Amstel Gold Race: vittoria storica dell'italiana Marta Cavalli

L'italiana Marta Cavalli per la gara femminile e il polacco Michael Kwiatkowski per quella maschile trionfano sul podio della classica della birra in Olanda. E' loro l'Amstel Gold Race. Solo quarto il fuoriclasse padrone di casa Mathieu van der Poel.

foto da pagina facebook Amstel Gold Race

Capolavoro di Marta Cavalli, prima italiana a vincere all'Amstel Gold Race, la grande classica olandese. Una vittoria "oraziana", nata da un attimo colto alla perfezione a 1600 metri dall'arrivo, appena giunti in cima al Cauberg, l'ultima côte prima dell'arrivo. E' lì che la giovane atleta del team FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope ha sfruttato un pertugio aperto improvvisamente nel gruppo per sferrare il suo attacco. Basta un attimo fuggente, e la fuga è sua. Le altre rincorrono, ma ormai non c'è più tempo. La ventiqauttrenne di San Bassano, piccolo paese in provincia di Cremona, si guarda indietro - controlla la distanza - poi si volta ancora, quasi non ci crede: le altre sono ancora indietro. La vittoria è arrivata, dopo 128,5 km di Limburg e saliscendi, di tulipani, mulini a vento e tanta tanta fatica: alza le braccia. E' fatta! Dietro di lei, arrivano l'olandese Demi Vollering del team SD Works e la tedesca Liane Lippert del team DSM.

La vittoria di Marta Cavalli (immagini Rai2)

"Ho spinto fino alla fine perché volevo essere sicura che non capitasse niente - ha detto Marta Cavalli subito dopo il trionfo - ho un'uragano di emozioni sia dentro che fuori di me, perché capisci di aver realizzato qualcosa che insegui da tanto tempo". Devo ringraziare il mio direttore sportivo che mi ha incoraggiato ad attaccare quando ci siamo ritrovati in otto-nove in cima al Cauberg. Ho deciso di andare, era tutto o niente!". "Avevo immaginato di vivere questo al momento della ricognizione del percorso, sapevo che era il momento decisivo della gara".

Ha così abbracciato - prima italiana - il famoso trofeo a forma di grande boccale, ma non parlatele di birra: "Non ho uno speciale feeling con questa bevanda - ha confessato - ma qui non posso proprio dirlo ad alta voce".

Amstel maschile: vince Cosnefroy, anzi no...

Avvincente anche la conclusione della gara maschile, che si è chiusa con un piccolo giallo finale. Il polacco Michale Kwiatowksi della Ineos Grenadiers e il francese Benoit Cosnefroy della AG2R Citroën si sono ritrovati alla guida nel finale, con un piccolo ma decisivo vantaggio di una quindicina di secondi sul resto del gruppo di testa. E' tra loro due che scatta la volata decisiva, con un arrivo praticamente identico al fotofinish, dopo il quale passano lunghi secondi senza che si sappia chi sia il vincitore. Poi si vede Cosnefroy esultare, ma Kwiatkowski è scettico. Passano altri secondi, forse minuti, la tv ripropone il fermo immagine dell'arrivo che sembra dire il contrario. Ed ecco che alla fine arriva il ribaltamento del verdetto: vince il Kwiatkowski. Molto deluso il francese, che sperava di poter entrare nella storia come primo transalpino a trionfare nella corsa dal lontano 1981. Ma non è così, il polacco firma invece la doppietta, dato che aveva già vinto nel 2015. Terzo invece si è posizionato il belga della Jumbo Tiesj Benoot. Delusione per Mathieu van der Poel che, in quanto olandese, giocava in casa. Si rifarà: chissà se già domenica prossima alla Parigi-Roubaix.

Mentre la radio ufficiale annunciava il vincitore Cosnefroy, il fotofinish verificava un altro verdetto: la vittoria di Kwiatkowski  (immagini Rai 2)

"Sono una persona che è veloce a mettere le cose in prospettiva, questo è uno dei miei punti di forza. - ha detto Cosnefroy dopo aver saputo di essere secondo - Ero a un passo dalla vittoria, ma se mi metto a piangere dopo un podio all'Amstel, potrei anche smettere di pedalare. Ho avuto una gioia incredibile quando sono stato annunciato vincitore, ma bisogna metterla in prospettiva. Sono felice del mio secondo posto. Quando sono sul palco, c'è emozione, sono momenti che raramente si vivono nella carriera. Mathieu van der Poel, che era il favorito, non c'è. Non vedo perché dovrei piangere".

"Quando mi hanno detto che avevo vinto, - continua il ciclista francese - l'ho subito condiviso con i miei compagni di squadra che avano tagliato il traguardo e poi mi hanno detto dietro il podio che sono arrivato secondo. Mi hanno mnostrato il fotofinish, e non c'è stato dubbio. È così, ho perso, spero nella rivincita".

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