Gran Canaria: l’isola dell’eterna primavera

La varietà dei percorsi, la temperatura mite, l’asfalto perfetto e l’educazione degli automobilisti fanno di Gran Canaria la meta ideale per chi voglia vivere un’indimenticabile esperienza ciclistica

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Tratto di discesa verso Ayacata.

Prima di partire per un viaggio c’è sempre un momento in cui inizio a fantasticare sulle scoperte che farò nei giorni che verranno: è un esercizio che pratico con estrema cautela, evitando di cercare troppe immagini, in modo che il mio sguardo arrivi vergine alla presa di contatto con quel nuovo mondo. Una cosa che faccio sempre, però, è consultare una mappa e, osservando la forma di Gran Canaria, la prima cosa che ho notato è stata la somiglianza con la conchiglia di San Giacomo, quella che i pellegrini portano con sé lungo il Cammino di Santiago. Il mio battesimo canariano è avvenuto nei primi giorni di primavera, ma l’impressione climatica che ne ho tratta sarebbe stata la stessa in qualsiasi altra stagione, perché il clima dell’isola - situata poche centinaia di chilometri a nord del Tropico del Cancro – è costantemente mite, con temperature medie di 18° C in inverno e di 25° C in estate. All’interno di questa stabilità climatica garantita dall’incontro fra gli alisei e l’orografia montagnosa dell’isola esistono però circa 40 diversi microclimi che si possono facilmente intuire se si risale, come abbiamo fatto noi, dalla costa al massiccio dominato dal Pico de las Nieves. Già perché come suggerisce il toponimo, nelle quote più alte di Gran Canaria ogni tanto scendono anche fiocchi di neve. Posto al centro della “conchiglia”, il Pico de las Nieves è circondato da foreste di pino delle Canarie (Pinus canariensis), una specie endemica caratterizzata da aghi lunghissimi che contribuiscono a “intrappolare” l’umidità dell’aria e a trasferirla alle falde. Arida nella parte a sud del Pico, Gran Canaria è verde e lussureggiante nella quasi totalità della parte settentrionale.

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In salita lungo una pineta nella parte più elevata dell’isola di Gran Canaria.

Le buone ragioni per sceglierla

Gran Canaria è l’isola dell’eterna primavera” ci dice Alessandro, la nostra guida di Free Motion, mentre ci ristoriamo nel pueblo di Soria. Non mi si può contestare, dunque, la mancata attribuzione del copyright al suggeritore del titolo di quest’articolo… Pedalando insieme ad Alessandro, mi accorgo di come il clima non sia l’unica buona ragione per scoprire Gran Canaria in bicicletta. Nel centro abitato di Maspalomas la limitazione della velocità a 40 km/h viene rispettata con grande disciplina dagli automobilisti e ai bordi delle Avenidas a maggiore scorrimento esistono piste ciclabili o fasce nelle quali si può pedalare in sicurezza. A differenza di quanto accade in Italia dove si viene superati in curva, sulle strade extraurbane canariane i conducenti aspettano tranquillamente anche quando la carreggiata è rettilinea e, talvolta, siamo stati noi stessi a dire loro di superarci. Questa convivenza pacifica fra chi pedala e chi guida un mezzo motorizzato è la conseguenza di un approccio che mette le persone e non i mezzi al centro delle politiche per la mobilità. Si tratta di un orientamento culturale molto diverso dai numeri che inquadrano invece la sicurezza ciclistica in Italia. Un altro elemento estremamente positivo è quello che riguarda il fondo stradale davvero perfetto nella maggior parte delle strade che abbiamo percorso nella nostra tre giorni sull’isola. Last but not least, il motivo principale per volare a Gran Canaria non può che essere la varietà di percorsi offerti dall’isola: si può scegliere di pedalare sui percorsi ondulati della costa oppure optare per una gamma molto varia di salite. Nella nostra tre giorni abbiamo affrontato un anello d’alta quota con rientro sulla costa, un’andata e ritorno a Soria e la lunghissima scalata al Pico de las Nieves.

Un tratto al 12% verso la Cruz de Tejeda. 

Tejeda e l’anello d’alta quota

Il mattino successivo al nostro arrivo sull’isola io e Lorenzo veniamo accompagnati con un van fino ai 1.300 metri del borgo di Ayacata, per iniziare un itinerario in totale autonomia. Nei primi cinque chilometri pedalo lungo il crinale occidentale del Monumento Natural del Roque Nublo, scendendo fino a quota 1.028 metri, per poi risalire verso il pueblo di Tejeda. Messi alle spalle gli stretti vicoli fra le case bianche tipiche del sud della Spagna, affronto la salita che mi porta fino ai 1.513 metri della Cruz de Tejeda: sono i 4 chilometri più impegnativi dell’intera giornata, con due rampe con pendenze fino al 16% e uno strappo al 18%. Salto sui pedali utilizzando il mio peso per vincere con maggiore efficacia la forza di gravità e benedico la scorpacciata di salite fatta in inverno per prepararmi all’appuntamento con le ascese canariane. Il chilometro che precede il passaggio alla Cruz de Tejeda mi stupisce con gli eucalipti, così come mi sorprende la repentina trasformazione del bosco in aghifoglie nel chilometro successivo a questo quadrivio. Imboccata la strada verso il Pico de las Nieves, constato la veridicità di ciò che mi era stato anticipato dalla mia preventiva esplorazione delle mappe digitali: la dominante verde nella parte settentrionale della “conchiglia” grancanariana. Altri quattro chilometri di salita con pendenze fino al 14% mi conducono a un secondo quadrivio posto a quota 1.724 metri. La discesa sul Llanos de la Pez e sul Mirador Presa de lo Hornos mi ricorda i benefici dell’ombra quando il sole è allo zenit. Il caldo lo ritrovo chiudendo l’anello d’alta quota, dopo 32 km di itinerario e un dislivello di 900 metri. A quel punto i nostri stomaci iniziano a reclamare: in un bar di Ayacata io e Lorenzo aggrediamo una tortilla con la foga di un Mathieu Van der Poel davanti a un muro fiammingo. Una mezz’ora di relax e si riparte per una lunga discesa verso San Bartolomè de Tirajana e Fataga. A interrompere l’idillico rientro discendente sono i quattro chilometri in contropendenza, con punte al 10%, fino alla Degollada de las Yeguas. Un ultimo serpentone di tornanti, quindi pista ciclabile fino a San Agustín, località costiera nella quale pernottiamo.

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La strada litoranea che conduce verso la costa occidentale.

Dalla costa al villaggio di Soria

Alessandro è nato in India, è cresciuto a Tortona e ha lavorato in giro per il mondo prima di approdare a Gran Canaria. È lui la guida italiana che Free Motion ci ha assegnato per esplorare la parte sudoccidentale dell’isola: “Ogni anno pedalo per 20.000 km e supero un dislivello di 250.000 metri. Se esci in bici è quasi scontato che tu salga, ma devo dire che per me non c’è più differenza fra salire e pedalare in pianura”. Una volta usciti da Maspalomas, imbocchiamo la strada litoranea che conduce dall’estremo sud dell’isola verso la sua costa occidentale. I 6 chilometri di saliscendi che precedono El Pajar vanno via in scioltezza. L’aria del mattino è davvero piacevole, l’asfalto un biliardo, la compagnia ottima. Ogni tanto, sulla nostra strada, incontriamo ciclisti italiani. Conclusa la strada litoranea imbocchiamo la valle che ci deve condurre al pueblo di Soria. Alessandro mi spiega che la salita di Soria è quella su cui i residenti fanno i “tempi”, vale a dire si cronometrano per vedere a che punto sia la loro condizione. Il tratto di 14 chilometri che precede Las Filipinas è una strada di fondovalle davvero piacevole, percorsa da decine di ciclisti in entrambi i sensi di marcia. Poco prima di arrivare nella frazione da cui inizia ufficialmente la salita scambiamo quattro chiacchiere con un gruppo di ciclisti irlandesi scortati da un loro compatriota. Nonostante abbia qualche anno in più di me fa spallucce quando gli cito il leggendario Sean Kelly, con 159 successi il sesto corridore più vincente della storia del ciclismo: “Abbiamo corridori forti anche oggi, Sam Bennett per esempio. E fino a qualche anno fa era in gruppo uno come Dan Martin che ha vinto Liegi e Lombardia”. Arrivati a Las Filipinas il rettilineo in leggerissima ascesa si trasforma in un serpentone sul quale le pendenze sono spesso superiori al 10% e la punta massima arriva al 14%. È una salita arroventata dal sole, dove il ristoro dell’ombra non è contemplato. Ci sono 5 chilometri davvero tosti, per scalatori veri, e poi 3 di saliscendi per raggiungere il bar ristorante di Soria dove anche l’ombra è un premio. Il termometro indica 36° C sotto l’ombrellone, una temperatura molto al di sopra della media isolana. La discesa è puro piacere ciclistico, così come il ritorno sulla strada ondulata che costeggia il litorale. Facciamo tappa al Faro di Maspalomas situato nell’estremità meridionale dell’isola e poi rientriamo in albergo. Dobbiamo riposarci per affrontare il Pico de las Nieves, ma questa è un’altra storia.

La salita di Soria. 

Sostenibilità e autonomia nel futuro dell’isola

Una recente ricerca condotta da Booking.com ha rilevato come il 71% dei viaggiatori a livello mondiale e il 76% degli italiani tenga in considerazione il tema dell’impatto ambientale e della sostenibilità delle destinazioni quando pianifica le vacanze. A Gran Canaria l’installazione di numerosi parchi eolici e di impianti fotovoltaici è in continua espansione e l’obiettivo dell’isola è diventare totalmente autonoma dal punto di vista energetico a partire dal 2030. Grazie agli impianti di desalinizzazione e a un sistema di dighe e invasi nelle valli dell’entroterra anche l’approvvigionamento idrico necessario a residenti, turisti e agricoltura è garantito. Nell’ottica della sostenibilità la bicicletta gioca un ruolo fondamentale, dalla mobilità urbana, con un sistema di bike sharing efficace e capillare, alla fruibilità del territorio grazie alle infrastrutture dedicate al cicloturismo. Cruciale è l’aspetto della sicurezza stradale: i limiti di distanziamento nel superamento dei ciclisti sono spesso portati a 2 m invece del metro e mezzo convenzionale, i limiti di velocità sono rispettati e la qualità del manto stradale è eccellente nella totalità delle piste ciclabili e delle corsie preferenziali per le bici nelle strade promiscue. Oltre a essere un paradiso delle due ruote, Gran Canaria si adegua all’esigenza di elevare gli standard di sostenibilità di un turismo sempre più attento ai temi ambientali, un motivo in più per scoprirla.

Come raggiungere l'isola

L’isola spagnola di Gran Canaria fa parte delle Isole Canarie, è raggiungibile con tre voli diretti al giorno da Milano e da Roma e da altre città italiane facendo uno scalo. Prenotando con un largo anticipo si riescono a trovare biglietti per voli diretti a/r al di sotto di 100 euro.

Ospitalità

Il Gloria Palace San Agustín Thalasso & Hotel è un’ottima scelta per riposarsi e recuperare le energie. Al suo interno si trova il più ampio centro di talassoterapia d’Europa. Le camere sono dotate di TV a schermo piatto, aria condizionata, frigorifero e Wi-fi gratuito. L’hotel offre una reception 24 ore su 24, una piscina e una terrazza-solarium. La scelta gastronomica è davvero ampia con pasti a buffet in grado di soddisfare tutte le esigenze.

Il Seaside Sandy Beach di Playa del Inglés è un ambiente estremamente confortevole, con una varietà di servizi ideale per i viaggiatori: piscina, solarium e sala giochi da condividere, un ampio ed elegante dehors nel quale consumare i pasti, TV a schermo piatto, frigorifero, aria condizionata e connessione Wi-Fi gratuita in camera. Il punto di forza di questa struttura ricettiva è sicuramente la varietà della proposta gastronomica che spazia dalla cucina mediterranea a quella mitteleuropea con una scelta di antipasti, primi, secondi e dessert di altissima qualità.

Noleggio bici e tour guidati

Perché rischiare di rovinare il proprio mezzo durante il viaggio aereo quando si può affittare una bicicletta di altissima qualità in loco? Free Motion è il service ciclistico presente in tutta l’isola di Gran Canaria che noleggia biciclette di tutti i tipi (strada, mountain bike, urban e e-bike) con prezzi giornalieri davvero straordinari: una bici da strada BH costa 16 euro, una e-road bike di Specialized 36 euro. Per chi vuole scoprire l’isola accompagnato da una guida sono previsti tour su strada (suddivisi nei livelli Cappuccino, Hobby e Sport), in mtb, in e-mtb e in e-bike. Le biciclette possono essere noleggiate prima del viaggio senza pagamento anticipato.

Grazie a Gran Canaria Tri, Bike & Run per l’organizzazione e il supporto che ci ha permesso di realizzare il servizio.

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