Grandi salite: Passo Furka

Spartiacque tra Reno (Mare del Nord) e Rodano (Mediterraneo), è un passo pieno di stranezze: bunker travestiti
da fienili, alberghi abbandonati dall’aspetto bizzarro, grotte dentro
i ghiacciai, ferrovie a diversi livelli...

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La storia con cui ci piace iniziare a parlare di questo valico è legata ai treni. Con una quota superiore ai 2.400 m, è il terzo per altezza nella classifica svizzera. La sua strada venne affiancata, nel 1926, da una ferrovia a cremagliera e a scartamento ridotto che procedeva parallela, ma sul fondo della valle, perché anziché passare dall’altra parte attraverso il passo, lo faceva infilandosi in un tunnel lungo 1.900 metri, con imboccatura a quota 2.160 m. D’inverno, però, sia la strada sia la ferrovia erano flagellati dalle valanghe tanto che, in autunno, la ferrovia veniva smontata come se fosse stata della Rivarossi. Per essere precisi i binari restavano, ma venivano tolti i pali e i cavi elettrici; ed era pure previsto lo smontaggio in tre parti di un ponte. Ma il valico era importante, metteva in comunicazione il Vallese con il Cantone di Uri, per cui serviva poter passare di qui anche nella brutta stagione, per evitare un micidiale giro dell’oca. Ipotizziamo che qualcuno, negli anni Settanta (quando non esisteva neanche il tunnel stradale del San Gottardo), vivesse a Realp e avesse bisogno di andare in auto ad Obergoms per qualsiasi motivo (lavoro, funerale, parenti). Tramite il Furkapass avrebbe dovuto percorrere meno di 30 km. D’inverno, invece, la via più breve era scendere fino al Lago dei Quattro Cantoni e poi costeggiare le Alpi fino al Lago di Ginevra, per entrare nella Valle del Rodano. Totale: circa 400 km. Era fuori di testa! Per questo, nel 1973, si decise di realizzare un secondo tunnel ferroviario, a una quota più bassa, senza cremagliera e in grado di trasportare automobili. Entrò in funzione nel 1982 e collegava Realp (1.540 m) a Oberwald (1.369 m). La precedente ferrovia non è stata smantellata, ma viene utilizzata turisticamente, come il Trenino Rosso del Bernina.

Il trenino rosso del Bernina collega il capolinea italiano, Tirano, alla rinomata località svizzera dell’Engadina, St. Moritz.

L'ossessione per i bunker

Siamo nel cuore delle Alpi svizzere e il Furka è uno dei tre valichi del Giro dei Tre Passi. Ha una personalità unica, dovuta agli “oggetti” che si trovano disseminati lungo tutto il suo percorso. Tiriamo la monetina e ve lo descriviamo partendo dal versante di Andermatt, località sciistica piuttosto nota, con gli impianti che raggiungono due ghiacciai. In realtà la salita vera e propria inizia a Realp. Quasi subito si inizia a salire con dei tornanti spettacolari e a quota 1.905 m, in corrispondenza di una curva abbastanza stretta, c’è un parcheggio sterrato, al quale non si fa praticamente caso. Eppure è legato a un aspetto inquietante della vita sociale e militare svizzera, perché questo Paese è tanto neutrale quanto terrorizzato di venire invaso. Durante la Seconda Guerra Mondiale, così, vennero costruiti tantissimi bunker difensivi, alcuni camuffati. Successivamente, la Guerra Fredda ispirò una tale paura che quasi ogni abitazione venne dotata di un bunker antiatomico. Oggi di tali costruzioni ce ne sono almeno 8.000 camuffate, che l’Esercito Svizzero vende ai privati e 360.000 antiatomiche. Cosa se ne fa un privato? Ad esempio, può ricavarci un albergo, come il Claustra sul San Gottardo. Diversi architetti li hanno trasformati in spa, fungaie, chiese, caseifici, sale da concerti tanto che un giornalista, Arnd Wiegmann, nel 2016 ha dedicato loro un reportage fotografico. Quello che si trova in questo spiazzo a quota 1.905 m non è neanche un bunker, ma una fortezza, chiamata Fuchsegg. A quota 1.913, interrata nel pendio, c’è una piccola parete di cemento, con una porticina di metallo. Dentro c’è un sistema di tunnel sotterranei che si sviluppano su un dislivello in salita di 75 m e si aprono su varie sale: la cucina, con tanto di pasticceria, gli alloggi, i bagni, i magazzini delle munizioni. Alcuni di questi tunnel sbucano all’aperto perché è lì che venivano piazzati i cannoni, ma dentro bunker camuffati, uno da fienile e due da baita, con il tetto a punta e le finestre dipinte sulle pareti di cemento. Realizzata tra il 1941 e il 1945, è stata utilizzata fino al 1995.

Alberghi fantasma

Gli hotel abbandonati già ci piacciono in città, figuriamoci in alta montagna. Gli scialpinisti che salgono al Furka vedono edifici fatiscenti, bellissimi, emergere dalle nevi. Non tutti sono chiusi, ma hanno un aspetto non comune sulle Alpi e sembrano tutti arrivare da epoche lontane e leggendarie. Non hanno nulla del classico chalet di legno e pietra col tetto a punta. Si chiamano Galenstock (1.997 m, versante est), Furka Blick (2.425 m, praticamente sul passo), Belvedere (2.280 m, versante ovest). Se non abbiamo citato il Tiefenbach è perché ha un aspetto “normale”. Il più strano è il Furka Blick: nasce nel 1893 come Chalet ma, dieci anni dopo, viene ingrandito accostandogli un cubo di cemento alto 5 piani. Nel 1978 viene acquistato da Marc Hostettler, un gallerista d’arte che ha trasformato questo albergo in un punto d’incontro per artisti. Per questo il cubo è di colore bianco, con le persiane a strisce rosse: è stato il pittore/scultore francese Daniel Buren. Dopo essere stato chiuso per oltre 10 anni, è stato poi restaurato dallo studio OMA, che ha cercato di preservarne l’aspetto.

Sul Passo si trova l'originale Furka Blick, un rifugio che faceva da "covo" a pittori e artisti in generale.

James Bond e il ghiacciaio

Sul versante ovest invece sembra che ci siano solo storie tristi. L’Hotel Belvedere fa da tramite tra James Bond e il ghiacciaio del Rodano. Quel fiume lunghissimo che sfocia in Francia formando un delta paludoso famoso per i fenicotteri nasce da un superbo ghiacciaio che nasce quasi in cima allo Schneestock (3.608 m) e passa di fianco al Furka. Un secolo fa si estingueva alle porte di Gletsch, a quota 1.800 m. Poi ha iniziato a ritirarsi in maniera raccapricciante. L’Hotel Belvedere nacque proprio perché era posto su un roccione sopra il ghiacciaio e al suo interno c’era un tunnel che portava ad una grotta scavata nel ghiaccio. Era pieno di clienti ma la sua popolarità esplose nel 1964, quando uscì il film 007 Missione Goldfinger: Sean Connery, innamoratosi dell’hotel, ne divenne un cliente quasi abituale. Ma poi che è successo? La solita storia: il ghiacciaio si è sciolto. L’albergo ha perso la vista mozzafiato e così ha perso pure i clienti; è chiuso da anni e non si sa che fine farà. Ed è bellissimo, con il suo aspetto altezzoso e antico, incastrato dentro a un tornante.
Il tunnel con la grotta c’è ed è ancora visitabile, però. Riguardare adesso Missione Goldfinger fa impressione: vengono ripresi sia l’hotel Galenstock sia il Belvedere, dove si nota sia che la strada era ancora sterrata, sia che il ghiacciaio passava sotto l’hotel, bello pieno, arrivando almeno ai 2.000 m. Adesso il suo limite è a quota 2.300 m, pur sempre molto in basso per un ghiacciaio europeo: ma perde 50 m di lunghezza ogni anno. C’è un percorso lungo 400 metri che permette di arrivare al ghiacciaio. Scendere dal Furka verso la Valle del Rodano resta comunque una grande emozione, per le viste mozzafiato che si godono della strada che scende sotto di noi. Di passi ne abbiamo fatti tanti, ma in pochi sembra di volare come qui.

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Fin dalla sua apertura, circa 150 anni fa, il Passo del Furka ha attirato gli amanti della montagna che venivano ad ammirare il panorama magico del ghiacciaio che parte dalle sorgenti del Rodano. Da non perdere è la visita della grotta di ghiaccio nei pressi dell’Hotel Belvedere (a circa 200 metri, si può parcheggiare vicino all’albergo), caratterizzata da un suggestivo colore blu.
La sua lunghezza è di circa 100 m all’inizio di giugno, ma può ridursi del 30 per cento entro
la fine dell’estate.

Dove mangiare e dove dormire

Rhonequelle
Passtrasse
Oberwald
Tel. +41 (0)27 9734083
rhonequelle-oberwald.ch
Hotel/ristorante poco prima di Obergoms, ha venti posti a sedere e una cucina che varia
tra le specialità della valle e quelle ticinesi. Sul menù ci sono anche pietanze italiane.
Si consiglia di chiedere i piatti della casa (ossobuco o brasato con polenta).
Prezzo medio a persona 30 euro (piatto principale, bevande escluse).

Hotel Tiefenbach

Am furkapass
Realp
Tel. +41 (0)41 8871322
hotel-tiefenbach.ch
L’hotel si trova a 2.106 m di altitudine e a soli 6,5 km da Realp. A disposizione degli ospiti ci sono 20 camere doppie con bagno privato e delle camerate in stile ostello con bagno comune
al piano. Nella struttura c’è anche un ristorante che offre la possibilità di pranzare/cenare all’aperto. Camera doppia 110 euro (anche uso singola a 70 euro), posto letto
in camerata 28 euro.

Hotel Hubertus
​Schluesselacherstrasse 2
Obergesteln
Tel. +41 (0)27 9732828
hotel-hubertus.ch
Albergo pensato per chi vuole abbinare alla gita in moto anche momenti di relax. Fornito di centro benessere con possibilità di massaggi, è il luogo di partenza ideale per escursioni in mountain-bike o per giocare a golf. Si trova vicino alla foresta e alle rive del Rodano.
Camera doppia da 97 euro, con mezza pensione 150 euro.

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