presentiamo Deadwood, Cutthroat e Marrakesh

Salsa cycles gamma 2016

Per certi versi ce lo aspettavamo. Quando all’ultima Sea Otter Salsa Cycles tolse i veli al suo prototipo di full suspension con ruote Plus abbiamo avuto la “matematica” certezza che non solo qualcosa bollisse in pentola, ma che sarebbe uscita allo scoperto a quell’appuntamento annuale che si chiama Saddle Drive.

Il Saddle Drive, per chi magari ha poca dimestichezza con questo marchio, è la presentazione ufficiale del gruppo Qbp proprietaria dei marchi Salsa Cycles appunto, ma anche di Surly (altro marchio che avremo modo di analizzare), Foundry e Whisky Parts (dedicati a carbonio e titanio), ma anche una miriade di marchi che il colosso del Minnesota distribuisce in tutto il pianeta. Proprio al Saddle Drive vengono presentate le novità ma anche le tendenze future che il mountainbiking (e non solo) abbraccia e propone, dapprima in America e successivamente nel vecchio continente.

Il tutto intriso della filosofia Adventure by bike che ispira costantemente gli uomini Salsa a creare strumenti attraverso cui realizzare sogni o vivere la propria “avventura ciclistica” sia che si tratti di semplice commuting urbano fino al bike packing a lungo raggio o epiche pedalate sulla neve dell’Alaska o le lande desolate della Patagonia. 

 

Tre novità assolute. Ma tanto altro ancora

Il Saddle Drive che si è tenuto a Snowbasin è stata la consacrazione del Plus, ma anche la riconferma della validità della gamma già esistente a ribadire che i prodotti Salsa non nascono esclusivamente per un concetto di pura fantasia ma pure per un attento studio di “implementazione” tra avventura e bicicletta. La fusione di questi due elementi permette di sfornare novità a raffica e coprire praticamente quasi tutte le nicchie di settore: è praticamente impossibile non trovare la bicicletta adatta alle proprie esigenze, gusti o disponibilità economica.

Iniziamo con il passare in rassegna le novità per il 2016. A tal proposito troviamo estremamente utile la suddivisione in “tre” grosse famiglie in cui i modelli vengono raggruppati per tipologia d’uso. Sicuramente un valido aiuto per orientarsi verso il prodotto ideale.

 

Tre tipologie? Fat bike, Off-road e All Road

Iniziamo il viaggio all’interno di ogni categoria partendo da quest’ultima, la All road per arrivare alle Fat bike.

 

All Road, le multiuso di Salsa

All Road. I più attenti ed esperti in campo automobilistico troveranno questo termine in un noto marchio tedesco, utilizzato per una tipologia di veicoli progettati per un utilizzo a 360°, dall’asfalto ai fondi più difficili senza disdegnare l’ off road serio ma entro certi limiti.

Le All Road di Salsa nascono con un preciso intento: garantire la massima versatilità d’uso per gli scopi più disparati. Biciclette progettate per essere utilizzate in egual misura su asfalto o sterrato, su percorsi battuti, sentieri e single track fino ad un off road non eccessivamente tecnico o proibitivo. A ciò si aggiunge la grande capacità di carico che se opportunamente equipaggiate con portapacchi e borse diventano mezzi macinachilometri dove gli unici limiti sono la forza di volontà e le gambe.

Tre novità assolute tra le all road: deadwood, cutthroat e marrakesh.

 

Deadwood

Per comprendere una delle novità di Salsa occorre fare un piccolo passo indietro nel tempo. Qualche anno addietro Salsa stupì con un prototipo che ridefinì il concetto di mountainbike da viaggio estremizzandolo e “innestando” elementi tipici delle road bike. Fondere due mondi cosi apparentemente distanti in uno nuovo con la capacità di calcare ogni suolo e la comodità multipresa garantita dalla curva drop aveva dato vita a un nuovo modo di concepire il touring a pedali.

 

 

Tale fusione prese il nome di Fargo, da Far (lontano) e Go (andare).

 

 

Se dovessimo fare un paragone nel mondo motociclistico oggi la Fargo sarebbe la corrispettiva della Bmw Gs Adventure, una delle globetrotter più apprezzate sul mercato. Inizialmente proposta in acciaio, ben presto si affiancò una versione in pregiato titanio fino al nuovo concetto di “multipurpose bike”, la PLUS. La nuova arrivata si chiama Deadwood.

La Deadwood ne estremizza il concetto sul lato della capacità di andare oltre, molto oltre, grazie alle ruotone Plus da 29+. Proprio il 29+ è il formato scelto per una serie di vantaggi che tale diametro è in grado di garantire: assorbimento, comfort,  trazione, capacità di superare gli ostacoli superiore a qualsiasi altro formato, tenuta in curva. Tutti aspetti che rendono la Deadwood da una parte una schiacciasassi inarrestabile ma anche una confortevolissima touring bike che opportunamente equipaggiata è in grado di accompagnare il biker anche su fondi difficilmente praticabili con normali bciclette.

Per “abbracciare” il 29+ la Deadwood si fregia della Boost Technology, quindi carro e forcellini spaziati per mozzi da 148x12 mm ma che grazie alla presenza dei forcellini di tipo Alternator è possibile variare lunghezza del carro (e quindi interasse) oppure con la sostituzione con una versione apposita montare il Rohloff.

Il telaio in acciaio vede cambiare radicalmente la tipologia rispetto a quanto in uso per la sorella Fargo. La nuova serie di tubi Cobra Kai (si, come il dojo in Karate Kid) si sostituiscono ai Kung Fu. Peso più basso ma resistenza e rigidità ulteriormente migliorate per offrire comfort di guida e un adeguato assorbimento delle vibrazioni o piccole asperità rendendo cosi la Deadwood un autentico cuscino viaggiante.

All’anteriore una forcella Firestarter Carbon ad asse passante con cannotto taper (cosi come il tubo sterzo di tipo ZeroStack 44) completa il quadro di una bicicletta che rappresenta la summa di una serie di caratteristiche che ogni “adventure bike” dovrebbe avere.

 

 

Le ruote si compongono di mozzi Salsa abbinati a cerchi Surly Rabbit Hole da 50 mm di larghezza  con coperture Surly Knard da 3.0. Inutile ribadire che per telai di questa categoria la possibilità di installare portapacchi e porta borraccia è costa scontata. Tre porta borraccia che si aggiungono alle predisposizioni sulla forcella di due ulteriori porta tutto come gli Anything Cage nonché un portapacchi al posteriore.

Un plauso infine alla scelta cromatica e alle finiture che vedono a un elegante Copper Metallic abbinarsi loghi e nome del modello stilizzati color oro. Perché anche l’occhio vuole la sua parte. Viene proposta in un’unica versione con trasmissione Sram X9, freni esclusivamente a disco e nuova drop bar Woodchipper 2 appositamente progettata per l’utilizzo con ruote 29+. Quattro le taglie (Small, Medium, Large e X-Large).

 

Cutthroat

L’ispirazione al vecchio Far West popolato da cowboy, indiani e continua con la Cutthroat, letteralmente “tagliagola”. È la versione estrema della Adventure bike della famiglia Fargo. Progettata e realizzata grazie ai suggerimenti di Jay Petervary, uno dei più forti “ultrabiker” del pianeta, durante la massacrante Great Tour Divide, la Cutthroat è un autentico missile che racchiude la massima espressione tecnologica di Salsa degli ultimi anni.

 

 

Forte di una geometria collaudata, la Cutthroat annovera un telaio in carbonio Alto Modulo con sistema Vrs (Vibration Reduction System) di classe 5 garantendo cosi un trasferimento della potenza della pedalata pressoché immediato ma anche una consistente riduzione delle vibrazioni senza tuttavia andare a discapito del comfort richiesto in questa tipologia di competizioni.

Il carro compattissimo con forcellini da 142x12, forcella Firestarter Carbon 100x15, predisposizione sugli steli per l’installazione di portaborraccia o dei proprietari Anything Cage, tre porta borraccia installabili sul telaio di cui due all’interno del triangolo ed un terzo al di sotto del tubo obliquo, passaggio interno dei cavi delineano il quadro di una Adventure Bike progettata per primeggiare nelle massacranti gare di Ultra Endurance ma anche per il bike packing o il turismo a lungo raggio.

Viene proposta in due versioni differenti per montaggio e scelta grafica, esclusivamente con impianto freni a disco.

La Rival 1 con ruote Sram Roam 40 tubeless-ready nella colorazione Light Blue/Orante e la X9 con ruote con mozzi Sram MTH e cerchi Stan’s NoTubes Rapid nella colorazione Verde a due tonalità. Quattro le taglie (Small, Medium, Large e X-Large).

 

 

Marrakesh

La terza novità di Salsa è dedicata al turismo a lungo raggio. Sebbene in gamma esistesse un modello espressamente votato al turismo, la Vaya, i progettisti hanno preferito introdurre un nuovo modello che spingesse ulteriormente il concetto di bici da turismo su lunghe distanze. È la Marrakesh.

La Vaya, proposta in acciaio o titanio, rimane a catalogo a rappresentare la categoria del light touring, gravel o commuting, senza tuttavia snaturare le radici di bici tuttofare anche su strade non propriamente levigate.

 

 

La Marrakesh entra in gamma come “heavy duty touring bike” e proposta in duplice versione: una più prettamente stradale con curva manubrio di tipo drop.

 

 

E una “ibrida” con una posizione di guida più comoda e manubrio flat.

 

 

Chi opterà per la Marrakesh come compagna d’avventura possa scegliere quella più congeniale al tipo di utilizzo o preferenze.

Cambia anche la geometria in funzione della tipologia di manubrio utilizzata cosi da avere la versione con drop bar con telaio più corto al contrario della versione con curva flat che ricalca in parte quella da mountainbikeIl telaio è costruito con il nuovissimo acciaio CroMoly Cobra Kai (lo stesso della Deadwood), carro con forcellini Alternator e predisposto per l’installazione di portapacchi e parafanghi.

Altre caratteristiche salienti sono il tubo sterzo ZeroStack con serie sterzo semi-integrata e la forcella in acciaio predisposta per l’installazione di ulteriori portapacchi o portaoggetti. Entrambi i modelli sono predisposti per Impianti freni esclusivamente a disco. Con il  portapacchi posteriore Salsa Alternator incluso, trasmissione Shimano Deore con guarnitura tripla (sicuramente indicata per il tipo di utilizzo predominante), la versione flat è proposta nei colori Blue oppure Cream, quella con drop bar invece nei colori Green oppure Black.

Differenti invece le taglie offerte. La versione drop è distribuita in 6 taglie (50, 52, 54 ,55, 57 e 59.5) mentre quella flat in 5 (XS, SM, MD, LG e XL).

I prezzi dei modeli presentati sono in via di definizione.

Il resto della gamma, le gravel bike Warbird in carbonio o in alluminio, le Fargo in acciaio con forcella rigida in acciaio, carbonio o ammortizzata RockShox Reba RL, la Vaya in titanio o acciaio e la Colossal in acciaio subiscono ritocchi dal punto di vista grafico confermando una gamma più che azzeccata. Citiamo con un pizzico di dispiacere la scomparsa in gamma delle versioni in titanio della Fargo e della Colossal. 

Fine prima parte.

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