di DaBike
16 November 2023

Colnago V4RS: quando la storia forgia il campione

Lo sloveno Tadej Pogačar in sella alla sua Colnago V4RS sta inanellando successi su successi, che lo hanno portato ad essere il ciclista con il maggior numero di presenze sul gradino più alto del podio nelle ultime stagioni. Vediamo cosa c'è dietro quel gioiello in fibra di carbonio nato in galleria del vento e nato per vincere, ma conosciamo anche le sue sorelle più accessibili

Tadej Pogačar al Tour de France 2022 mantiene per qualche tappa la Maglia Gialla, conquistata poi da Jonas Vingegaard.

Nello scorso articolo abbiamo valutato le proposte medio gamma ed entry – level dell’italiana Wilier Triestina, discendenti dalla top di gamma, la quale viene sviluppata tenendo conto prevalentemente delle esigenze dei ciclisti professionisti. Restando ancora nel nostro Paese, un altro brand che ha scritto la Storia de4l nostro sport è Colnago. Oggi è un’azienda affermata e stimata a livello mondiale con sede in Brianza, nata dalla passione e lungimiranza nel mondo del ciclismo di Ernesto Colnago, all’epoca un ragazzino che modificò addirittura i suoi dati anagrafici pur di poter iniziare a lavorare come saldatore di telai. L'occasione per lui si presentò quando durante un giro in bici incontrò Fiorenzo Magni (ciclista in attività negli anni a cavallo fra ’40 e ’50 con 3 vittorie al Giro d’Italia e 3 al Giro delle Fiandre, che gli valsero il soprannome di “Leone delle Fiandre”) che lo ingaggiò come suo meccanico ufficiale al Giro d’Italia del ’55 e grazie anche lui salì sul gradino più alto del podio. Unendo le doti di telaista e meccanico i frutti del lavoro di Colnago non tardarono a maturare: Gianni Motta con un suo telaio conquistò il Lombardia nel ’64, un terzo posto al Tour del ’65 e a vincere il Giro l’anno successivo. Altri corridori hanno portato la firma di Colnago a tagliare il traguardo, ma la vera consacrazione di leader nella produzione di telai iniziò nel ’72, quando un certo Eddy Merckx al Velodromo Augustin Melgar di Città del Messico stabilì il record dell’ora (49,431 km) in sella ad una bici che Ernesto prepara per lui (solo 5,75 chili di peso).

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Colnago con cui Merckx ha conquistato il record dell’ora nel ‘72.

L’attenzione per i particolari, lo spirito imprenditoriale, la ricerca e lo sviluppo di telai sempre più performanti, portarono Colnago a collaborare con Ferrari e, più tardi, ad introdurre, per primo, un telaio in fibra di carbonio, rompendo l’egemonia dell’acciaio. Scelta azzardata e inizialmente criticata ma che dal ’95 ad oggi è diventata lo standard produttivo di ogni marchio. Altro apporto innovativo sono stati i freni a disco, lanciati sul modello C 59 già nel 2012.

Colnago C 59: prima bici da strada con freni a disco.

Una storia fatta di scelte azzardate ma sempre ripagate da vittorie di Mondiali e Grandi Giri…tanto che oggi Colnago è stato scelto come fornitore di bici dalla squadra araba World Tour UAE Emirates, capitanata da Tadej Pogačar. Lo sloveno, dal 2020 ad oggi, in sella alla sua Colnago V4RS, sta siglando un successo dietro l’altro, spaziando dalla Maglia Gialla del Tour de France alle grandi Classiche.

Vittoria di Tadej Pogačar al Lombardia 2023

Ma vediamo un po' più nel dettaglio cosa si nasconde dietro questo marchio così vincente iniziando dalla V4RS: trasmissione affidata al gruppo Shimano Dura – Ace R9200 Di2, quindi elettronico, a 12 velocità (54 – 40 x 11 – 36), misuratore di potenza, freni a disco idraulici, passaggio cavi interni al telaio e, per finire, l’accoppiata manubrio (piatto ed aerodinamico) e attacco manubrio in un solo elemento. Fino a qui nulla di differente rispetto alle altre rivali con cui la V4RS deve duellare, ma se invece analizziamo più a fondo il telaio ci accorgiamo che seppur mantenga una linea classica nello stile ed i tubi non presentino fronzoli aerodinamici, in Colnago hanno saputo realizzare una vera bici da gara leggera, reattiva e scattante, e al tempo stesso robusta, capace di trasmettere un’ottima sensazione di guida e una maggiore percezione di sicurezza da parte del ciclista. Come? Grazie alla qualità della fibra di carbonio, materiale scelto per tutti i modelli, anche quelli entry – level. Ma se volessimo portarci a casa il top di gamma, dovremmo staccare un assegno di 12.770 euro.

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Colnago V4RS

La qualità e la lunga storia di Colnago hanno un peso anche nel medio gamma (V4RS con gruppo Ultegra - prezzo circa 7.000 euro) portandolo al di fuori del budget di riferimento per questa rubrica, fissato intorno ai 5.000 euro. Quindi prendiamo in considerazione il modello V3, altrettanto interessante e prestazionale; offre diverse possibilità di allestimento e si addice di più all’utilizzo amatoriale. Quindi dando per assodato lo stesso telaio V3 di base, in fibra di carbonio, con freni a disco idraulici, passaggio cavi interno e manubrio aero, vediamo le differenze solamente a livello di trasmissione e sempre in casa Shimano. Per quello che potremmo definire il "medio gamma", troviamo il gruppo Ultegra R8100 Di2 a 12 velocità, mentre per chi si avvicina al mondo del ciclismo viene allestito con il gruppo 105 R7100 Di2 sempre 12v.

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Colnago V3 montata Shimano Ultegra Di2, la proposta medio gamma

Prezzi alla mano, rispettivamente 5.390 euro contro 4.370 euro. Non pochi per chi sta valutando l’acquisto della sua prima bici, confrontandola con altri brand. Colnago però non è solo un nome stampato sul tubo obliquo da sfoggiare durante le nostre pedalate, ma racchiude in sé una storia che, come abbiamo visto, ha portato i suoi ciclisti in vetta alle classifiche World Tour con telai e soluzioni ingegneristiche che hanno dettato le regole del ciclismo di questi anni.

... gli altri campioni

Remco Evenepoel: Specialized S-Works Tarmac SL8

Mathieu Van der Poel: Canyon Aeroad CFR

Mark Cavendish: Wilier Filante SLR

Jonas Vingegaard: Cervélo S5

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