di DaBike
20 October 2023

La Dream bike di Remco Evenepoel è così inarrivabile?

Inauguriamo una nuova rubrica in cui vogliamo mettere a confronto i modelli top di gamma utilizzati in gara dai pro con un’alternativa più adatta alle nostre tasche e spesso anche esigenze, che non ci farà rimpiangere le loro, ma anzi ci farà avvicinare e magari immedesimarci al meglio nel nostro beniamino durante le uscite. Questa volta il beniamino è Remco Evenepoel e la sua bici una Specialized S-Works Tarmac SL8

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Remco Evenpoel sulla sua Specialized

La stagione World Tour 2023, per quanto riguarda la strada, si è recentemente conclusa con l’ultima grande classica monumento de Il Lombardia e definitivamente in questi giorni con il Tour di Guangxi (Cina). Quest’anno è stato molto acceso grazie ai grandi duelli pronosticati soprattutto nei Grandi Giri ma purtroppo non conclusi come da noi sperato (vedi l’abbandono di Remco Evenepoel al Giro causa Covid e le giornate no dello stesso alla Vuelta e di Tadej Pogacar al Tour). Ipotesi sui vari “se avesse attaccato prima” e “ma poteva aspettare ancora” ognuno di noi le ha certamente spese al bar con gli amici o, semplicemente, seduti sul divano a seguire le varie tappe decisive segnate in rosso sui nostri calendari, come fossero giorni festivi.

Ma un particolare, o meglio un oggetto, permette lo svolgersi di tutto questo show, e cioè la bicicletta. Sentiamo sempre parlare di allenamenti, ritiri, watt, alimentazione ecc… ma è lei la vera protagonista. È vero il ciclismo è uno sport fatto di sudore, tanta fatica, sacrifici ed anche come vedremo, tecnologia e sviluppo. Queste biciclette però sono per noi ciclisti amatori, agonisti e non, un sogno praticamente inarrivabile per via dei prezzi di listino addirittura a 5 cifre, tanto che vengono definite dream bike, bici da sogno appunto.

In questa nuova rubrica però, abbiamo detto, vogliamo mettere a confronto i modelli top di gamma utilizzati in gara dai pro, con un’alternativa più adatta alle nostre tasche.

Abbiamo iniziato evidenziando l’assenza di sfide tanto attese durante il corso della stagione, la prima in ordine cronologico, quella fra Remco Evenepoel e Primoz Roglic al Giro d’Italia. In questo primo appuntamento quindi, confronteremo una delle due dream bike con la sua sorella minore medio di gamma presente a catalogo arrivabile, seppur con qualche rinuncia, da tutti noi. Iniziamo con la Specialized di Remco.

La bici di Remco Evenepoel

Specialized fornisce al 23enne, attualmente in forza alla Soudal Quick-Step, il modello S-Works Tarmac SL8. La Casa statunitense, a differenza dei suoi rivali costruttori, prevede un solo telaio ma, grazie agli anni di studio e ricerca, lo hanno reso estremamente versatile in ogni terreno: leggero, reattivo e scattante in salita, veloce ed aerodinamico in pianura, tanto che il modello designato aero Venge non è più stato sviluppato. Da qui lo slogan di presentazione per la nuova Tarmac SL8 “One bike to rule the all”.

La dicitura S-Works vuole sottolineare la votazione premium dei modelli di Specialized. Questa Tarmac SL8 infatti è realizzata con la più performante fibra di carbonio FACT 12r, a cui è abbinata una trasmissione wireless Shimano DURA-ACE 9200 12v, misuratore di potenza 4iiii Precision Pro dual-sided, freni a disco, attacco e curva manubrio integrati, passaggio cavi interno, ruote tubeless facendo sì che questa configurazione pesi in taglia 56 la bellezza di 6,62 kg, alla quale vanno poi aggiunti pedali, borracce, porta borracce e ciclocomputer, consentendole di rientrare negli standard di peso minimi richiesti da UCI per poter competere, di 6,8 kg. Tutto molto allettante ai nostri occhi che però sono già proiettati a fondo pagina dove compare il prezzo: 14.000 euro.

Sfogliando i vari allestimenti inferiori a listino però la situazione non tende a migliorare, fermandosi comunque a 6.500 euro per la versione SL8 Expert e-Tap. Ecco che qui inizia l’idea di presentare questa rubrica, ovvero evidenziare al meglio i punti di forza dei modelli medio gamma restando al di sotto della fatidica soglia dei 5.000 euro, una cifra comunque elevata ma che ci consente di toglierci parecchie soddisfazioni.

SL7 Comp, l'alternativa sotto i 5.000 euro

Per rimanere in questo intento però dobbiamo accontentarci del modello SL7 Comp, discendente della S-Works SL7 appena rimpiazzata dalla SL8. Questo allestimento prevede sia la versione Shimano 105 Di2 12v sia Sram Rival eTap AXS 12v. La SL7 Comp mantiene quindi la trasmissione wireless e le 12 velocità che consentono ad ogni ciclista di trovare il rapporto giusto per ogni percorso. Cambia però la rapportatura, con l'11-34 al posteriore e una corona compatta all'anteriore (da qui il nome Comp) 50-34 contro il 52-36 e 11-30 della S-Works SL8 (prendendo in esame la configurazione full Shimano). Da ciò si evince un fatto che è abbastanza clamoroso: se non sei più che allenato, con la bici da 14.000 euro fai molta più fatica in salita, perché sarà anche più leggera, ma un 36x30 è infinitamente più lungo di un 34x34.

Entrambe mantengono i freni a disco, ormai uno standard sulle nuove produzioni. Le maggiori differenze le notiamo nella diversa scelta costruttiva per quanto riguarda la qualità della fibra di carbonio che passa dalla FACT 12r alla FACT 10r, l’assenza del misuratore di potenza e i due elementi di attacco manubrio e manubrio vengono di serie montati separati fornendo comunque l’estetica ed aerodinamicità di un cockpit molto pulito, lasciando il passaggio cavi interno.

Non ci addentriamo nelle specifiche dei cerchi, che restano tubeless ready, in quanto sono uno dei primi e più significativi upgrade che si possono apportare alla nostra compagna di pedalate, ma trattandosi di una bici di medio gamma, non sono certo le più scorrevoli e leggere sul mercato. Proprio di peso possiamo ora parlare perché prendendo sempre a riferimento la taglia 56, questo modello si ferma a 8,1 kg. Non sono pochi soprattutto se siamo amanti delle salite e alla ricerca di KOM da battere o nuovi da stabilire, anche perché probabilmente non prenderemmo in considerazione questa Tarmac SL7 Comp. Ma noi non ricerchiamo questo, piuttosto un ottimo prodotto qualità – prezzo. Infatti a listino la troviamo a 4.800 euro, perfetti per l’amatore medio sempre alla ricerca di una bici esteticamente al passo con i tempi, tecnologicamente avanzata, accattivante, aerodinamica, scattante ed affidabile. Con in più l'ancora di salvezza di un rapporto di salita molto più corto, a fronte di uno da discesa di pochissimo meno sviluppato.

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... gli altri campioni

Mathieu Van der Poel: Canyon Aeroad CFR

Mark Cavendish: Wilier Filante SLR

Jonas Vingegaard: Cervélo S5

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